DOPO L’IMU, ARRIVA LA TASSA MARINO! LA STANGATA DEL SINDACO SUI PARCHEGGI AMMAZZA I LAVORATORI E CHI VIVE IN PERIFERIA

1. DOPO L'IMU, ARRIVA LA TASSA MARINO: COLPIRE I PARCHEGGI PER COLPIRE I LAVORATORI (SENZA AIUTARE I NEGOZIANTI O MIGLIORARE IL TRASPORTO PUBBLICO)
DAGOREPORT

In silenzio e in piena estate, la giunta di Ignazio Marino sta preparando una delibera per aumentare del 50% il prezzo delle strisce blu a Roma (da 1 a 1,5 euro l'ora), eliminare l'abbonamento mensile a 70 euro, nonché la possibilità di parcheggiare per 8 ore a 4 euro. Due possibilità sacrosante introdotte dalla pur contestata amministrazione Alemanno.

Non solo. Con il suo assessore alla mobilità Improta, vuole impedire ai residenti di "strade a vocazione turistica e commerciale" (vai a capi') di poter parcheggiare gratis, perfino di notte quando i negozi sono chiusi.

Non stiamo parlando del Centro Storico, o di piccole realtà dove turisti abbondano. Si tratta di Prati, Trionfale, Parioli, Pinciano, Flaminio, Appio-Tuscolano, Monti, Salario-Trieste, Testaccio, Trastevere, Tiburtino, Castro Pretorio, Garbatella, Ostiense, EUR, dove le strisce blu aumenterebbero sia di numero che di prezzo.

La mossa è una stangata durissima contro chi lavora non nel delicato ecosistema del Centro Storico, dove si possono anche capire operazioni come la (pseudo) pedonalizzazione di (un tratto di) via dei Fori Imperiali. Marino vuole colpire il cuore produttivo della città, zone dove le persone lavorano, si muovono, parcheggiano, vivono. Non vengono solo a fare una passeggiata in bicicletta con il filone di pane nel cestino e un sorriso plastificato sulla faccia.

Roma è una città caotica, e potenziare il servizio pubblico è una necessità da circa duemila anni. I romani hanno capito che non potranno mai avere 30 linee di metro come Londra e Parigi, per vincoli sia archeologici che di bilancio. E' giusto favorire l'uso dei mezzi pubblici. Ma per favorirne l'uso, i mezzi pubblici vanno potenziati, non basta rendere di fatto illegale l'alternativa (i mezzi privati).

Eliminare l'abbonamento per le strisce blu a 70 euro mensili o a 4 euro per 8 ore vuol dire impedire l'accesso a camerieri, impiegati, dipendenti, commessi, giovani professionisti, che vengono a lavorare dalla periferia in zone centrali (come se poi Eur o viale Libia fossero "centrali"), per cui l'auto è il solo mezzo possibile.

Parcheggiare a 1,5 euro l'ora significa spendere 15 euro al giorno di parcheggio, ovvero almeno 300 euro al mese, una cifra che per molte di queste categorie significa metà dello stipendio (da aggiungere poi a benzina, assicurazioni e bolli sempre più onerosi). Per stagisti, apprendisti, praticanti, studenti, che non guadagnano un euro, vuol dire smettere di lavorare e di muoversi.

E' una mossa che deprime un mercato del lavoro già asfittico, in una città che a causa della crisi ha visto il traffico calare notevolmente negli ultimi 4 anni. Non c'è nessuna emergenza di traffico. C'è un'emergenza di reddito, di lavoro, di mobilità. A che serve "fluidificare" i parcheggi davanti ai negozi se le persone non possono più prendere la macchina per venire a lavorare?

Basta fare un esempio per dimostrare quanto questa delibera sarebbe controproducente e totalmente incoerente. Uno che oggi da Torre Gaia o da Boccea o dai comuni dell'hinterland romano invece della macchina prenderà tre autobus e una metro per arrivare al lavoro in due (o più) ore, non avrebbe più il tempo (o il mezzo) per andare a comprare una maglietta o fare la spesa a via Cola di Rienzo o viale Europa.

Si tratta dell'ennesima tassa nascosta sugli automobilisti e più in generale sui romani, ed è ancora più odiosa perché avvantaggia chi già vive in comode zone centrali e si può permettere di muoversi in bicicletta (pur senza piste ciclabili) o motorino, emarginando chi sta in quartieri più periferici e non collegati con i mezzi pubblici. Centinaia di migliaia di persone che si svegliano all'alba per lavorare in zone per niente turistiche come EUR o via Tuscolana, portare i figli a scuola prima di andare in ufficio, fare la spesa durante la pausa pranzo, visitare clienti.

Con gli attuali costi di benzina, multe, assicurazioni, revisioni, tagliandi, bolli, chi può evitare di prendere l'auto già lo fa (infatti le vendite di bici sono alle stelle e le metro sempre più piene). Chi si mette nel traffico è perché non ha alternative migliori. Siccome questa delibera arriverebbe senza che la giunta Marino abbia aggiunto un solo autobus o scuolabus in più, l'effetto sarebbe devastante. Finché si tratta di mosse a effetto come chiudere al traffico privato un lato del Colosseo, è un conto. Qua si distrugge in un colpo la possibilità di lavorare di mezza città.


