alexandria ocasio cortez

BELLA, LATINA, 29ENNE, DI UMILI ORIGINI E GRAN CARRIERA, HA LAVORATO COI KENNEDY E SOSTENUTO SANDERS: ALEXANDRIA OCASIO-CORTEZ VINCE LE PRIMARIE A NEW YORK CONTRO UN RODATO MARTUFONE DEL PARTITO E SI GARANTISCE IL BLINDATISSIMO SEGGIO DA DEPUTATO A NOVEMBRE - UNA DI QUELLE STORIE CHE PIACE UN SACCO ALLA SINISTRA COSTIERA AMERICANA (E PURE A QUELLA EUROPEA) E GIÀ C'È CHI LA SOGNA CANDIDATA ALLA CASA BIANCA TRA QUALCHE ANNO…

Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera

 

alexandria ocasio cortez

Lo sconfitto, il deputato uscente Joe Crowley, 56 anni, boss del partito democratico, l' ha presa bene. La sera delle primarie di New York, martedì 26 giugno, ha suonato la chitarra con altri maturi signori. Prima canzone dedicata alla giovane rivale che probabilmente ha posto fine alla sua carriera: Alexandria Ocasio-Cortez. Partono le note di Born tu Run, nato per correre, musica e testo composti da Bruce Springsteen nel 1975. Quattordici anni prima che nascesse Alexandria, il 13 ottobre 1989. In quello stesso momento la trionfatrice della serata commentava in diretta televisiva i risultati: 57,5% per lei contro il 42,5% del deputato in carica da vent' anni. «Oh my Godness».

 

alexandria ocasio cortez con cinthya nixon

Alexandria ha vinto nel 14° distretto di New York, che comprende il suo territorio, l' East Bronx, e una parte del Queens. Qui è cresciuta con la sua famiglia: mamma portoricana, papà del Bronx. Si è diplomata nella Yorktown High School, una cittadina alla periferia dello Stato di New York. A Manhattan ci andava per fare la cameriera in un ristorante messicano di Union Square. La sua vita, però, cambia a Boston, dove frequenta l' università, si laurea in economia e relazioni internazionali, si avvicina alla grande politica: entra come stagista nella squadra del senatore Ted Kennedy.

alexandria ocasio cortez

 

Torna a New York nel 2011 e trova un impiego come educatrice. Arriva il 2016, l' anno più tumultuoso nella storia recente americana. Come tanti altri giovani, Alexandria è attratta dall' outsider Bernie Sanders.

 

Si butta nella campagna di «Bernie», entra nella corrente d' entusiasmo dei comizi affollati, degli slogan contro «lo strapotere di Wall Street», contro «i millionaires and billionaires» che monopolizzano i benefici della crescita economica. Trova conferma alle sue convinzioni: l' America è lacerata dalle diseguaglianze; è necessaria una dura battaglia per le pari opportunità, cominciando da università e cure mediche che devono essere accessibili e gratuite per tutti.

 

alexandria ocasio cortez

La «rivoluzione radicale» predicata da «Bernie» ha fatto breccia in una parte cospicua del Paese: Alexandria ne è la prova. Nel suo video di presentazione, postato sui Twitter e «visualizzato» 2,1 milioni di volte, tornano tutte le proposte di Sanders, rilanciate con grinta e con lo stile, i tic linguistici della generazione dei «Millennials».

 

Nelle elezioni di midterm, il prossimo 6 novembre, Alexandria quasi certamente batterà il repubblicano Anthony Pappas, in una circoscrizione che è da decenni un fortino progressista. Dovrebbe diventare, quindi, la parlamentare più giovane al Congresso.

 

alexandria ocasio cortez

La competizione decisiva è stata proprio quella contro Joe Crowley. Ocasio-Cortez l' aveva presentata in questi termini: «Ormai abbiamo capito che i democratici non sono tutti uguali. Gli amici di Wall Street, quelli che accettano i fondi delle grandi corporation, quelli che non mandano i figli nelle nostre scuole, quelli che non respirano la nostra aria, non bevono la nostra acqua, non possono più rappresentarci. Loro hanno i soldi, noi abbiamo la gente».

 

alexandria ocasio cortez

Alexandria ha raccolto e speso circa 300 mila dollari nella campagna elettorale, contro il milione e mezzo di Crowley. La sua «gente», il suo blocco sociale tiene insieme le associazioni più militanti, dai pacifisti di MoveOn agli afroamericani di Black Live Matter fino alle formazioni socialiste.

 

È una formula che ha funzionato nel Bronx e nel Queens. Vale per tutto il resto dell' America? Finora i segnali sono contrastanti. Nel turno precedente delle primarie democratiche, il 5 giugno scorso, i moderati erano andati meglio dei radicali, dalla California al New Jersey.

alexandria ocasio cortez

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…