PROCESSO SHOCK IN NORVEGIA - IN TRIBUNALE, IL TERRORISTA DI UTOYA BREIVIK FA IL SALUTO NAZISTA AI PARENTI DELLE VITTIME - DICHIARA DI AVER AGITO “PER LEGITTIMA DIFESA” CONTRO LA POLITICA MULTICULTURALE DEI LABURISTI - HA AMMAZZATO 77 PERSONE, MA L’AVVOCATO AVVERTE: È DISPIACIUTO PER AVERNE UCCISE POCHE - SE FOSSE DICHIARATO MALATO DI MENTE, SAREBBE RINCHIUSO IN UN MANICOMIO A VITA, ALTRIMENTI RISCHIEREBBE SOLO 21 ANNI DI CARCERE...

Da "La Stampa.it"

Si è aperto questa mattina a Oslo il processo contro l'estremista di destra Anders Behring Breivik, autore, l'estate scorsa in Norvegia, di due attacchi terroristici che hanno provocato la morte di 77 persone. Il tema centrale del dibattimento è la salute mentale dell'omicida al momento delle stragi. «Non riconosco i tribunali norvegesi. Avete ricevuto il vostro mandato da partiti politici che sostengono il multiculturalismo» ha detto lui. Al suo arrivo in tribunale il killer ha salutato le famiglie delle vittime con un saluto nazista, braccio teso e pugno serrato che, spiega Breivik nel suo manifesto, rappresenta '«la forza, l'onore e la sfida ai tiranni marxisti d'Europa»'.

Si prevede che ripeterà la sua tesi di aver agito come legittima difesa di fronte alla politica pro immigrati del governo laburista. L'avvocato Lippestadt, difensore di Breivik, ha avvertito che il suo assistito potrebbe perfino esprimere rincrescimento per non aver fatto un maggior numero di vittime. La difesa ha chiamato 40 persone a testimoniare, fra cui alcuni islamisti.

Quelli commessi da Breivik sono gli attentati più sanguinari registrati in Norvegia dalla Seconda guerra mondiale. La prima giornata sarà consacrata alla lettura dell'atto d'accusa e alle osservazioni preliminari del pubblico ministero, che persegue Breivik per «atti di terrorismo», ma l'imputato avrà anche la possibilità di prendere la parola sulla sua colpevolezza.

Il suo avvocato, Geir Lippestad, ha riferito che l'estremista di destra si dichiarerà non colpevole: anche se ammette i fatti, Breivik ritiene di aver agito "per legittima difesa" contro «i traditori della patria» colpevoli, secondo lui, di svendere la società norvegese all'islam e al multiculturalismo. L'estremista di 33 anni da domani potrà spiegare il suo gesto, che ha già definito «atroce ma necessario».

Il 22 luglio 2011, Breivik ha prima ucciso otto persone a Oslo nell'esplosione di una bomba ai piedi della torre che ospita la sede del primo ministro laburista, assente al momento dell'attentato. Poi, indossata la divisa da agente di polizia, ha sparato con freddezza per oltre un'ora su un gruppo di giovani laburisti riuniti in un campo estivo sull'isola di Utoya, poco distante dalla capitale, uccidendo altre 69 persone, in gran parte adolescenti. Il principale nodo da sciogliere nel corso del processo, che dovrebbe durare 10 settimane, è sulla salute mentale di Breivik al momento degli attentati.

Giudicato psicotico e quindi penalmente non responsabile da un primo rapporto psichiatrico condotto lo scorso anno, l'imputato è stato dichiarato sano di mente da una contro perizia i cui risultati sono stati resi noti il 10 aprile. Saranno dunque i cinque giudici del tribunale di Oslo a decidere, nella sentenza attesa per luglio su questo delicato tema. Se Breivik verrà riconosciuto penalmente responsabile, rischia 21 anni di carcere che potranno essere prolungati nel caso venisse considerato ancora socialmente pericoloso. Nel caso contrario, verrà rinchiuso a vita in un ospedale psichiatrico.

 

 

ANDERS BREIVIKANDERS BREIVIK SCORTATO IN TRIBUNALEUtoya ANDERS BREIVIK IN UDIENZA PRELIMINARE oAnders Behring BreiviksloOSLO-

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