emanuele macaluso matteo salvini giuseppe conte matteo renzi luigi di maio nicola zingaretti romano prodi

“COMUNQUE VADA IN EMILIA, LA SINISTRA HA GIÀ PERSO”. E VI SPIEGO IL MOTIVO – IL "MIGLIORISTA" EMANUELE MACALUSO TRANCHANT: "LA SINISTRA NON PUÒ DARE L'IDEA DI VOLER RESTARE AL GOVERNO GRAZIE A COSIDDETTE "MANOVRE DI PALAZZO" - "SUI MIGRANTI NON CAPISCO COSA PENSI IL PD. NON È STATA UNA BUONA IDEA ALLEARSI CON UN PARTITO DI STELLE CADENTI"...

Federico Geremicca per la Stampa

 

Emanuele Macaluso

Il primo sentimento che trapela è l' amarezza. Il secondo, un evidente disorientamento. Ad Emanuele Macaluso - nato a Caltanissetta il primo giorno di primavera del 1924, cioè 96 anni fa - parlare della Lega alla conquista dell' Emilia, infatti, crea qualche «angoscia»: è l' incredibile che diventa realtà, l' impensabile che si fa concretezza. È per questo che il voto di oggi, dice, lascerà tracce profonde: «Perché comunque vada, purtroppo, è come se la sinistra avesse già perso».

 

Bonaccini potrebbe vincere, però.

«E io me lo auguro. Ha ben governato, la sua è stata una buona amministrazione».

 

Allora perché il pessimismo?

«Ha fatto una buona campagna sui servizi e i trasporti pubblici, sulla sanità e sul welfare emiliano-romagnolo. Ma è mancata completamente la battaglia ideale e culturale: ed è mancata in Emilia perché è mancata a Roma. Quali sono i valori, gli ideali e il progetto di società che la sinistra propone?».

 

Si tratta pur sempre di una elezione amministrativa, no?

Emanuele Macaluso

«Lei dice? Io leggo i giornali e vedo che il voto si sarebbe trasformato in un referendum su Salvini. E questo in Emilia-Romagna, la terra di Andrea Costa, primo deputato socialista in Italia, e di figure come Dozza e Imbeni, Fanti e Zangheri. Ecco, siamo passati da quelli a questo».

 

È per questo che parla di sconfitta comunque?

«Senza praticamente opposizione, la Lega ha trasformato il voto in quello che voleva: una sfida nazionale su sentimenti e valori. La sinistra non ha saputo opporre nulla, né valori alternativi né un nuovo modello di società. C' è un evidente problema di quella che un tempo avremmo chiamato egemonia».

 

Emanuele Macaluso con la moglie

Si spieghi meglio.

«Prendiamo l' immigrazione. Non è più un fenomeno circoscritto alle grandi città, ormai investe tanti centri piccoli e medi: i problemi maggiori sono lì, creano insicurezza e conflittualità tra le persone. Bene: sull' immigrazione e quello che vi ruota intorno, al di là degli slogan, io ancora non ho capito - e temo anche gli elettori - cos' abbia in testa il Pd».

 

Salvini invece sì?

«È il suo motore primo, tutto nasce e parte da lì. Prenda la famosa scena del citofono».

 

La considera una buona trovata?

«Considero che gli sia servita a lanciare due messaggi. Il primo: sto fisicamente con i cittadini e contro la droga. Il secondo: la droga è colpa dei marocchini e dei tunisini, non di mafia, camorra e 'ndrangheta che la producono e la trafficano. Chi doveva capire, avrà capito».

Macaluso

Le sardine però, almeno loro, hanno fatto muro.

«È vero. E hanno rappresentato la critica più radicale a questo Pd, alla sua mancanza di idee e perfino di coraggio».

 

Comunque: pensa che in caso di sconfitta in Emilia-Romagna il governo dovrebbe dimettersi?

«Io credo che il voto di oggi avrà inevitabilmente un peso e un valore più generale.

Se si perde, bisognerebbe tirarne le conseguenze. Magari non immediatamente: ma come si fa non prenderne atto? Io avevo già perplessità al momento della nascita...».

 

NAPOLITANO MACALUSO

Le è parso un errore?

«Il Pd si è alleato con un partito transitorio, con delle stelle cadenti. Non mi pareva una buona idea, anche condividendo le preoccupazioni di chi temeva e teme una vittoria di Salvini. E poi, si badi, c' è un grande problema».

 

Che sarebbe?

«La sinistra non può dare l' idea di voler restare al governo grazie a tecniche parlamentari o a cosiddette "manovre di Palazzo". La sinistra più di altri ha bisogno di un bagno di popolo, perché se non è il popolo a dare forza al tuo progetto di società, non vai lontano. È una lezione antica. E ci ha fatto sempre bene».

emanuele macaluso foto di baccoemanuele macaluso stefano folli foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?