ignazio marino spazzino

DIARIO DI UN INCASSATORE – SOTTO-MARINO: “HO LA FIDUCIA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. RENZI HA SOLO DETTO CON IL SUO LINGUAGGIO CRUDO COSE OVVIE” – “SONO IL PRIMO SINDACO DI ROMA LIBERO DAI PARTITI” (BUM!) – “QUI HO TROVATO UN PD MARCIO CONTRO DI ME E LA CRIMINALITÀ INFILTRATA NELLA DIRIGENZA” (GRILLO RINGRAZIA)

Sergio Rizzo per il “Corriere della Sera

 

Parlare con il dottor Ignazio Marino è come immergersi in una lezione di anatomia comparata. Tutto parte dal trapianto di fegato. Metafora che il sindaco di Roma, di professione chirurgo specializzato nei trapianti, usa per spiegare il suo stato d’animo: «Se commetti un errore durante una certa fase dell’intervento puoi perdere il paziente. E non c’è possibilità di rimedio». 

ignazio marino spazzino 568187ignazio marino spazzino 568187


Ha paura di perdere Roma? 
«No. Non l’ho mai avuta nemmeno al tavolo operatorio, e questo è psicologicamente importante. Come sindaco, sono protetto dal fatto di sentirmi libero». 


Bella sensazione, immagino. Libero da chi? 
«Sono il primo sindaco di Roma libero dai partiti». 


Brutta cosa, i partiti? 
«Per nulla. Considero Francesco Rutelli e Walter Veltroni due grandi sindaci di Roma, ed erano capi di partito. Passando di qua avevano legittime ambizioni politiche. Io invece non ne ho». 


Ma lei non si era candidato alla segreteria del Partito democratico? 
«Se è per questo sono stato anche attivista del Partito democratico americano e amico di Bill Clinton. Non nego affatto di aver avuto un rapporto diretto con la politica». 

ignazio marino  alla festa di selignazio marino alla festa di sel


Spero diversa da quella che conosciamo. A Roma i partiti somigliano a comitati d’affari. 
«Sono d’accordissimo. Non mi è mai accaduto di vedere ciò che ho visto qui e ho rivelato al procuratore Pignatone. Vivo come una ferita il fatto che il mio predecessore Gianni Alemanno abbia un avviso di garanzia per associazione mafiosa. E credo nei partiti. Ma qui, come dice lei, e sostiene anche Fabrizio Barca, erano comitati elettorali e d’affari». 

MATTEO 
ORFINI
MATTEO ORFINI


Erano? 
«Dopo l’arrivo di Matteo Orfini si respira aria fresca. Prima di lui con certi esponenti del Pd si poteva parlare solo di posti e cariche. Ora invece discutiamo di progetti, di buche stradali, di piani industriali per Ama, Atac…». 


Qui volevo arrivare, ai servizi pubblici. La città è in condizioni pietose. I trasporti sono vergognosi. 
«Non sa l’aiuto che mi ha dato l’articolo nel quale avete scritto che bisognava portare i libri dell’Atac in tribunale. Quella mattina avevo una riunione con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e, guardi qua (sfoglia uno dei suoi proverbiali quaderni scritti con inchiostro verde, ndr ). Gli ho detto caro Nicola, qui non ci sono che due strade: o porto i libri in tribunale o si cerca un partner industriale serio. Non ci butto dentro altri 178 milioni per poi ritrovarmi fra sei mesi allo stesso punto di partenza. Mi hanno dato tutti ragione». 

RENZI MARINORENZI MARINO


Perdoni la franchezza, ma sfido chiunque a mettere un solo euro in quest’azienda. 
«Le cose devono cambiare, sicuro. Un macchinista della metro a Milano guida 1.150 ore l’anno, a Napoli 950 e a Roma solo 736. E lo sciopero bianco esplode quando Marino chiede di timbrare il cartellino. Forse i viaggiatori non lo timbrano tutti i giorni, il loro cartellino?». 