2. LE NUOVE REGOLE PER LE STRISCE BLU - "LA SOSTA COSTERÀ DI PIÙ, 1,50 EURO"
Mauro Favale e Cristiana Salvagni per "la Repubblica - Roma"

Conto più salato per chi parcheggia sulle strisce blu, con un rincaro della tariffa a 1,50 euro l'ora in tutta la città. Niente più abbonamenti mensili o giornalieri e, per i residenti titolari del permesso, revoca del diritto a parcheggiare gratis su quelle strade ritenute "assi principali di scorrimento" e quindi strategiche per far defluire il traffico senza intoppi.

Ruota attorno a queste tre mosse il piano del Comune per liberare il centro e le periferie dai veicoli privati e per convincere i romani, con le buone o con le cattive, a lasciare l'auto a casa e salire sui mezzi pubblici. L'obiettivo dell'assessorato alla Mobilità e ai Trasporti, guidato da Guido Improta, è facilitare la rotazione dei veicoli in sosta nelle zone congestionate e spingere i cittadini verso l'uso del trasporto pubblico: per questo i tecnici del suo dipartimento hanno messo a punto una delibera che dovrebbe essere presentata e discussa già nel corso della prossima giunta capitolina.

Il provvedimento promette una rivoluzione per la sosta su strada a pagamento, a partire dalla tariffa unica. Viene abolita la distinzione tra parcheggio dentro la Ztl, che oggi costa 1,20 euro l'ora, e parcheggio fuori dalla Ztl, un euro ogni sessanta minuti: per fare shopping su viale Europa, all'Eur, come per prendere un aperitivo a Monti, il prezzo della sosta sarà fissato a 1,50 euro, non un centesimo di più. È questo infatti, in base a una precedente delibera, il tetto massimo di tariffa oraria applicabile a Roma.

Vittime della nuova era della sosta tariffata saranno poi gli abbonamenti, introdotti non senza polemiche dalla giunta Alemanno nel settembre 2008 e cuciti addosso alle richieste dei lavoratori che usano l'auto per andare in ufficio: cancellata la tariffa agevolata giornaliera, che per quattro euro autorizza otto ore di sosta, così come la tariffa agevolata mensile, che per 70 euro negli ultimi cinque anni ha dato diritto a un mese solare di sosta. Per il momento non è stato previsto nessun altro tipo di abbonamento.

La nuova disciplina, infine, cancellerà anche il diritto dei residenti con il permesso a parcheggiare gratis davanti al portone di casa, qualora si trovi su una di quelle strade a vocazione turistica e commerciale che l'amministrazione giudica cruciali per la "fluidificazione" del traffico. Così, ad esempio, su via Cola di Rienzo o viale Libia, su viale Ostiense o via Veneto, per agevolare la rotazione delle vetture e scongiurare le doppie file anche i residenti non saranno più esentati dal pagamento ma per lasciare l'auto dovranno mettersi le mani in tasca e scucire 1,50 euro l'ora. O, in alternativa, allontanarsi e cercare posto nei dintorni, dove, per loro, la sosta gratuita sarà comunque permessa.

Nessun cambiamento dovrebbe investire invece le strisce bianche, introdotte in molte zone dopo che nel 2008 una sentenza del Tar del Lazio stabilì che non sono lecite le strisce blu se nelle vicinanze non ci sono parcheggi gratuiti.
Veniamo ai tempi: la road map prevede la delibera entro il mese perché è settembre, nelle intenzioni dell'amministrazione, il momento ottimale per inaugurare il nuovo corso della sosta a pagamento. Con agosto utile a predisporre la nuova segnaletica.

In mattinata il sindaco ha commentato: "L'aumento della sosta nelle strisce blu non è stato ancora oggetto di discussione in giunta''.


3. RINCARI PER LE STRISCE BLU, IL SINDACO AVVERTE: "NON SONO UN GARAGE: SERVE PIÙ RICAMBIO"
Cristiana Salvagni per "la Repubblica - Roma"

"Le strisce blu non devono essere un garage a cielo aperto, ma ci deve essere un ricambio continuo di auto". Così il sindaco Ignazio Marino ha spiegato in serata l'approccio applicato dall'amministrazione nel nuovo piano del Comune che prevede il rincaro della sosta sulle strisce blu a 1,50 euro l'ora in tutta la città. Precisando, ai microfoni di Teleroma 56: "Non abbiamo valutato nessuna cifra, ma ci stiamo muovendo su queste due questioni. Poi va riconsiderato il rapporto tra strisce blu e strisce bianche. Vogliamo incoraggiare il trasporto pubblico ma per incoraggiarlo dobbiamo farlo funzionare meglio".

La delibera in questione, anticipata ieri da Repubblica, in realtà ha colto di sorpresa non solo i romani ma anche il primo cittadino: "Non è stata oggetto di discussione in giunta" aveva tagliato corto Marino ieri mattina al tempio di Adriano. Messa a punto dagli uffici tecnici dell'assessorato alla Mobilità e ai Trasporti di Guido Improta, nei piani sarebbe dovuta arrivare all'esame della giunta entro la fine del mese.

 

IGNAZIO MARINO E LA SUA SCORTA DI VIGILI IN BICI STRISCE BLU PARCOMETRI A ROMAIGNAZIO MARINO CON I VIGILI URBANI IN BICICLETTA IGNAZIO MARINO E IL CARDINALE AGOSTINO VALLINIignazio marino bici in campidoglio Ignazio Marino Guido ImprotaVia dei Fori Imperiali via dei Fori Imperiali Colosseo parcheggio romaSTRISCE BLU PARCOMETRI A ROMA

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