1- MENTRE LO SMONTEZEMOLATO SFOGLIA ANCORA LA MARGHERITA DELLA POLITICA POLITICANTE, EMMA MARCEGAGLIA ROMPE GLI INDUGI E A CHIANCIANO SI FA INCORONARE “MONTI IN GONNELLA” DA PIERFURBY PRENOTANDO UN POSTO DA MINISTRO NEL MONTI-BIS 2- MAL DI PANCIA DELLA BASE CENTRISTA DELL’UDC: VA BENE LEVARE IL NOME DI CALTA-CASINI DAL SIMBOLO PER METTERCI “ITALIA” (NO CUFFARO, NO UDC) E FREGARE BERLUSCONI (ARRABBIATISSIMO) CHE A CAUSA DEGLI EX AN NON PUÒ TORNARE A FORZA ITALIA, E QUESTO FARÀ PERDERE VOTI AL PDL. PASSI CHE BISOGNA SPERSONALIZZARE E NAVIGARE IN MARE APERTO, POI PERÒ BISOGNERÀ FARE I PORTATORI D’ACQUA, A CHI IL CONSENSO NON CE L’HA. INSOMMA, I VARI PASSERA, RICCARDI, ORNAGHI, PATRONI GRIFFI, CLINI, QUEI MINISTRI CHE SONO VENUTI A CHIANCIANO PER DIRE “BENE, BRAVI ANDATE AVANTI COSÌ” QUANTI VOTI RIUSCIRANNO MAI A RACIMOLARE? (TORNA CUFFARO, TUTTO è PERDONATO)

1- EMMA SCENDE IN CAMPO
Liberoquotidiano.it

E' amore vero tra l'ex presidente della Confindustria Emma Marcegaglia e l'Udc. Sarà la chioma brizzolata o la parlata vellutata di Pierferdy: fatto sta che, intervenendo alla festa dei centristi in corso a Chianciano, la Marcegaglia non ha certo usato messe parole per annunciare il suo "pieno sostegno" a quello che ha definito un "progetto importante". Con una premessa: che lei non si impegnarà personalmente.

"Voi state facendo una cosa nuova che volete allargare alla società civile pur mantenendo i propri valori e le proprie radici - ha spiegato la Marcegalia. "Io faccio l'imprenditrice ma se andate avanti su questa idea io vi sosterrò, io sarò con voi". Un discorso apertamente politico in cui l'ex numero uno degli industriali ha aggiunto che "sono molti gli italiani che vedranno in voi un progetto serio e credibile per chi ama il Paese. Vi incoraggio ad andare avanti e penso che saremo in molti al vostro fianco per dare un futuro migliore all'Italia".

E poi: "Abbiamo alcuni politici che dicono di voler cambiare tutto, che pensano che Monti stia facendo macelleria sociale. Noi - dice facendo il nome di Vendola - non abbiamo niente da spartire con chi ha questa visione".

Dalla sala arrivano apllausi spella-mani. E poco dopo, parole al miele per lei arrivano da Rocco Buttiglione: "Diciamo che la Marcegaglia è la nostra Monti". Ma Emma mette le mani avanti: "Il mio non sarà un impegno in prima persona, ma vi sosterrò"


2- LA SQUADRA DEI BIG E IL MAL DI PANCIA DELLA BASE CENTRISTA
NON TUTTI VOGLIONO FARE DA PORTATORI D'ACQUA
Amedeo La Mattina per La Stampa

Per capire cosa bolle veramente nel pentolone dell'Udc bisogna parlare alla base che è venuta a Chianciano. Parlamentari, assessori, sindaci, consiglieri, semplici militanti: più di mille persone da tutta Italia che tra qualche mese dovranno mettersi in moto nel territorio per raccogliere voti per farsi eleggere o far eleggere i loro candidati. Ma l'Udc si annacqua in una lista aperta alla mitica società civile, alle associazioni cattoliche, alla Cisl (ieri Bonanni ha detto «dobbiamo agli italiani una nuova offerta politica e qui c'è tanta energia»)?

