virginia raggi in costume

DA DOMANI OGNI GIORNO POTREBBE ESSERE QUELLO GIUSTO PER VEDERE LA RAGGI IN PROCURA - I MAGISTRATI VOGLIONO ASCOLTARLA E IN SEDE DI INTERROGATORIO POTREBBE MATERIALIZZARSI QUELL'AVVISO DI GARANZIA, PER ABUSO D’UFFICIO, TANTO TEMUTO DALLA SINDACA

1 - ROMA, I PM PRONTI A INTERROGARE RAGGI

scarpellini raggi marrascarpellini raggi marra

Edoardo Izzo per “la Stampa”

 

La settimana della verità, ma anche quella più amara. Da domani ogni giorno che viene potrebbe essere quello giusto, nel quale i pm della Procura di Roma ascolteranno Virginia Raggi. E in sede di interrogatorio potrebbe materializzarsi quell' avviso di garanzia tanto temuto dalla sindaca della Capitale e che tuttavia, alla luce del nuovo codice etico M5s, non le imporrà dimissioni obbligate.

 

VIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRAVIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRA

Questa soluzione dell' avviso consegnato nel corso dell' incontro potrebbe essere frutto di un accordo di cortesia tra i magistrati ed i legali della sindaca che vorrebbero evitare altre paginate sui giornali in attesa dell' interrogatorio. Da parte sua la Raggi ha ostentato sicurezza con i giornalisti incontrati il giorno dell' Epifania, quando a proposito delle cimici che secondo il suo ex collaboratore Salvatore Romeo l'avrebbero spinta sul tetto del Campidoglio per conversare in libertà, ha detto: Magari le mettessero le cimici, così saprebbero che non abbiamo nulla da nascondere.

 

virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo

E sull' opportunità di rimuovere gli "omissis" dell' inchiesta su Marra, ha provato a minimizzare: Deciderà la procura. Scomodi in effetti potrebbero risultare, politicamente prima che a livello giudiziario, i messaggi della chat tra la sindaca e il suo staff intitolata Quattro amici al bar (tra Frongia, Romeo, Marra e Raggi), e quelli più privati tra Marra e la sindaca Raggi. Conversazioni che, da quel che filtra, tirerebbero in ballo personaggi di spicco del Movimento 5 Stelle come Luigi Di Maio e Roberta Lombardi.

 

Quasi certamente Raggi sarà ascoltata in veste di indagata con la probabile accusa di abuso d'ufficio. Due sarebbero gli episodi contestati dal procuratore aggiunto Ielo e dal pm Dall' Olio: il primo sarebbe stato commesso in relazione alla nomina di Renato Marra (fratello dell' ex braccio destro della sindaca) a responsabile del Turismo del Campidoglio.

 

salvatore romeo e raffaele marra al compleanno di pieremilio sammarco salvatore romeo e raffaele marra al compleanno di pieremilio sammarco

Su questa scelta si è già espressa l'Anac parlando di un evidente conflitto di interessi sul quale la sindaca sostiene di aver deciso in totale autonomia spiegando che Marra ha dato solo mera esecuzione delle determinazioni da me assunte.

 

Ma è un tentativo maldestro di negare il conflitto d' interesse visto che poco dopo ammette: c'è stata una istruttoria svolta dalle strutture competenti ai sensi della disciplina vigente, quindi l' ufficio del Personale diretto proprio da Raffaele Marra.

 

salvatore romeosalvatore romeo

Quanto basta perché i pm le chiedano di spiegare che cosa è davvero accaduto. Ma non è l'unico. Perché un secondo abuso potrebbe essere stato commesso anche nella designazione di Romeo a capo della segreteria della sindaca, quando da semplice dipendente comunale è diventato dirigente con un aumento di quasi 90 mila euro, poi ridotto a 70 mila. Intanto entro lunedì il tribunale del riesame dovrà decidere sulla scarcerazione di Marra accusato insieme a Scarpellini di corruzione.

