luigi di maio rtl

‘DI MAIO, MA LEI E SALVINI CI SIETE, O CI PROVATE?’ - IL LEADER M5S A RTL DOPO L’ULTIMATUM DI MATTARELLA: ‘PER DUE MESI HO CHIESTO A MATTEO DI STACCARSI DA BERLUSCONI, MA LUI LO HA PREFERITO A TUTTO QUESTO’ - VIDEO: IN DIRETTA SCORRONO I MESSAGGI DEGLI ASCOLTATORI, MOLTO DURI CON IL GRILLINO - ‘VOTARE IL 22 LUGLIO? SPERO CHE GLI ITALIANI VADANO ALLE URNE, SARÀ UN BALLOTTAGGIO TRA NOI E LA LEGA’

 

 

Da www.rtl.it

 

 

LUIGI DI MAIO RTL MESSAGGI CONTRO

"Secondo lei, Salvini c'è o ci fa?" comincia così con una domanda diretta,  l'intervista al leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ospite di Non Stop News, programma di informazione condotto da Pierluigi Diaco,  Fulvio GIuliani, Giusi Legrenzi, in onda su RTL 102. 5 e in Radiovisione sul canale 36 del DT e sul 750 di SKY,  Di Maio risponde:  "Volevo capire se Salvini c'era o ci faceva e per  55 giorni ho provato a proporgli un governo assieme. L'unica cosa che gli ho chiesto e' staccati da  Berlusconi ma lui ha preferito Berlusconi a tutto questo.

 

Ne  risponderà alla storia e agli italiani soprattutto alle prossime  elezioni perché se si sta andando al voto è perché lui ha scelto la restaurazione alla rivoluzione". Poi Di Maio spiega il perché del no alla proposta del Colle di un governo tecnico o neutrale: "Io sono sempre stato onesto e lineare anche con il Quirinale, noi un governo neutrale non lo votiamo, perché significherebbe portare al governo persone che non hanno una connessione con la popolazione e rischierebbero solo di far quadrare i conti con un effetto simile a quello del governo Monti"

 

LUIGI DI MAIO RTL

L'ipotesi più probabile, sarebbe a questo punto un voto in estate. " Noi abbiamo indicato come prima data utile l'8 luglio"- ha sottolineato Di Maio,  consapevole, però,  che: " con il voto si vada a finire al 22 luglio, deciderà  Mattarella. Gli italiani sceglieranno se questa classe politica deve restare a dettare le  condizioni guardando ai propri interessi. Sarà un ballottaggio"tra il M5S e la Lega, mentre aggiunge il leader del M5S: " Pd e Fi andranno sempre piu' verso un decremento dei voti e ciò permetterà  una polarizzazione, ovvero: agli italiani di scegliere tra un cambiamento e un finto cambiamento", spiega. 

 

"Ma"- incalzano i conduttori- " non temete il rischio astensionismo, se si votasse a luglio?". "Io sono consapevole del rischio" - risponde Di Maio-" ma noi del M5S non ci volevamo arrivare, io spero,  a questo punto,  che la gente a luglio voti. Sensibilizzeremo l'elettorato".  "Faccio una preghiera ai cittadini"- aggiunge poi- "non si può votare coll'idea del  proporzionale, perché poi i partiti faranno di tutto per non farci andare al governo".

 

LUIGI DI MAIO RTL CON DIACO

E poi ricostruisce le convulse fasi di questi due mesi di contatti che non sono però approdati a un accordo di governo:"Abbiamo ottenuto il 33%. Dopo i risultati del voto  con questa legge elettorale, che non è il massimo, non abbiamo raggiunto la maggioranza,  allora io ho proposto alle altre forze politiche  un contratto di  governo alla tedesca; siamo d'accordo su alcuni punti, ho detto, scriviamo allora un contratto sui punti in comune e governiamo nessuno si è venuto nemmeno a sedere al tavolo.

