berlusconi meloni bertolaso

ESPERTO DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI, BERTOLASO E' L'UOMO GIUSTO PER GUIDARE FORZA ITALIA - UNA MOSSA PER TOGLIERLO DALLA CORSA AL CAMPIDOGLIO? MARCHINI SCALPITA, BERLUSCONI HA UN OBIETTIVO: PRENDERE UN VOTO IN PIU’ DI "BORGIA" MELONI

Paolo Emilio Russo per “Libero Quotidiano

 

berlusconi e bertolaso batman robinberlusconi e bertolaso batman robin

La notizia l'ha data Radio Forza Italia, catalogandola alla voce "indiscrezioni": «La guida di Forza Italia sarà affidata a Guido Bertolaso». Quello che stupisce non è l' ipotesi che l' ex capo della Protezione civile possa prendere in mano l' organizzazione del partito del Cavaliere - che gli ha chiesto più volte di farlo - ma il tempismo di questa "fuga di notizie": Bertolaso, infatti, è attualmente il candidato sindaco a Roma degli azzurri. Cambio in corsa in vista?

 

berlusconi bertolaso berlusconi bertolaso

«Assolutamente no», smentiscono seccamente da Arcore, dove l' ex premier ha trascorso le festività. Ancora domenica nelle (numerose) telefonate di rito per gli auguri, l' ex presidente del consiglio ha "blindato" il candidato, chiedendo ai suoi interlocutori di «dare una mano» all' ex sottosegretario, di «segnalare possibili candidati» per la lista civica che porterà il nome dell' uomo che ha liberato Napoli dai rifiuti e ricostruito L' Aquila dopo il terremoto.

BERTOLASO BERLUSCONIBERTOLASO BERLUSCONI

 

«Non mi sembra che ci siano prospettive di riconciliazione», ammette anche Paolo Romani, capogruppo azzurro al Senato, solitamente dialogante. Sicuro che l' ex sottosegretario non farà passi indietro e nemmeno "di lato", come gli aveva chiesto Giorgia Meloni: «Ad oggi mi sembra molto difficile perché la scelta di Bertolaso è avvenuta anche con la condivisione degli alleati».

 

È il loro cambio di strategia ad avere causato il danno. In effetti alla vigilia della discesa in campo della leader di Fdi, Bertolaso, sostenuto dall' intero centrodestra, era secondo due diversi istituti di sondaggi ben sopra il 25%, ad un' incollatura dalla candidata grillina e sopra quello del Pd.

MELONI BERTOLASOMELONI BERTOLASO

 

«Stando a tutti i sondaggi, lei è l' unica che potrebbe vincere», attacca Matteo Salvini, ieri a Milano. «In pochi giorni stiamo risalendo anche a livello nazionale nel gradimento: secondo l' ultimo sondaggio Forza Italia è al 14,6%», ha rivelato il Cavaliere ad un big azzurro sentito ieri.

 

Berlusconi continua a ripetere che «Guido può vincere al primo turno», farà appello al voto utile e lavora per costruire attorno al suo candidato una «coalizione» di «cittadini, professionisti e persone per bene» che possa condurlo fino al ballottaggio, si opponga all' asse lepenista di Fdi e Lega Nord, realizzi dentro le urne «una cosa nuova», moderata e con ambizioni di governo.

 

bertolaso meloni rom 3bertolaso meloni rom 3

«Questa città ha bisogno di cura, manutenzione e amore, non di trampolini della vecchia politica», ha detto ieri Bertolaso, dopo che si era aperta una voragine a due passi da alcune case popolari, nel quartiere di Centocelle.

 

Bertolaso sta sperimentando nuovi temi ed argomenti, rivendica di essere un «non-politico», chiede ai candidati parlamentari di dimettersi dalla loro «poltrona», tenta il recupero dei voti grillini rivendicando il suo essere "uomo del fare" che si batte contro i «riti», risparmiando giusto il "civico" Alfio Marchini.

 

bertolaso melonibertolaso meloni

«Noi con loro? Macchè. Venga lui con noi!», butta lì un senatore di Fi, che conosce le cose romane. L' ipotesi che dietro ad un non-politico vicino a Berlusconi, che dice di non avere mai votato Berlusconi si possa ricostruire un polo moderato che, da centrodestra sembra considerata molto seriamente. Addirittura sarebbe in corso un pressing su Francesco Storace, candidato de La Destra, perchè dia il suo contributo.

 

letta bertolaso letta bertolaso

L' idea è quella di mettere insieme un polo che possa riuscire a prendere «un voto in più» del duo Meloni-Salvini, che l' ex premier in privato critica con una certa ferocia: «Sono inaffidabili, inesperti, non governeranno mai». Anche in quest' ottica, Berlusconi si sarebbe convinto a rimettere mano all' organizzazione di Fi, che oggi non ha un coordinatore e nemmeno una sede.

 

marcello fiorimarcello fiori

Bertolaso potrebbe davvero ricostruire sulla sua figura il partito o, addirittura, costruirne uno nuovo, una Fi «allargata» ad esperienze civiche e moderate, che si ispirino al Ppe, proiettate nella costruzione del "listone" che dovrà necessariamente esordire alle prossime Politiche.

 

In questa ricostruzione l' ex sottosegretario non partirebbe da zero: da tempo, infatti, Marcello Fiori, già suo vice alla Protezione civile, è responsabile Enti locali di Fi. Fiori ha attivato da tempo una rete di uomini e donne considerati efficaci e con seguito elettorale dai quali partire e da valorizzare.

 

Questa "missione" per Bertolaso mal si concilia, però, con la richiesta del governatore della Liguria, Giovanni Toti, e di una «diversa organizzazione del centrodestra», di «costruire alleanze senza allargare il fossato» con Fdi e Lega.

Marcello Fiori Marcello Fiori

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?