giuliano amato sabino cassese luciano violante giorgia meloni

LA DESTRA SENZA CLASSE DIRIGENTE DEVE RICORRERE AI SERVIGI DEI GRANDI VECCHI: AMATO, CASSESE E VIOLANTE – SE IL “DOTTOR SOTTILE” È STATO CHIAMATO ALLA COMMISSIONE SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE DA FORZA ITALIA, COME “DISPETTO” A GIORGIA MELONI, VIOLANTE È UN ASCOLTATISSIMO "CONSIGLIORI" DELLA DUCETTA (E GRANDE AMICO DI MANTOVANO). VIOLANTE È IRREMOVIBILE DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE LEONARDO DOVE, DOPO TRE ANNI A TITOLO GRATUITO, PRENDERÀ 300MILA EURO L’ANNO, NONOSTANTE GIORGETTI VOLESSE SOSTITUIRLO – POI C’È IL DOTTO CASSESE: DOPO IL FALLIMENTO DEL COMITATO SUI LEP, È PRONTO A RICICLARSI COME…

Estratto dell’articolo di Giulia Merlo per “Domani”

 

giuliano amato vignetta by andrea bozzo

Tornano come una risacca silenziosa, incuneandosi nei gangli complessi della macchina pubblica quando a presidiarla ci sono guardiani distratti. Il fenomeno dell’inserimento dei grandi vecchi della prima repubblica nei luoghi del potere del governo di Giorgia Meloni è riemerso ancora una volta. Dopo Luciano Violante e Sabino Cassese, è riapparso anche Giuliano Amato, nominato a presiedere una Commissione che si occuperà delle ripercussioni dell’intelligenza artificiale sull’editoria.

 

[…] Dimenticate le dichiarazioni dell’ex presidente della Consulta sui segreti di Ustica […], la nomina è stata voluta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, l’azzurro Alberto Barachini.

 

In sè potrebbe apparire un ruolo di ripiego per un nome come Amato, che nei suoi quarant’anni di istituzioni è stato alla Camera, al Senato, ai ministeri di Interni, Tesoro e Riforme, a palazzo Chigi e alla Corte costituzionale, a cui manca solo il Quirinale tra i palazzi delle istituzioni.

 

THE CIVIL SERVANT - VIGNETTA BY MACONDO

Eppure proprio questa nuova attestazione di stima da parte dell’esecutivo di centrodestra testimonia, per l’ennesima volta, il vuoto di classe dirigente d’area ma anche la capacità di riempire i vuoti di illustri esponenti considerati di centrosinistra, i quali però si sono sempre fregiati del titolo di pontieri con la destra.

 

Amato, infatti, ha mantenuto un filo di contatto costante con uno degli spauracchi della sinistra come Silvio Berlusconi: fu il Cavaliere […] a nominarlo presidente dell’Antitrust nel 1994 e che, nel 2015 lo immaginò presidente della Repubblica di compromesso. […]

 

GIORGIA MELONI LUCIANO VIOLANTE

L’ottantacinquenne ex premier socialista, però, è in ottima compagnia. Il governo Meloni, infatti, ha già bussato alla porta di altri due grandi vecchi, anche loro considerati riserve della repubblica del centrosinistra ma mai disdegnati anche a destra: Luciano Violante e Sabino Cassese.

 

[…] Nel corso degli ultimi anni l’ex presidente della Camera Luciano Violante ha lentamente cambiato pelle, dismettendo quella di ex dirigente prima del Pci e poi del Pd, per sostituirla con un’immagine più tecnica.

 

rita perez sabino cassese foto di bacco

Sempre con una sfumatura di parte, ma attentamente coltivando le sue amicizie nell’alveo del centrodestra. La più importante è quella con l’ex collega magistrato e oggi potentissimo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che non a caso non viene dal mondo della destra sociale che ancora guarda Violante con diffidenza, a cui non è bastato il suo storico intervento del 1996 di pacificazione sui «ragazzi di Salò» per dimenticare il suo passato comunista e di giudice che indagò sulle trame nere degli anni Settanta.

