UN DIPLOMATICO USA SMENTISCE L’INTERVENTO IN MANI PULITE: “SEMLER ERA UN FUNZIONARIO DALLE CAPACITÀ LIMITATE” - IL DILEMMA DEL NOME PER BERLUSCONI: FORZA ITALIA O ITALIA LIBERA? - TANDEM BOERI-CIVATI PER LE PRIMARIE PD - PER LE MINIERE DEL SULCIS CAPPELLACCI HA SCELTO UN PORTINAIO - AMBASCIATORI TARGATI FINI - ANGELETTI SENZA PUBBLICO - A MILANO VIA L’EURO, ARRIVA IL “LOMBARD” - CAPITALE UE DELLA CULTURA, PRODI TIFA RAVENNA…

Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - FELUCHE CON PARACADUTE - AMBASCIATORI TARGATI FINI
Gratitudini diplomatiche in stile domino. Nei travagliati giorni della caduta di Berlusconi, Gianfranco Fini (che alla Farnesina ha lasciato il cuore) spuntò la nomina di Giulio Terzi di Sant'Agata agli Esteri; da ministro, l'ex ambasciatore a Washington ha ottenuto che il governo inviasse Alessandro Cortese, consigliere diplomatico di Fini alla Camera, in una piuttosto ignota sede di Bruxelles come ambasciatore presso il Cops (Comitato Politico e per la Sicurezza dell'Unione Europea).

Una tipica messa in sicurezza pre-diluvio elettorale. Per non lasciare solo il presidente della Camera, Terzi ha poi provveduto a fornirgli un altro consigliere: Saba d'Elia, ambasciatore a Tirana, amico comune di vecchia data. D'Elia potrà così aspirare a una promozione: allo stato ha infatti il titolo di ministro plenipotenziario, il gradino prima della vetta. Intanto, a Bruxelles, Alessandro Cortese sonda il terreno per un futuro di Fini sotto le bandiere europee, nel caso sciagurato che in Italia gli andasse male. T. M.

2 - ASSE PER LE PRIMARIE - TANDEM CIVATI-BOERI
Pippo Civati e Stefano Boeri hanno chiuso l'accordo. Il primo alle primarie nazionali del centrosinistra, il secondo per quelle chiamate a scegliere il candidato alla presidenza di Regione Lombardia. Così l'ex rottamatore e l'archistar corrono in tandem per sbaragliare la segreteria nazionale del Pd arroccata attorno a Pier Luigi Bersani.

Boeri, quasi 13 mila preferenze alle ultime amministrative nel capoluogo lombardo, ha bisogno di una rivincita dopo che era stato sconfitto da Pisapia per le primarie a sindaco di Milano e una spinta per superare le sue attuali difficoltà nella giunta arancione. Civati, ex sodale di Renzi e animatore del movimento Prossima Italia, ha dalla sua capacità organizzativa e gradimento tra gli iscritti non solo del Pd. Quindi, attenti a quei due. M. Br.

3 - GLI AMERICANI E DI PIETRO - MANI PULITE? RUMORS
Cosa sapevano gli americani della corruzione che divorava la politica italiana prima di Tangentopoli? Avevano dossier segreti, preparati dalla Cia e con cui fu imbeccato il pool di Milano? No, avevano tonnellate di "rumint": intelligence basata sulle chiacchiere. Rumors, appunto.

A liquidare così le rivelazioni del quotidiano "La Stampa" su Mani Pulite è un ex diplomatico Usa citato negli articoli degli scorsi giorni, che chiede a "l'Espresso" l'anonimato, ma che ha passato la vita al Dipartimento di Stato, trascorrendo quasi dieci anni all'ambasciata di via Veneto, dove ha gestito dossier delicatissimi.

«Telefonai al procuratore capo di Milano», spiega, «ma naturalmente lui rispose di non avere nulla da dire sulla sostanza di inchieste precise». Quanto a Tangentopoli come operazione eterodiretta dagli Usa, in cui il console di Milano, Peter Semler, svolse un ruolo chiave nel supportare Di Pietro, il diplomatico è diretto: «Semler era un funzionario dalle capacità limitate» mentre «l'ambasciata continuava ad avere a che fare con Andreotti, Craxi, De Michelis e altri fino a quando hanno avuto posizioni di responsabilità e non sono finiti sotto accusa». S. Mau.

