giorgia meloni mario draghi

DRAGHI PARLA ALL’EUROPA PERCHÉ MELONI INTENDA – L’INTERVISTA DI “MARIOPIO” AL “FINANCIAL TIMES” ERA UN MESSAGGIO CHIARO ALLA DUCETTA - MARCELLO SORGI: “È CHIARO CHE LA CAMPANA SUONA ANCHE PER LEI, DA SEMPRE AL BIVIO TRA UNA CONVINTA CONVERSIONE EUROPEISTA E L'ETERNA GARA CON SALVINI” – “NON È CERTO UN DISCORSO CONTRO L'ITALIA, PER CITARE MELONI. MA UN INVITO AL NOSTRO PAESE AD APRIRSI A UN ORIZZONTE PIÙ LARGO, SORVOLANDO LE PICCOLE BEGHE POLITICHE DI QUESTI TEMPI…”

1. UN MESSAGGIO PRECISO A MELONI

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”

 

MARTIN WOLF - MARIO DRAGHI - GLOBAL BOARDROOM FINANCIAL TIMES

Prima l'incarico per analizzare lo stato dell'Unione e suggerire una strategia per la competitività. Poi, ieri, una lunga intervista al Financial Times in cui rivela le sue preoccupazioni e delinea il rischio, per l'Europa, di ridursi solo a un mercato […].

 

Il fantasma di Mario Draghi, richiamato in servizio da Ursula von der Leyen, aleggia sulla lunga vigilia elettorale, in chiara polemica con le semplificazioni sovraniste e il fronte euroscettico della destra radicale, da Salvini a Le Pen a Afd, che si preparano a una campagna senza esclusioni di colpi.

 

meloni draghi

Il 13 settembre, al momento della chiamata del suo predecessore da parte di VdL, Meloni fece buon viso a cattivo gioco, mettendo le mani avanti sul fatto che non considerava l'incarico a Draghi «contro l'Italia» e augurandosi, come già aveva fatto per Gentiloni, «un occhio di riguardo per la nostra nazione».

 

Ma ora è chiaro che la campana suona anche per lei, da sempre al bivio tra una convinta conversione europeista e l'eterna gara con l'alleato/rivale leader della Lega.  Il quale, proprio nelle ultime ore, non ha affatto gradito il gioco in solitaria della premier nell'annuncio dell'accordo con Edi Rama sulla "deportazione" degli immigrati in Albania.

 

[…] Draghi […] non fa mistero del suo turbamento per la guerra in Ucraina e più di recente per la nuova esplosione del conflitto in Medio Oriente. E spiega di aver riflettuto, di conseguenza, sulla necessità più impellente, per l'Unione, di darsi una politica estera e della difesa comuni, proprio in chiave di competitività.

 

DRAGHI MELONI

«È finito il tempo in cui per la difesa spendevano gli Usa, l'export si faceva in Cina e l'energia si comperava dalla Russia», sintetizza magistralmente l'ex-premier. In questo senso, non è certo un discorso contro l'Italia, per citare Meloni. Ma un invito al nostro Paese […] ad aprirsi a un orizzonte più largo, sorvolando le piccole beghe politiche di questi tempi.

 

2. DRAGHI SUI VALORI EUROPEI NESSUN COMPROMESSO SERVE L’UNIONE POLITICA

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

MARTIN WOLF - MARIO DRAGHI - GLOBAL BOARDROOM FINANCIAL TIMES

L’agenda di Mario Draghi non è veramente tale perché l’interessato non ha, né dà l’impressione di cercare, cariche ufficiali oltre a quella che ha già: leader del gruppo di lavoro che produrrà — su incarico della Commissione di Bruxelles — un rapporto sulla competitività perduta dell’Europa rispetto agli Stati Uniti, al Giappone, alla Corea del Sud e naturalmente anche alla Cina.

 

MARIO DRAGHI GIORGIA MELONI - BY EDOARDO BARALDI

Colpisce di più però che le idee che ieri Draghi ha presentato all’evento virtuale «The Global Boardroom» del Financial Times non siano, appunto, l’agenda dell’Unione europea: governi, partiti e cittadini del continente l’hanno completamente rimossa in vista di elezioni per il Parlamento di Bruxelles che arrivano in un momento così critico per l’Unione.

 

Perché Draghi ieri […] non ha fatto sconti. Non ha abbellito il quadro. Né delle sfide geopolitiche, né delle difficoltà economiche e del ritardo tecnologico dell’Europa. Sul primo fronte, le critiche dell’ex premier investono anche gli Stati Uniti e le amministrazioni democratiche con le quali lo stesso Draghi ha sempre mantenuto un dialogo stretto: quelle di Bill Clinton, Barack Obama e dello stesso Joe Biden.

 

meloni contro i tecnici vignetta by rolli per il giornalone la stampa

«Abbiamo accettato la Russia nel G8 anche se non aveva accettato la sovranità dell’Ucraina, poi in Siria non abbiamo mantenuto la promessa che saremmo intervenuti se Bashar al-Assad avesse usato le armi chimiche, quindi abbiamo avuto la Crimea e il ritiro dall’Afghanistan», ha ricordato l’ex presidente della Banca centrale europea.

 

«La lezione è che non dovremmo mai fare compromessi sui valori fondamentali di pace, democrazia, libertà, sovranità. Se lo facciamo, si mettono in discussione le premesse dell’Unione europea: per questo non c’è alternativa a vincere questa guerra» ha continuato Draghi, con riferimento all’Ucraina.

 

LA DRAGHETTA - MEME MELONI DRAGHI

[…] Draghi ha ricordato che l’Europa, in aggregato, è seconda solo agli Stati Uniti per investimenti militari. «Ma lo si vede? Davvero no — ha proseguito —. Dobbiamo diventare un’unione, invece che tanti piccoli Paesi che si fanno concorrenza l’uno con l’altro nell’industria della difesa».

 

Ma la disamina dell’ex premier sullo stato dell’Europa è anche più radicale. «Il modello su cui si basava sembra finito: la difesa fornita dagli Stati Uniti, l’export in gran parte verso la Cina, l’energia a buon mercato dalla Russia». Questa in particolare suona come una lettura della Germania, cuore industriale del continente da cui dipende anche il manifatturiero italiano.

 

LA DRAGHETTA - BY EMAN RUS

Draghi ha ricordato che ormai l’Europa ha costi dell’energia più alti che negli Stati Uniti e «molto più alti» che in Cina. «Così non andiamo da nessuna parte», ha detto. Parte della risposta per lui è in maggiori sforzi comuni in reti, import e produzione di energia «rinnovabile e di altro tipo». Ma l’ex premier vede un’altra «questione drammatica»: la demografia europea in declino […] impone forti aumenti di produttività per sostenere l’economia. «Dobbiamo investire molto di più in tecnologia», dice.

 

Nel breve, Draghi si dice «quasi sicuro che avremo una recessione verso la fine dell’anno» […]. Ma l’uomo che nel 2012 salvò l’euro con il suo «whatever it takes» ora ha una preoccupazione più grave: «O l’Europa […] diventa un’unione più profonda […], o temo che non sopravviverà in altra forma che come mercato unico».

GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI giorgia meloni mario draghiGIORGIA MELONI - MARIO DRAGHI - VIGNETTA BY ALTAN

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