donald trump james comey

‘È ‘N BRAVO RAGAZZO, LASSALO PERDE’: QUESTO HA SCRITTO TRUMP A COMEY (IN UN MEMO NON RISERVATO) IL GIORNO DOPO LE DIMISSIONI DEL GENERALE FLYNN, DIMESSOSI PER I SUOI CONTATTI COI RUSSI - PER IL ‘NY TIMES’ SI TRATTA DI OSTRUZIONE ALLA GIUSTIZIA E SUBITO SI RIPARLA DI IMPEACHMENT: ECCO PERCHE' AL MOMENTO NON E' POSSIBILE

 

1.L’APPUNTO

Da www.corriere.it

 

DONALD TRUMP JAMES COMEYDONALD TRUMP JAMES COMEY

«He’s a good guy, I hope you can let this go», spero che lei possa lasciar perdere questa cosa. È quel che, secondo quanto ha scritto in un suo appunto James Comey, ex capo dell’Fbi, Trump gli avrebbe chiesto in un incontro a febbraio, il giorno dopo le dimissioni di Michael Flynn da consigliere per la sicurezza nazionale a causa dei suoi rapporti con la Russia (il cosiddetto Russiagate, invitandolo a chiudere l’inchiesta sul Russiagate. Il New York Times precisa di non aver visto direttamente il «memo», peraltro non secretato, che sarebbe però stato letto ai suoi reporter da uno dei collaboratori di Comey.

 

2.USA:SENATORE,SE COMEY DICE VERO PIÙ VICINO IMPEACHMENT TRUMP

 (ANSA) - Se quanto riporta il New York Times fosse vero si potrebbe forse parlare di 'ostruzione alla giustizia', avvicinandosi a un possibile impeachment. Lo afferma il senatore indipendente della commissione di intelligence, Angis King. Il riferimento e' alla ricostruzione del New York Times, sulla base di un documento di James Comey, in base alla quale il presidente americano Donald Trump ha chiesto a Comey di mettere fine all'indagine su Michael Flynn, il consigliere alla sicurezza di Trump travolto dallo scandalo del Russiagate.

FLYNN TRUMPFLYNN TRUMP

 

 

3.IMPEACHMENT, AL MOMENTO È IMPOSSIBILE

Estratto dall’articolo di Maria Giovanna Maglie pubblicato ieri su Dagospia

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/america-fatta-maglie-dacci-nostra-bufala-quotidiana-presunto-147896.htm

 

(…) La costruzione quotidiana è un tentativo di togliere all'esecutivo e al suo capo, direttamente eletto dagli americani, le proprie prerogative.

 

Solo un processo di impeachment può portare a questo e, come scrive ancora il Wall Street Journal, se i democratici ritengono che ci siano prove per far cadere il presidente, devono portarle alla commissione Giustizia della Camera. È chiaro che intendono farlo quando avranno la maggioranza, e se la avranno, nel 2018, ma nel frattempo non dovrebbe essere loro consentito di tentare di piegare le istituzioni del governo ai propri scopi di parte. Anche per l’impeachment di un presidente vanno seguite le norme della democrazia americana.

TRUMP FLYNNTRUMP FLYNN

 

A quelle benedette elezioni di metà mandato ci manca un anno e mezzo e se è difficile guadagnare la maggioranza alla Camera, e’ quasi impossibile al Senato. O almeno lo è seguendo le regole dell'opposizione sul programma e sull'agenda politica, perché a partire dagli accordi commerciali, a seguire con la riforma delle tasse in arrivo, passando per una situazione economica entusiasmante al momento, e persino ipotizzando un paio di risultati internazionali che diano orgoglio alla nazione, Trump sembra forte.

 

Ecco perché il Comitato nazionale democratico con il suo nuovo presidente Tom Perez, ex magistrato federale, pensano di continuare con la pratica di accuse di cover up e di usare quelle in campagna elettorale, un dossier gigantesco messo insieme giorno per giorno, indipendentemente dalla veridicità delle accuse. Riusciranno?

 

kennedy nixonkennedy nixon

la storia degli impeachment è andata perdendo vigore negli ultimi decenni. John Kennedy, che la storia continua a descrivere come un grande, quasi un divino, da una cacciata sicura per collusioni provate e pesantissime con la mafia si salvò morendo ammazzato a Dallas. Richard Nixon proprio dal Washington Post fu incastrato e oggi si può serenamente dire che la pressione mediatica superò l'analisi della realtà (la storia delle mail dirottate da Hillary Clinton quando era segretario di Stato è più grave di quella del Watergate), e che fini’ in quel modo perché fu lui a scegliere di dimettersi, personalmente e psicologicamente distrutto.

 

CARDINAL SpellmanCARDINAL Spellman

Con Bill Clinton ai professionisti del l'impeachment andò male, eppure le prove di menzogne pubbliche del presidente, su questioni peraltro private, c'erano tutte, ma c'era anche una situazione economica e sociale a favore del presidente, e la novità di un grande fastidio per certi metodi politici, cosa che dovrebbe far riflettere oggi i democratici, oggi che da accusati passano ad ambire di essere accusatori.

 

Il 1998 potrebbe assomigliare al 2018, quando al procuratore Kenneth Starr risposero una valanga di voti a favore dei democratici nelle elezioni di metà’ mandato, e quella valanga travolse la pretesa di impeachment, anche perché allora i repubblicani avevano 55 voti su 100 al Senato e per l'impeachment occorrono due terzi di maggioranza, allora come oggi.

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…