 

Volevo realizzare almeno 5 0 6 cose su cui potevamo essere d'accordo con le altre forze politiche. In questi mesi volevamo realizzare un governo del cambiamento adesso spero che si torni al voto". Poi precisa: " In questi sessanta giorni abbiamo provato un contratto con Salvini e Salvini ha detto: scelgo Berlusconi alla Legge Fornero. Abbiamo provato con il Pd: prima aprono al dialogo e poi Renzi va da Fazio e fa saltare tutto. Il Pd inizialmente si stava aprendo, infatti,  poi per i soliti cinismi interni si sono richiusi.

 

DI MAIO SALVINI MATTARELLA

Una cosa è certa, tutte le forze politiche sono disposte a tutto, FI è disposta a perdere anche voti, pur di non far andare il M5S al governo". Poi,  Di Maio ribadisce di aver fatto "un passo indietro in questi sessanta giorni"  "Mi si accusa di cambio di pelle? " - afferma Di Maio - "noi abbiamo ottenuto un risultato storico alle urne e volevamo passare dalle parole ai fatti, volevamo  un governo che realizzasse le cose che avevamo nel programma elettorale. Mi contestano i due forni?

 

Era un modo per trovare cose in comune con gli altri partiti e per lavorare per gli italiani. Con  Salvini abbiamo concordato sulla legge Fornero,  l'avremmo messo nella proposta di governo, ma Salvini non si è venuto a sedere al tavolo con noi, così come nessuno in  questi sessanta giorni ha voluto discutere di temi con noi, io ho fatto 200 passi indietro rispetto alla premiership, non volevo la poltrona." "Con Salvini che tipo di rapporto ha?"- chiedono ancora i conduttori". "Come uno stato di Fb:  una relazione complicata", scherza Di Maio, che poi aggiunge: "La Lega era una forza politica con enormi potenzialità ma finché resta con il centrodestra mette nel freezer i voti".

 

"Io non volevo arrivare a nuove elezioni"- ribadisce Di Maio, e su una prospettiva post-elettorale che confermi uno status quo identico a questo, dice:" Sarà un ballottaggio tra noi e la Lega".

luigi di maio salvini

 

 Se lei dovesse raggiungere meno del 40% sarebbe  poi disponibile a  un'alleanza con la Lega?" "E' improbabile perché lo hanno dimostrato in questi sessanta giorni. Non  si scollano da Berlusconi.  Quando parlo di ballottaggio è una preghiera che faccio agli italiani perché al voto si vada con la consapevolezza che bisogna votare  non nello spirito del proporzionale. In questo periodo Renzi, Salvini e Berlusconi si sono sentiti, pur di scongiurare un dialogo con noi".

 

"Ovviamente"- aggiunge Di Maio- "Per me è una nota di demerito aver pensato che l'esclusione di Forza Italia da un governo con noi fosse più importante dei problemi dell'Italia,noi abbiamo fatto di tutto per evitare elezioni anticipate.  Noi siamo stati ai giochi. Io non sono entrato il 5 marzo dicendo: abbiamo vinto, dateci un governo. Sono andato a parlare con gli altri, ho cercato di interpretare lo spirito proporzionale di questa legge elettorale e sono andato a proporre il contratto alla tedesca e nessuno si è seduto al tavolo con noi". 

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

 

I conduttori chiedono poi a Di Maio di tornare sulla sua lettera ai parlamentari in cui critico' duramente l'informazione della Rai parlando anche di sostituzione dei direttori dei Tg: "Un'epurazione nei confronti dei direttori dei Tg Rai? Ma per carità" - afferma-  "Quando parlo dell'attuale governance della Rai, parlo del fatto che abbiamo presentato 4 anni fa una riforma della Rai che prevedeva un totale distacco tra i partiti e la Rai. Quando parlo di sostituzione dei direttori vuol dire che facciamo una legge che permetta di selezionare in maniera meritocratica i vertici della Rai, non che mettiamo direttori che piacciono a Di Maio, Grillo o Di Battista", sottolinea.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

Infine, alla domanda sui contenuti di una nuova campagna elettorale che sembra a questo punto inevitabile, Di Maio spiega che un punto in più sarebbe "l'abolizione dei vitalizi. Un risultato che vogliamo raggiungere. Era uno dei privilegi che avevamo promesso che avremmo abolito e lo faremo", conclude.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO