renzi fornero esodati

ESODATI E DIMENTICATI – I DANNATI DELLA FORNERO SONO ANCORA 50 MILA, MA AL MOMENTO IL GOVERNO NON HA I SOLDI (1,7 MLD) E RINVIA IL CAPITOLO DELLE PENSIONI AL 2016 – SINDACATI INVIPERITI: SULLE PENSIONI SOLO ANNUNCI E SPOT TELEVISIVI

Paolo Baroni per “la Stampa

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

 

Rinviare al 2016 il nodo pensioni non aiuta a risolvere i problemi, che invece di qui ai prossimi mesi rischiano di moltiplicarsi. Tant’è che il giorno dopo l’annuncio tv di Renzi i sindacati sono in rivolta.

 

«E’ sbagliato rinviare la scelta e pensare che si tratti di qualche aggiustamento emergenziale, scaricando gli oneri sui lavoratori» sostiene Susanna Camusso (Cgil). «Errore gravissimo», conferma la Uil.

 

Molto critico anche il segretario della Cisl, Annamaria Furlan: «Vogliamo capire se per il governo che ha fatto tante ipotesi e chiuso e riaperto più volte, questa è una cosa seria o se sono solo annunci a seconda degli spot televisivi che poco importano agli italiani».

renzi e camussorenzi e camusso


In 50mila senza tutela
Ma se sulla flessibilità in uscita il premier ha promesso che la soluzione arriverà «nel 2016 solo quando avremo i numeri chiari», Renzi ha anche spiegato che il problema più specifico degli esodati sarà risolto con una settima salvaguardia. Anche in questo caso, però, i conti non tornano. S

 

piega Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera: «In base ai dati dell’Inps sappiamo che ci sono ancora circa 50mila esodati che devono essere compresi in una nuova salvaguardia.

ANNAMARIA FURLAN
ANNAMARIA FURLAN

 

La nostra proposta prevedeva di utilizzare i risparmi conseguiti nel 2013, 2014 e 2015 sulle sei precedenti salvaguardie, in tutto circa 1 miliardo e trecento milioni di euro, ovvero 800 milioni di economie riferite al 2015 e circa 500 relativi agli altri due anni precedenti.

 

Una cifra che secondo i nostri calcoli avrebbe consentito di salvaguardare circa 22mila persone. Adesso non so se Renzi intenda la stessa cosa». Di certo per arrivare a tutelarne 50mila mancano un bel po’ di soldi, all’incirca 1,7 miliardi.


Opzione donna nel limbo
Resta poi da affrontare la questione delle donne. In questo caso i problemi sono due: con la fine anno scade infatti l’«Opzione donna», una misura che consente alle lavoratrici con 35 anni di contributi versati di andare in pensione anticipata a 57 anni e tre mesi di età, se dipendenti, e a 58 anni se autonome, al prezzo di rinunciare alla parte retributiva dell’assegno previdenziale, a fronte di una riduzione media del 25-30%.

 

carmelo barbagallo carmelo barbagallo

E dall’altro, col primo gennaio, entra in vigore un nuovo maxi-scalone in base al quale le donne che lavorano nel comparto privato vedranno aumentare l’età pensionabile dai 63 anni e 9 mesi del 2015 ai 65 anni e 7 mesi del 2016, mentre le lavoratrici autonome passeranno dai 64 anni e 9 mesi del 2015 ai 66 anni e 1 mese nel 2016. In pratica dovranno di colpo lavorare tutte quasi due anni in più.

 

È evidente che si tratta di due eventi che sommati uno con l’altro rendono ancora più delicata, se non esplosiva, la situazione.

ESODATI IN PIAZZA A ROMA ESODATI IN PIAZZA A ROMA


Damiano: ecco qui i conti
Nelle intenzioni del governo, anche se Renzi domenica sera da Fazio non è stato chiarissimo, l’Opzione donna dovrebbe venire ricompresa nel piano più complessivo di cui si discuterà a primavera. Damiano non è dello stesso parere: a suo giudizio, infatti, si dovrebbe comunque procedere riconfermando la misura in scadenza, «perché si tratta di un provvedimento che non necessità copertura. Bisogna solo correggere una circolare dell’Inps eccessivamente restrittiva.

 

ESODATI IN PIAZZA A ROMA ESODATI IN PIAZZA A ROMA

Poi se Renzi vuole i conti precisi sulla flessibilità in uscita io ce li ho già pronti: lui parlava di concedere un anticipo di 2 anni sull’età delle pensione, mentre io ne propongo al massimo 4, con un taglio del 2% annuo. E se è vero che nei primi 4 anni ci sono dei costi maggiori è anche vero che in quelli successivi c’è un risparmio, perché chi lascia prima avrà un assegno decurtato per tutta la vita. Se calcoliamo che in media si vive sino a 85 anni abbiamo infatti 4 anni di costi in più e 19 di risparmi».

VIGNETTA VINCINO ELSA FORNERO SI CREDE MEGLIO DEGLI ESODATI VIGNETTA VINCINO ELSA FORNERO SI CREDE MEGLIO DEGLI ESODATI


Il pressing dei sindacati
I sindacati insistono perché le misure sulle pensioni vengano inserite nella legge di stabilità: «Sarebbe un segnale importante – sostiene Furlan – per imprese, giovani e tutti i lavoratori». È infatti opinione di molti che favorire l’uscita dal lavoro o dalla disoccupazione con penalizzazioni equilibrate, significa non accrescere l’esercito dei nuovi poveri ed in parallelo, con il turnover che si attiverebbe, favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. 

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."