ALL’ARMI, SIAMO LETTIANI! ENRICHETTO LETTA TORNA IN CAMPO: LA MOGLIE GIANNA FREGONARA ATTACCA LA RIFORMA DELLA SCUOLA BY RENZI DALLA PRIMA DEL “CORRIERE” - I CONIUGI BOCCIA-DE GIROLAMO MENANO SULLE BANCHE POPOLARI

ENRICO LETTA GIOCA A CALCIO ENRICO LETTA GIOCA A CALCIO

1 - ALL’ARMI, SIAM LETTIANI! E SCENDE IN CAMPO PURE LADY LETTA, IN PRIMA DEL CORRIERE

I lettiani si riorganizzano? Alcuni segnali lasciano pensare che Enrichetto, rimasto fuori da tutto e accompagnato bruscamente all’uscita di Palazzo Chigi da Matteo Renzi un anno fa, abbia deciso di rientrare nel gioco dei palazzi e unirsi alla lunga schiera di piddini che vogliono fiaccare il premier. Il segnale ai lettiani in sonno è stato il tweet della scorsa settimana in difesa di Mare Nostrum.

 

Da giorni il fedelissimo dell’ex premier, Francesco Boccia (in tandem con la moglie Nunzia De Girolamo, capogruppo Ncd) attacca sulla riforma delle popolari varata dal governo. E stamattina un messaggio chiaro è arrivato dalla prima pagina del “Corriere della Sera”: Gianna Fregonara, coniugata Letta, demolisce la riforma della scuola che il governo deve ancora presentare. Titolo che non lascia scampo: “Una riforma a metà non salva la scuola”

Enrico Letta a colloquio con obama article Enrico Letta a colloquio con obama article

 

2 - VUOI VEDERE CHE RISORGE LETTA JR?

Goffredo Pistelli per “Italia Oggi”

 

Perché il Nazareno non risorga e contro il suo sciagurato facitore, Matteo Renzi, la minoranza interna dem fa voti a San Sergio, ossia il nuovo capo dello Stato, Mattarella. Non era ancora stato eletto che Pier Luigi Bersani aveva osservato in un'intervista che, con lui al Colle, «certe sciocchezze incostituzionali non sarebbero passate».

 

enrico letta enrico letta

E tutti sono pronti a leggere in ogni mossa del nuovo inquilino del Quirinale, l'incipiente altolà alle esagerazioni del presidente del Consiglio. Anzi, qualcuno avrebbe sperato che, nelle lunghe notti delle modifiche costituzionali a maggioranza, con le opposizioni sull'Aventino ad allevare sorci verdi, come aveva preconizzato Renato Brunetta, nuovo leader antirenziano globale, qualche segnale di disappunto fosse scivolato già dall'augusto colle quirinalizio fino a Palazzo Chigi.

 

Non pare che la cosa sia accaduta, vuoi perché Mattarella si è appena insediato, vuoi perché, essendo un profondo conoscitore della Costituzione più bella del mondo, sa bene come si possa procedere a colpi di maggioranza semplici e chiamando poi gli elettori a esprimersi coi referendum confermativi.

 

ENRICO LETTA E PAPA BERGOGLIO ENRICO LETTA E PAPA BERGOGLIO

Oppure Mattarella si ricordava che il governo di cui faceva parte nel 2001, non si fece soverchi problemi a modificare, alla stessa maniera. il Titolo V della Carta fondamentale, inserendo la cosiddetta devoluzione di vari poteri alle regioni, e chiamando poi gli Italiani a dire la loro. Ma tant'è, lo statista palermitano è il faro a cui guarda, in questa tempestosa nuttata del renzismo che s'annuncia lunghissima, il vascello degli oppositori piddini.

ALFANO ENRICO LETTA ALFANO ENRICO LETTA

Anche la nomina recente dei consiglieri presidenziali, è stata accolta con sorrisetti e colpi di gomito, come dire: «Che ti dicevo?».