4 - VERTICE CARBOSULCIS - UN PORTINAIO ALLE MINIERE
Il governatore Ugo Cappellacci ha annunciato che la Regione Sardegna lavora a un piano tecnologicamente avanzato per salvare la Carbosulcis dalla chiusura e dare al Paese la disponibilità di una risorsa energetica strategica come il carbone. Il progetto andrà avanti malgrado le proteste l'abbiano costretto appena due mesi fa a revocare la nomina a presidente della società mineraria del ventinovenne Alessandro Lorefice, che grazie al diploma da ragioniere e ad una laurea in giurisprudenza conseguita on line all'Unisu, l'università telematica delle scienze umane Niccolò Cusano di Roma, faceva l'insegnante di "gestione delle portinerie".

Era lui l'uomo scelto da Cappellacci per governare la svolta della miniera di Nuraxi Figus, lui che avrebbe dovuto rilanciare dall'alto della sua competenza l'impianto del Sulcis, da cui dipendono centinaia di famiglie. M. Lis.

5 - ANGELETTI NEL VUOTO
Povero Luigi Angeletti: alla Festa democratica ha registrato il record negativo di audience. Se Susanna Camusso ha riempito l'auditorium allestito al Campo volo di Reggio Emilia, pieno a metà per il leader della Cisl Raffaele Bonanni, ad ascoltare il segretario della Uil erano presenti solo sei persone, oltre ad un paio di cronisti. B.C.

6 - BERLUSCONI / IL DILEMMA DEL NOME - MEGLIO FORZA ITALIA O ITALIA LIBERA?
Forza Italia o Italia Libera? Silvio Berlusconi non è ancora del tutto convinto di dover abbandonare il nome del partito che ha segnato la sua fortuna politica del 1995 fino alla fondazione del Popolo della Libertà. L'ultimo bozzetto che il Cavaliere ha appena richiesto al suo staff è quello che vede sostituire Forza Italia, che viene criticata dagli ex An, con il più "resistenziale" Italia Libera che rievoca il nome del giornale dei partigiani vicini al Partito d'Azione.

In subordine sono state realizzate prove con Italia Liberale, Rivoluzione Liberale, Popolo Liberale nel tricolore forzista. Ma chi lo conosce giura che ci potrebbero essere colpi di scena in extremis con un recupero di Forza Italia con quell'aquilone tricolore che ricorda piuttosto un aeroplanino di carta. E l'attenzione si è concentrato sul logo che "l'Espresso" anticipa nel disegno a fianco. M. Br.

7 - LEGA - VI PAGO IN LOMBARD
Mentre l'euro vacilla, a Milano pensano ad una moneta complementare: il nome, manco a dirlo, il "Lombard". No, non è uno scherzo ma la proposta di Andrea Gibelli, vice presidente leghista e assessore all'Industria e artigianato del Pirellone che spiega le motivazioni: «Noi a fronte di una situazione economica e di attivo culturale sull'Europa e sull'euro, dobbiamo dare risposte, ma soprattutto devono essere individuate soluzioni per favorire i cittadini e le imprese. Intanto si devono sottolineare i vantaggi, che sono: costi mensili ridotti, massima trasparenza, utilizzo più semplice e una sicurezza garantita, favorendo così le piccole e medie aziende in una situazione economica difficile».

Per mettere a punto il progetto partirà a settembre un vero gruppo di lavoro con esperti e professori della Bocconi per studiare le esperienze tedesche e francesi. Sarà questa la risposta alle migliaia di imprese che nella regione locomotiva del Paese chiudono per crisi? M. S.

8 - CAPITALE UE DELLA CULTURA - PRODI TIFA RAVENNA
Un colpaccio. Il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci ha un nuovo alleato di peso nella corsa per fare della città romagnola la capitale europea della cultura nel 2019, quando scatterà il turno dell'Italia. Dopo essersi assicurato il sostegno di Valdo Spini e di Matteo Renzi, ha reclutato Romano Prodi, prodigo di buoni consigli ma soprattutto pronto a mettere a disposizione i suoi contatti in Europa.

I due si conoscono da molti anni, l'ex premier non nasconde che gli piacerebbe fosse una piccola città a vincere la gara. Cosa che mette anche un po' in ombra il presidente del Comitato promotore della candidatura, Sergio Zavoli. Prodi, durante un incontro a Bologna, ha dispensato a Matteucci suggerimenti per convincere la commissione che valuterà le candidature. E ha assicurato il suo pieno appoggio, a Roma e a Bruxelles. Per ora con buona pace delle altre quattordici città in lizza, tra le quali Venezia, Torino, Matera, L'Aquila. N. R.

 

 

GIANFRANCO FINI IN RELAX IL CONSOLE Peter Semler Antonio Di Pietro magistrato ve034 reg bartholomew moCIVATISTEFANO BOERILUIGI ANGELETTI gasp51 santanche berlusconiROMANO PRODI

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?