 

Il suo rapporto con il governo è un fatto certificato: nei mesi scorsi è stato investito della carica di presidente del Comitato per gli anniversari nazionali, la valorizzazione dei luoghi della memoria e gli eventi sportivi di interesse nazionale e internazionale. Una attività a titolo gratuito tanto altisonante quanto nebulosa, che però ne certifica il legame con la galassia di palazzo Chigi.

 

giuliano amato al copasir 1

Ma, soprattutto, a pesare nel curriculum è l’attività lautamente retribuita con 300 mila euro l’anno di presidente della fondazione Leonardo-Civiltà delle macchine. Violante guida la fondazione […] sin dalla sua istituzione nel 2019 da parte di Alessandro Profumo e per i primi tre anni lo ha fatto a titolo gratuito. Ora, però, il compenso è stato pattuito e fa gola a molti, tuttavia nessuno è ancora riuscito a sottrarre il ruolo all’ex presidente della Camera.

 

Secondo fonti ministeriali, infatti, il Dicastero dell’Economia sarebbe stato pronto a sostituire Violante con un nome di fiducia come quello di Geminello Alvi, economista ed editorialista molto vicino al ministro Giancarlo Giorgetti, tanto da essere considerato il ghostwriter dei suoi discorsi.

Geminello Alvi

 

Il Mef, principale azionista di Leonardo, avrebbe avuto titolo per imporre un avvicendamento e il via libera sarebbe arrivato anche dalla premier Giorgia Meloni, che con Violante ha un rapporto mediato da Mantovano. Invece, nemmeno il Mef è riuscito a smuovere Violante dalla fondazione e l’ipotesi di avvicendamento con Alvi sembra ormai destinata a tramontare. […]

 

[…] Minori fortune in questa fase, invece, sta raccogliendo l’amministrativista Sabino Cassese. Nonostante sia tenuto in massima considerazione tra le voci autorevoli che sussurrano al governo Meloni, il comitato e che presiede su mandato del ministero dell’Autonomia di Roberto Calderoli si è arenato. Istituito a fine marzo, il comitato per individuare i livelli essenziali delle prestazioni per le regioni doveva essere la chiave per mettere in moto l’agognata autonomia regionale tanto cara alla Lega.

 

GIORGIA MELONI LUCIANO VIOLANTE

Invece, basta guardare la lista dei dimissionari di metà estate per capire che qualcosa si è messo di traverso già alle prima battute: a pochi mesi dall’inizio dei lavori, infatti, ha lasciato proprio Luciano Violante, qualche settimana dopo è stato il turno anche di Giuliano Amato, seguito da Franco Bassanini, Franco Gallo e Alessandro Pajno.

 

L’incarico, a questo punto, si è fatto improbo anche per un luminare del calibro di Cassese. […] L’abilità di Cassese, affilata in tanti anni di palazzi, però, è quella di non avere mai una sola carta in mano. Non a caso, infatti, il professore emerito di diritto amministrativo è comparso a parlare di «crisi della burocrazia e semplificazione» alla kermesse organizzata dalla ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati. La stessa che lo avrebbe voluto nominare la guida di un tavolo di esperti sul presidenzialismo, se Calderoli non la avesse bruciata sul tempo scegliendolo per il Clep.

 

LUCIANO VIOLANTE GIORGIA MELONI

Il tratto comune di Violante, Amato e Cassese è l’attitudine al potere, che si trasforma in confidenza quando non può essere direttamente esercitato. A questo, tutti e tre hanno saputo sommare una innegabile autorevolezza non solo nei confronti della attuale classe politica, ma anche dei vertici della macchina burocratica senza i quali nessuna posizione può mai essere conservata a lungo. Accanto all’abilità, però, è stato fondamentale anche un pizzico di fortuna: un governo rampante che si fregia di essere nemico dei «poteri forti», inconsapevole di averli chiamati alla propria corte.

IL CONSIGLIORI - VIGNETTA BY MACONDO sabino cassese a l'aria che tira

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...