 

Un nome su tutti ha esaltato: Simone Guerrini, 52enne pisano, che il capo dello Stato ha voluto con sé come capo della segreteria. Un brivido di soddisfazione, se non di piacere, ha percorso molte schiene, perché Guerrini è amico di infanzia di Enrico Letta, il premier pugnalato con l'hastag «Enrico stai sereno». Per la verità, il neoconsigliere, prima di fare il manager in Finmeccanica, alla Selex dove si occupava di relazioni istituzionali, aveva avuto un'intensa vita politica, arrivando, alla fine degli anni '80, ai vertici del Movimento giovanile Dc, lanciato dai capataz pisani come Piero Pizzi e Mario Biasci, a lungo deputati scudocrociati.

 

enrico letta e la moglie gianna fregonara enrico letta e la moglie gianna fregonara

Le cronache ricordano un suo intervento al consiglio nazionale Dc critico, da sinistra, verso il segretario Ciriaco De Mita. Come se Fausto Raciti, giovane deputato giovaneturco del Pd e già capo dei giovani del partito, avesse criticato Bersani, segretario in carica, per capirsi. Repubblica del 21 febbraio 1989, riporta questo passaggio: «Non c'è più spazio per le contrattazioni di qualcuno nei confronti di qualcun altro. La politica è un'arte troppo nobile per immeschinirla nelle contrattazioni individuali».

 

Si dice che in Piazza Nicosia, sede della Dc del Lazio, dove si svolgevano i consigli nazionali, ci fossero stati scroscianti applausi. E, tanto per capire la stima che circondava il giovane Guerrini, sempre quell'anno ma a novembre, a Ravenna, alle esequie del grande Benigno Zaccagni, lesse un brano del Vangelo di Luca, mentre a Maria Eletta Martini era toccato un brano dell'Apocalisse.

GIANNA FREGONARA ENRICO LETTA MAURO MORETTI AL MATRIMONIO DI PAOLA DE MICHELI GIANNA FREGONARA ENRICO LETTA MAURO MORETTI AL MATRIMONIO DI PAOLA DE MICHELI

 

Guerrini, quell'anno, ma a giugno, s'era candidato alle europee, non riuscendo a essere eletto, malgrado l'impegno elettorale in cui i giovani dc si erano buttati a corpo morto. Fra loro anche un imberbe Lapo Pistelli, oggi sottosegretario agli Esteri, che a Firenze, una domenica mattina all'alba, attacchinando i manifesti «di Simone», ebbe un durissimo faccia a faccia con alcuni ciellini del Movimento popolare che, sugli stessi spazi, affiggevano i manifesti di un dc concorrente.

 

Discussione che, per poco, non finì alle mani. E quanto piaccia la chiave Letta-Guerrini lo dimostra come la bersaniana ex-popolare, Chiara Geloni, abbia risposto, soddisfatta, a un giornalista che tuittava sulla storica amicizia fra i due: «E c'ha pure due erre, capisci a me». Probabilmente alludendo alla differenza con Lorenzo Guerini, vicesegretario renzianissimo del Pd.

 

enrico letta e gianna fregonara enrico letta e gianna fregonara

Tornando a Mattarella, che il suo avvento abbia dato tono alla minoranza dem, secondo alcuni osservatori è documentato anche dal fatto che Letta sia intervenuto pubblicamente su un tema delicatissimo, come l'immigrazione, in leggera polemica col governo. «Ripristinare Mare Nostrum», aveva tuittato l'11 febbraio, giorno dell'ennesima strage nel Canale di Sicilia, «che gli altri paesi europei lo vogliano oppure no. Che faccia perdere voti oppure no». Un cinguettio che non aveva fatto piacere a Palazzo Chigi, tanto che Renzi aveva risposto, non direttamente all'ex-premier ma a qualcuno era sembrato di sì, che «quando ci sono morti, anche soltanto per rispetto l'idea di usarli come strumentalizzazione fa male al cuore».

MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA LETTA E RENZI LETTA E RENZI

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO