DIRITTI STORTI - I PM DI MILANO CHIEDONO 3 ANNI E 8 MESI DI CONDANNA PER IL BANANA NELL’INCHIESTA SUI DIRITTI MEDIASET: “SUI FONDI NERI CI SONO LE IMPRONTE DIGITALI DI BERLUSCONI. TRA IL 1994 E IL 1998 CON CATENE FITTIZIE SONO STATI GONFIATI I COSTI DELLE COMPRAVENDITE PER 368 MLN $” - CHIESTA ANCHE LA CONDANNA PER CONFALONIERI, DEL BUE (FONDATORE DI ARNER BANK), IL PRODUTTORE USA FRANK AGRAMA E ALTRE 8 PERSONE…

1 - MEDIASET: PM, CONDANNARE BERLUSCONI A 3 ANNI E 8 MESI
(ANSA)
- I pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro hanno chiesto una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per Silvio Berlusconi, imputato di frode fiscale nel processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte di Mediaset.

2 - MEDIASET: PM CHIEDE 11 CONDANNE, 6 ANNI PER DEL BUE
(ANSA)
- Oltre ai tre anni e otto mesi per Silvio Berlusconi e ai tre anni e quattro mesi per Fedele Confalonieri, il pm di Milano Fabio De Pasquale, ha chiesto altre nove condanne per altrettanti imputati nel processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte di Mediaset che, secondo l'accusa, sarebbero stati gonfiati nei costi per creare fondi neri. In particolare, l'accusa ha chiesto la pena più alta, sei anni, per Paolo Del Bue, il fondatore di Arner Bank, che è accusato di riciclaggio.

Chiesti cinque anni per Erminio Giraudi e quattro anni per Carlo Rossi Scribani. Tre anni e otto mesi invece chiesti per Daniele Lorenzano e Frank Agrama. Il pm ha chiesto poi tre anni per Marco Colombo, Giorgio Dal Negro e Manuela De Socio. Due anni e sei mesi infine è stata la richiesta per Gabriella Galetto.

3 - PM,BERLUSCONI ERA ALL'APICE CATENA COMANDO DIRITTI
(ANSA)
- Silvio Berlusconi "é stato all'apice della catena di comando del settore dei diritti tv fino al 1998". E' questa una delle ragioni per cui, secondo il pm di Milano, Fabio De Pasquale, l'ex premier deve essere condannato a tre anni e otto mesi di reclusione nel processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset.

4 - PM, SU FONDI NERI IMPRONTE DIGITALI BERLUSCONI
(ANSA) -
Secondo il pm di Milano Fabio De Pasquale, che oggi ha chiesto la condanna di Silvio Berlusconi a tre anni e otto mesi nel processo sui diritti tv Mediaset, ci sarebbero le "impronte digitali" dell'ex presidente del Consiglio sui "fondi neri" che sarebbero stati ottenuti gonfiando i costi degli acquisti dei diritti televisivi da parte di Mediaset.

5 - PM, CONDANNARE CONFALONIERI A 3 ANNI E 4 MESI
(ANSA) -
Al termine della requisitoria nel processo milanese sui diritti tv Mediaset, il pm milanese Fabio De Pasquale ha chiesto per Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Il pm ha chiesto anche 3 anni e 8 mesi per il produttore americano Frank Agrama. Stessa richiesta di pena per Daniele Lorenzano e per Silvio Berlusconi.

6 - PM, COSTI GONFIATI PER 368 MLN DOLLARI IN 4 ANNI
(ANSA) -
In quattro anni, tra il 1994 e il 1998, attraverso "catene di vendite fittizie" sarebbero stati gonfiati i costi dei diritti televisivi per un totale di circa 368 milioni di dollari. Lo ha spiegato il pm di Milano Fabio De Pasquale nel corso della sua requisitoria nel processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv Mediaset, che vede tra gli imputati per frode fiscale Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri. L'imputazione, per i bilanci 2001-2003, è di circa 40 milioni di costi gonfiati.

Il pm, nel corso della sua requisitoria che dovrebbe concludersi nel pomeriggio con le richieste di condanna, ha fatto riferimento alle consulenze della società di revisione Kpmg che, a suo dire, "sono già metà della sentenza". Davanti ai giudici della prima sezione penale (presidente Edoardo D'Avossa), De Pasquale ha ricostruito, basandosi su quelle consulenze, "l'artificiosità dell'organizzazione delle vendite fittizie per gonfiare i costi", dei diritti tv acquistati da Mediaset per creare, secondo l'accusa, fondi neri. Secondo il pm, "un terzo della cifra esposta nei bilanci Mediaset del 2001, 2002 e 2003 e relativa agli acquisti dei diritti tra il 1994 e il 1998 è falsa".

Secondo l'accusa, in quei tre anni comparirebbero costi gonfiati per circa 40 milioni di euro. Il magistrato ha spiegato inoltre che nell'ambito delle indagini è emerso che "su conti bancari svizzeri girava 'la cresta'", ossia i fondi neri dei costi gonfiati, "attraverso transazioni illegali". Le presunte irregolarità, secondo il pm, avrebbero riguardato "circa 3 mila titoli di film che hanno dato origine a 12 mila passaggi contrattuali, ogni titolo dunque aveva 4 passaggi commerciali". Il pm ha descritto il meccanismo dei costi gonfiati come "un inferno di spezzettamenti" delle transazioni tra società, 'puntando il dito' soprattutto sul "rapporto ambiguo" tra Mediaset e Paramount.

Nella parte iniziale, inoltre, il magistrato ha parlato dell'ormai noto "gruppo B Fininvest", ossia "di tutte quelle società di carta" di cui era proprietario, secondo l'accusa, "Silvio Berlusconi". Alcune di queste società, soprattutto quelle maltesi, secondo il pm, avrebbero avuto un ruolo fondamentale nel meccanismo di maggiorazione dei costi dei diritti tv.

7 - SOCIETA'PER VENDITE FITTIZIE ERANO DI BERLUSCONI
(ANSA)
- Le società estere del cosiddetto 'gruppo B Fininvest', tra cui anche quelle maltesi che hanno svolto un ruolo nella compravendita dei diritti tv Mediaset, "erano di Berlusconi". Lo ha affermato il Pm di Milano, Fabio De Pasquale, nel corso della sua requisitoria nel processo sulle presunte irregolarità negli acquisti dei diritti televisivi da parte di Mediaset che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi e altre dieci persone, tra cui Fedele Confalonieri e il produttore americano Frank Agrama.

Il Pm, infatti, ha chiarito "la storia degli acquisti dei diritti da parte di Mediaset affonda le sue radici negli anni '90 con il 'gruppo B Fininvest', ossia quella immensa struttura di società estere, tra cui quelle maltesi che hanno preso parte alle transazioni fittizie sui diritti tv per gonfiare i costi". Queste "società nascoste di Fininvest", secondo il Pm, "é stato dimostrato che erano di Berlusconi come persona fisica".

Il Pm ha anche fatto riferimento a due società 'Century One' e 'Universal One', al centro secondo l'accusa della compravendita dei diritti tv, che "erano formalmente di proprietà dei figli di Berlusconi, di Marina e Pier Silvio". Il Pm ha anche citato le testimonianze di alcuni manager Fininvest, agli atti del processo iniziato nel 2006, nelle quali, secondo l'accusa, si dimostra il ruolo diretto di Berlusconi nella vicenda dei diritti televisivi.

 

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