 

2 - ECCO I DUE TUTOR INVIATI PER RAGGI ORA FARANNO CON LEI LE NOMINE

Andrea Arzilli per il “Corriere della Sera”

 

Alfonso Bonafede Alfonso Bonafede

Ci sono due modi per definire la presenza fissa in Campidoglio di Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, i due tutor messi ai fianchi di Virginia Raggi da Grillo e Casaleggio. Il primo lo spiega ai colleghi deputati M5S lo stesso Bonafede, 36 enne avvocato: In questa fase il nostro supporto è soprattutto psicologico.... Del resto dopo le nomine saltate, la raffica di dimissioni e le inchieste di procura e Anac che potrebbero produrre (anche in settimana) un avviso di garanzia per la sindaca, negli stanzoni del Palazzo Senatorio si lavora con grande apprensione. E, infatti, ai mental coach è stata riservata un' accoglienza splendida, almeno così la definisce Bonafede.

Riccardo FraccaroRiccardo Fraccaro

 

UN FORMAT PER ROMA

Ma, al momento, quello mentale è il problema minore. Infatti il secondo modo per definire il tutoraggio è tecnico-politico: un presidio fisso nelle riunioni della maggioranza Cinque Stelle in Campidoglio. Giovedì, ad esempio, un intero pomeriggio dedicato al destino della metro C; qualche giorno prima una lunga seduta per fare il punto sulle partecipate del Comune.

 

I due tutor portano le esperienze di Livorno e Civitavecchia, amministrazioni M5S che si sono tirate fuori dai problemi grazie alla due diligence varata dai vertici del Movimento. Come una specie di format da adottare anche per il Comune di Roma. E l' obiettivo, da regola d' ingaggio di Beppe Grillo, è rafforzare politicamente Raggi evitando gli scivoloni tecnici sulle nomine che, dopo l' arresto di Raffaele Marra, hanno portato alla crisi di metà dicembre con tanto di reset del Raggio magico. In questo senso, il lavoro dei due tutor entra ora nel vivo.

beppe grillo davide casaleggiobeppe grillo davide casaleggio

 

Negli accordi di Raggi con Grillo e Casaleggio, infatti, non c' era solo la rimozione di Daniele Frongia dal ruolo di vicesindaco, di Salvatore Romeo dalla segreteria e di Renato Marra, fratello di Raffaele promosso al Turismo e oggi ricollocato alla Polizia municipale. Ma soprattutto la ricomposizione della squadra secondo coordinate precise: uomini di fiducia del Movimento e professionisti di comprovata esperienza, meglio se pescati al di fuori del circuito romano.

RAGGI FRONGIARAGGI FRONGIA

 

IL CAPO DI GABINETTO

Per questo Bonafede e Fraccaro lavorano da settimane anche sui nomi. Sul capo di gabinetto ci sono riflessioni in corso, l' incarico è delicato e i curricula li sta vagliando direttamente la Raggi. Ma quello del 56enne Franco Giampaoletti per il posto da direttore generale è particolarmente caldo: l'idea sarebbe quella di affiancare l' ex city manager del Comune di Genova al segretario generale Pietro Paolo Mileti, già insediato a Roma, per ricomporre la coppia che ha retto la giunta di centrosinistra del capoluogo ligure.

 

A dicembre, in sostituzione di Paola Muraro all'Ambiente, era arrivata Pinuccia Montanari, anche lei con un' esperienza recente a Genova. Il filo rosso che lega Roma alla città del Garante potrebbe rinforzarsi ulteriormente. Ma sull'investitura del nuovo direttore generale insistono ancora due questioni.

paola muraropaola muraro

 

La prima riguarda l'attuale occupazione di Giampaoletti che, i primi di dicembre, ha lasciato il Comune di Genova per entrare in Unicoop Tirreno con incarico apicale al Personale. Ma nel caso lascerebbe Unicoop, Bonafede ha tranquillizzato il M5S, confermando la svolta nordista del Campidoglio, iniziata con l' ingaggio del veneto Massimo Colomban. La seconda è sullo stipendio di Giampaoletti che a Genova percepiva 132 mila euro lordi: si vuole schivare una nuova grana sui maxistipendi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…