"QUESTO GOVERNO HA PRESO ATTO CHE UNA CONTRORIFORMA DELLA MIA RIFORMA NON SI PUÒ FARE. LO DICONO I NUMERI" - ELSA FORNERO GODE PER IL PASTICCIACCIO BRUTTO DEL GOVERNO SUL MAXI-EMENDAMENTO ALLA MANOVRA CHE IMPONE UNA STRETTA SULLE PENSIONI: "GIORGETTI HA CAPITO BENE LA SITUAZIONE E QUINDI NON CREDO NELL'INTERVENTO DI 'MANINE'" - L'EX MINISTRA, DAL 2011 È NEL "MIRINO" DI SALVINI, RESTITUISCE CON GLI INTERESSI GLI ATTACCHI AL LEADER DELLA LEGA: "ALLA LUCE DEL CALO DI CONSENSI, NON CAPISCO PERCHÉ CONTINUINO A TENERSELO COME SEGRETARIO E LA MELONI COME VICEPREMIER" - VIDEO: SALVINI NEL 2022: "SE NON AZZERO LA FORNERO SIETE TITOLATI A SPERNACCHIARMI"
Sale ancora l'età pensionabile. Salvini nel 2022: "Se non azzero la Fornero siete titolati a spernacchiarmi"
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) December 17, 2025
Come ci si organizza? pic.twitter.com/9ECFsnOKil
Estratto dell'articolo di Francesco Manacorda per "la Repubblica"
«Sono più amareggiata che soddisfattai». Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro, ma soprattutto artefice della riforma previdenziale del 2011, è netta nel commentare il gran pasticcio delle pensioni in cui si stanno avvitando governo e maggioranza.
Eppure, a distanza di quattordici anni, potrebbe dire che aveva ragione lei, no? E che la Lega, da sempre fiera avversaria della riforma Fornero, non sembra in grado di fare molto di diverso. Anzi…
«Senta, io insegnavo all'università e non mi aspettavo proprio di diventare ministro. Quando ho accettato era perché pensavo – scusi se sembra un'espressione pomposa, ma è la realtà - di servire il mio paese in questo ruolo. E il fatto di non essere stata capita, di essere stata strumentalizzata e svillaneggiata in ogni trasmissione televisiva, mi ha fatto soffrire molto. Ora, superata quella fase, posso dire che se ci fossero state più saggezza e più coesione, forse le cose sarebbero andate meglio per l'Italia. La mia riforma non fu contrastata nemmeno da uno sciopero generale, gli italiani accettarono di fare sacrifici».
Gli attacchi alla sua riforma li ricordiamo tutti, compresi quelli non solo politici, come i picchetti leghisti sotto casa dei suoi genitori, nel Canavese. E adesso che la Lega di governo invece di abbassare l'età pensionabile la alza, che spiegazione si dà?
«Conosco molti leghisti, sia a Torino sia nella mia terra di origine, quella appunto visitata all'epoca da Matteo Salvini, e frequento moltissimo il Nord-Est. Ecco, anche se ormai sono molti meno quelli che la votano, mi confronto con tanti di loro e sono sempre discussioni pacate. Ma per l'appunto sono leghisti, non sono salviniani. E anche alla luce del calo di consensi per la Lega non capisco perché loro continuino a tenerselo come segretario e la Meloni come vicepremier».
Questo il giudizio politico. E quello tecnico su questo tentativo di modifica al sistema previdenziale?
«Questo governo ha preso atto che una controriforma della mia riforma non si può fare. Non si può fare per la forza dei numeri che sono essenzialmente quelli della demografia, e che conosciamo tutti, ma anche per i numeri dell'economia: il tasso di occupazione italiano, al 63%, è tra i più bassi in Europa e i salari non crescono in termini reali da circa 25 anni. [...]».
Il governo ha fatto un bagno di realismo o è spuntata la solita "manina" nel maxiemendamento, come si dice dalle parti della Lega?
«Il ministro Giorgetti ha capito molto bene la situazione e quindi non credo a "manine" di alcun genere. Figuriamoci se un emendamento di quella portata arriva all'insaputa del governo: l'avranno visto tutti e tutti l'avranno accettato. Poi si saranno accorti che alcune cose non erano state meditate: ad esempio la misura sul riscatto degli anni di laurea, che sarebbe una vera follia. Un'assurdità perché c'è bisogno che le persone mettano da parte soldi per le loro pensioni e così, invece, le si disincentiva».
Restano però le finestre temporali che si allungano per avere diritto alla pensione…
«Se il governo vuole posticipare l'età di pensionamento, che in fondo è anche un'esigenza comprensibile, lo faccia a viso aperto e non con questo meccanismo. Da ministro io avevo abolito le cosiddette finestre proprio perché erano un meccanismo subdolo che non rendeva chiara alle persone la loro situazione. La verità è che non è facile portare in Parlamento misure restrittive sulle pensioni e farsele approvare; quindi, proprio per cercare di evitare una discussione alla luce del sole, hanno preso un provvedimento e ci hanno infilato dentro queste misure». [...]
E, dunque, il governo che dovrebbe fare sulle pensioni?
«Prima di tutto aumentare il numero dei lavoratori e le loro retribuzioni, in modo che i contributi che versano siano maggiori, sennò non sapremo come pagare le loro pensioni. E invece qui si parla di ridurre l'imposizione fiscale».
elsa fornero a dimartedi 3
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elsa fornero contro matteo salvini - in onda
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