Lei ha dimissionato l’assessore ai Trasporti Guido Improta in conferenza stampa senza dirglielo prima. Lo ritiene responsabile del disastro? 
«Guido è persona seria e preparata. Ma da mesi diceva di volersene andare e questo suo non essere sulla plancia di comando al momento dello sciopero bianco aveva creato un disorientamento in sala macchine. Se uno fa il ministro della Salute e non arrivano gli antibiotici agli ospedali…». 

marino renzi  foto mezzelani gmt325marino renzi foto mezzelani gmt325


Capisco. Se ne traggono le conseguenze. Peccato che non sia stato sempre così. In molti casi lei non è riuscito ad andare fino in fondo come avrebbe dovuto. Lo dice anche la relazione del Viminale. 
«Adesso però c’è un netto miglioramento della situazione. La politica romana non remava nella mia stessa direzione. E questo perché c’era l’interesse a mantenere lo status quo. I problemi di Roma non sono nati con me: i rifiuti erano gestiti in regime di monopolio dal 1963, gli accessi alle spiagge di Ostia erano chiusi dagli anni Ottanta, i camion bar sciamavano ai Fori da decenni. Forse ho voluto aprire troppi fronti tutti insieme. Ma io sono fatto così». 


Allora gliene ricordo una. Lo scandalo dei 700 vigili assenti la notte di Capodanno. Aveva promesso fuoco e fiamme: non uno di loro è stato sanzionato. 

MARINO ORFINIMARINO ORFINI

«Colpa delle norme assurde che regolano la materia. Ma stia sicuro che le sanzioni prima o poi arriveranno: sia per i vigili, sia per i medici che hanno fatto i certificati falsi». 


Purtroppo per lei i cittadini vedono solo i risultati. E se la città è sporca, i trasporti non funzionano e non c’è un vigile per strada la colpa è sempre del sindaco. 
«Lo so. Ma chi oggi dice che si stava meglio con Alemanno dovrebbe sapere che quel Comune affittava da certi privati alloggi in periferia per l’emergenza abitativa a 3.950 euro al mese per 50 metri quadrati. E quel sistema l’ho stroncato io». 


Mi risulta che siccome le gare alternative non sono state ancora fatte, si debba ricorrere alla proroga di alcuni di quei contratti. 
«Stiamo facendo le gare e firmeremo anche un protocollo con il presidente dell’autorità anticorruzione Raffaele Cantone. Tenga presente che ci sono di mezzo duemila famiglie». 

buzzi e marinobuzzi e marino


Molte delle quali non hanno titolo per avere quelle case. L’avete denunciato voi. 
«Infatti per la prima volta abbiamo mandato la polizia a sgomberare non aventi diritto. Compresi nomi eccellenti». 


Ma non quelli che affittano le case di proprietà del Comune a prezzi irrisori. Anche lì: si era promesso di aumentare i canoni, ma finora nulla. 
«Le lettere sono partite e ora siamo in una fase di forte conflittualità con chi non vuole pagare. Abbiamo deciso di mettere in vendita le case occupate da coloro che non accettano di adeguare l’affitto ai prezzi di mercato e pagare il pregresso. Non era mai accaduto». 


Non è ancora accaduto. 
«Ad agosto partono le aste. Sono il primo ad ammettere che le cose non sono andate sempre veloci. Quando sono arrivato ero convinto di poter sistemare tutto al massimo in dodici mesi. Non avevo calcolato la comorbilità». 

ignazio marino munge la muccaignazio marino munge la mucca


Che animale è? 
«Si dice in medicina. Per esempio, devi trapiantare uno e scopri che ha anche una grave malattia respiratoria. Qui c’era una politica marcia e perfino la criminalità organizzata». 