Apre soprattutto ai ministri del governo Monti? Le cose si complicano. Perchè va bene levare il nome di Casini dal simbolo per metterci «Italia» e fregare Berlusconi (arrabbiatissimo) che a causa degli ex An non può tornare a Forza Italia, e questo farà perdere voti al Pdl. Passi che bisogna spersonalizzare e navigare in mare aperto, poi però bisognerà fare i portatori d'acqua, a chi il consenso non ce l'ha. Insomma, i vari Passera, Riccardi, Ornaghi, Patroni Griffi, Clini, quei ministri che sono venuti nella città delle terme per dire «bene, bravi andate vanti così».

Se ci saranno le preferenze gli ex democristiani, maestri del ramo, si giocheranno le loro carte liberamente. Ma se le preferenze non ci saranno, e dovranno misurarsi nei collegi, il discorso diventa antipatico. Cesa ieri dal palco ha detto ai dirigenti locali che bisogna essere «generosi» come Casini che ha fatto un passo indietro. Diciamo che Casini non è così ingenuo. Intanto ha fatto lo sgambetto a Berlusconi inserendo «Italia» nel simbolo.

Poi si sta battendo per le preferenze e non intende cancellare dal simbolo il riconoscibile scudocrociato. Anche perchè qualcun altro potrebbe utilizzarlo. Chi vuole entri nella lista dell'Udc, altrimenti gli altri si facciano una loro lista, ci federiamo e vediamo quanti voti prendono. Lui, Casini, non si candida a premier, ma punta su Corrado Passera come ponte per arrivare a riconfermare a Palazzo Chigi Monti, dopo il voto, con una grande coalizione.

I ministri sfilano sul palco dell'Udc. Il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi ha fatto il discorso più politico. Ha chiesto ai centristi di essere gli «eredi morali del governo Monti» e di essere un soggetto importante della buona politica. «Tre anni fa venni qui e sembravate il passato, c'era un clima preoccupato. Oggi siete molti più allegri e pronti».

Oggi è il turno dell'ex presidente della Confindustria Marcegaglia e di Corrado Passera. Per ItaliaFutura non ci sarà Luca Cordero di Montezemolo ma il senatore Nicola Rossi, ex dalemiano oggi nel comitato direttivo di IF. Tra Marcegaglia e Passera si gioca la leadership del nuovo centro, ma per gli uomini di Casini nessuno può venire a casa loro a comandare.

In platea tante facce della vecchia Dc e molti giovani che vogliono la ribalta e non sono disponibili a lasciare il passo alle star del governo tecnico. Ciriaco De Mita chiude il primo giorno dell'Udc a Chianciano con la presentazione del suo libro «La storia d'Italia non è finita», con Violante e Cicchitto, moderati da Federico Geremicca. Un tuffo nel passato sulla controversa figura di Craxi e le gesta del pentapartito. Una lezione del passato mentre chi ascolta pensa a come costruire la Cosa bianca senza sbiadire in una lista in cui per loro alla fine c'è uno strapuntino.

Applausi per il leader della Cisl Raffaele Bonanni, l'esponente del mondo cattolico più affine all'Udc. Anche lui ha battuto il tasto sentito delle preferenze e su una «nuova offerta politica aperta alla società e all'associazionismo». «Attenti i calcoli politici ed elettoralistici oggi, con l'antipolitica montante, valgono un bottone rotto». Ma il leader sindacale si candiderà al Parlamento? Lui lo esclude ma nelle liste del centro metterà suoi uomini. Ma quanto spazio dovrà fare l'Udc agli altri?

 

MARCEGAGLIA CASINI marcegaglia - montezemoloFORNERO-MARCEGAGLIA-MONTIMARCEGAGLIAMARCEGAGLIA CASINI IL TACCHETTO DELLA MARCEGAGLIA RENATA POLVERINI E LORENZO ORNAGHI CORRADO PASSERA ANDREA RICCARDI PIERFERDINANDO CASINI WALTER VELTRONI CORRADO PASSERAFilippo Patroni GriffiEmma Marcegaglia Mario Monti Luigi Abete Emma Marcegaglia Mario Monti Sarah Varetto Desiree Petrini

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...