Lei non l’aveva capito. Ricordo la sua promessa di regalare il primo stipendio a Buzzi. 
«Ero in campagna elettorale e lei avrebbe fatto lo stesso. Buzzi era il simbolo del recupero dei carcerati, il giorno della sua laurea c’era anche il presidente della Repubblica. Dice che non mi ero accorto di nulla? Allora mi spieghi perché dopo sole quattro settimane scrissi al premier Enrico Letta chiedendo di mandare gli ispettori perché qui si era rubato. Quando arrivarono scoprirono che pagavamo 4.080 euro un software dei computer che non ne valeva più di 500». 

er cecato ignazio marinoer cecato ignazio marino


Spieghi perché Renzi ce l’ha tanto con lei. 
«Letteratura. Renzi ha solo detto con il suo linguaggio crudo cose ovvie». 


Tipo: «Chi non governa bene può andarsene a casa»? 
«Due anni fa non pensavo certo di essere arrivato a governare Stoccolma, ma neppure di avere un Pd marcio contro di me e la criminalità infiltrata nella dirigenza. Nel 1966 Renzi non era nato, ma di sicuro sa che nella Firenze alluvionata prima di tutto tolsero il fango, poi rimisero in ordine gli archivi. Tolto il fango da Roma, ora voglio essere valutato per come rimetterò in ordine gli archivi». 


Con un vicesindaco come Marco Causi che le ha spedito Renzi. «Affiancato», «commissariato» o «salvato»: hanno usato tutti questi termini per definire la nuova situazione di Marino dopo il rimpasto. Quale preferisce? 
«Causi era stato già chiamato da me per fare il piano di rientro. Che il premier abbia chiesto di metterlo in giunta non può che farmi piacere. Per il resto, non è vero che ho saputo da Stefano Esposito che era lui il nuovo assessore ai Trasporti, Marco Rossi Doria mi aveva sostenuto alle primarie per la segreteria del Pd e Luigina Di Liegro è una cara amica a cui sono molto legato». 

alfonso sabella assessore alla legalita per ignazio marinoalfonso sabella assessore alla legalita per ignazio marino


Il degrado della città è finito perfino sul «New York Times» e «Le Monde». 
«A queste cose dovreste reagire voi della stampa italiana. È chiaro che si tratta di una strategia per danneggiare l’Italia nel momento in cui si è candidata alle Olimpiadi del 2024, guarda caso con la concorrenza americana e francese». 


Sarà. Ma se ci mettiamo pure quello che sta succedendo a Fiumicino è difficile dare torto a chi muove quelle critiche all’estero. È accettabile che l’aeroporto intercontinentale della capitale d’Italia sia in quello stato? A soli quattro mesi dal Giubileo? 
«Non voglio fare scaricabarile, dove serve ci metto la faccia. Ma Roma non è neppure più azionista di Adr, e il mio potere di controllo su Fiumicino è come quello su Heathrow. Lo dico da mesi infatti, non posso che essere felice che il presidente del Consiglio Renzi abbia inserito nello Sblocca Italia 2 miliardi per la ristrutturazione dell’aeroporto di Fiumicino». 

ignazio marino e il dalai lama che sbadigliaignazio marino e il dalai lama che sbadiglia


A proposito di Giubileo, non avete ancora mosso uno spillo. 
«Ci sono ritardi oggettivi. Ma a questa fiducia che il presidente del Consiglio ha voluto accordare alla mia amministrazione si aggiunge la notizia che martedì 4 agosto a Palazzo Chigi si sbloccherà tutto». 

IGNAZIO MARINO E PAPA BERGOGLIO IGNAZIO MARINO E PAPA BERGOGLIO


Magari con un commissario governativo. 
«Non ho notizie di questo genere, ma ritengo fondamentale che ci sia un forte coinvolgimento del prefetto. Questo è il primo Giubileo dopo l’11 settembre 2001 e nell’epoca dell’Isis. Tutte le indicazioni che abbiamo dai servizi segreti americani, come mi hanno confermato i sindaci statunitensi con i quali ho parlato recentemente, parlano di rischi concreti di atti terroristici per l’Italia e Roma. E io non ho la possibilità di difendere la capitale dal terrorismo con la polizia locale». 

 

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO