mario nava luigi di maio

E NAVA VA (IN UE) – FATE SAPERE A DI MAIO CHE L’ECONOMISTA A CUI AVEVA FATTO LA GUERRA, COSTRINGENDOLO A DIMETTERSI DALLA CONSOB, SARÀ IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DEL PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLE RIFORME DELLA COMMISSIONE EUROPEA – PER LA RAGGI I SEMAFORI POSSONO ATTENDERE, LO CHEF DI MESSINA CHE TORNA AL LAVORO E LO SPOT DI BAUDO – I VELENI DI FERRONI PER “IL TEMPO”

 

 

 

 

Gianfranco Ferroni per “il Tempo”

 

DITE A DI MAIO CHE NAVA VOLA IN UE

 

mario nava

Mario Nava era stato oggetto di una guerra senza precedenti condotta da Luigi Di Maio e dal M5s, tanto da costringere l’economista a dimettersi dalla presidenza della Consob. Ma Nava vanta titoli e professionalità come pochi altri ed è tenuto in palmo di mano dai vertici europei, alla faccia di chi in Italia occupa la poltrona di ministro degli Affari esteri.

 

MARIO NAVA

Attuale direttore per le politiche orizzontali alla direzione generale per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’unione dei mercati dei capitali (Df Fisma), Nava dal primo giugno guiderà il programma di sostegno alle riforme strutturali (Dg Reform) della Commissione Europea. Sotto la guida di Elisa Ferreira, commissario portoghese a Coesione e Riforme, Nava sarà il nuovo direttore generale e si occuperà delle linee guida per gli stati membri sulle riforme strutturali (Structural Reform Support Program), incluse quelle in materia di sostenibilità, in cooperazione con le altre direzioni generali della Commissione. Salgono dunque a tre i direttori generali italiani in forza alla Commissione: Nava si affianca infatti a Roberto Viola (Connect) e Mauro Petriccione (Clima). Chissà se all’ex numero uno della Consob arriverà un messaggio di congratulazioni da parte del titolare della Farnesina: prima però qualcuno dovrà comunicare a Di Maio la ferale notizia…

MARCO SACCO

 

***

 

TORNA AL LAVORO LO CHEF DI CARLO MESSINA

 

PIANO35

Marco Sacco, chef due stelle Michelin, dopo mesi di chiusura imposta dal lockdown, dal primo giugno riaprirà i ristoranti gestiti dalla sua famiglia sul territorio piemontese: Piccolo Lago a Verbania e Piano35 in cima al grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino. Apprezzatissimo, quest’ultimo, dal numero uno di Intesa Sanpaolo, il super banchiere Carlo Messina. "Non vediamo l'ora di poter tornare a cucinare per i nostri clienti e non vediamo l'ora di poter ampliare la nostra offerta”, ha affermato Sacco. Piano35 aprirà inizialmente la sera: il locale manterrà i suoi 60 coperti e molti dei tavoli verranno distribuiti lungo tutto il perimetro della serra bioclimatica, che permetterà di cenare affacciandosi sul panorama della città sabauda e godere dell’atmosfera del moderno giardino progettato da Renzo Piano a 150 metri d'altezza.

PIANO35

 

***

 

ALTIERI TORNA IN PUGLIA, DOPO INVIMIT

 

E’ il presidente di Invimit, Nuccio Altieri. E la Lega Puglia, a sorpresa, ha candidato proprio il barese Altieri, classe 1975, alle prossime regionali in Puglia. Lo ha annunciato il segretario regionale del partito, Luigi D'Eramo, al termine di una riunione dell'esecutivo regionale. Per D'Eramo, "la Lega Puglia per Salvini Premier ha un progetto politico di rinnovamento e concretezza, per offrire alla Puglia una visione di sviluppo economico e sociale fondato su una deregolamentazione reale, sostegni economici reali al sistema produttivo per incentivare l'occupazione e una sanità efficiente, moderna e capillare sul territorio".

nuccio altieri matteo salvini 1

 

All’orizzonte si profila uno scontro con Fratelli d'Italia che già a gennaio ha designato Raffaele Fitto come candidato della coalizione di centrodestra, dato che negli "accordi nazionali" la scelta in Puglia spettava proprio al partito di Giorgia Meloni. Forse per Altieri era più interessante la poltrona di Invimit, società partecipata al 100% dal Mef, che si occupa di gestire la valorizzazione e la vendita di parti del patrimonio immobiliare dello Stato.

nuccio altieri

 

DAL BOLOGNESE C’E IL SONDAGGISTA PIEPOLI

 

Si torna a cenare a piazza del Popolo, “Dal Bolognese”. Nel regno di Alfredo Tomaselli il tempo sembra improvvisamente tornato al periodo che precedeva il Coronavirus: c’è il figlio del patron, Ettore, che porta lo stesso nome del nonno, i camerieri di sempre, e un’aria frizzante che stimola l’appetito dei clienti presenti nel dehor. Lo spazio c’è, con meno tavoli. Ma anche l’interno offre la possibilità di godere della cucina tradizionale in assoluta sicurezza, grazie alle grandi vetrate apribili. Dentro, la galleria delle celebrità che hanno affollato il locale, quando era possibile stare gomito a gomito con capi di stato e cardinali. Ricordando il tavolo domenicale di Eugenio Scalfari curato da Fabiano Fabiani, e tanti altri. Alla riapertura c’era il sondaggista Nicola Piepoli, e l’altra sera lo storico volto del Tg5 Guido Barendson.

nicola piepoli

 

PIPPO BAUDO, UNO SPOT PER IL TURISMO A CATANIA

 

pippo baudo foto di bacco

“Un grande spettacolo”: Catania scommette sul turismo e grazie a un simbolo del piccolo schermo come Pippo Baudo lancia uno spot per entrare nelle case degli italiani. Cultura, bellezza, natura, tradizione, arte, scienza e creatività: oltre a Baudo, voci e immagini d’autore per il video “Catania turismo è...”, prodotto di un tirocinio a distanza del dipartimento di Scienze della Formazione dell'università della città siciliana. In un minuto viene raccontata una Catania dai mille volti, come la Fenice ripetutamente distrutta da terremoti e cenere “melior de cinere surgit”, che risorge più forte dalla ceneri. Insieme a Baudo ecco Mario Biondi, Marella Ferrera, Donatella Finocchiaro, Leo Gullotta, Tuccio Musumeci, Luca Parmitano, Pippo Pattavina e Lucia Sardo. Il video mostra immagini uniche della città, montate dallo staff di Zammù Tv, la web tv d'ateneo, e accompagnate dalla musica del maestro compositore Adriano Maria Vitali che per l'occasione ha voluto arrangiare ancora la sua celebre composizione "Sicilian Shuffle" che già negli anni novanta del secolo scorso accompagnava lo spot "In Sicilia Turismo è Cultura", promosso dalla Regione Siciliana.

 

VIRGINIA RAGGI

RAGGI, I SEMAFORI POSSONO ATTENDERE

 

I semafori possono attendere, almeno a Roma. Lo sa bene il sindaco della capitale, Virginia Raggi, che per la realizzazione dei nuovi impianti semaforici e di Apl, ovvero gli attraversamenti pedonali luminosi a led, ha dovuto prendere atto dell’avviso di proroga dei termini del bando di gara di Roma Servizi per la Mobilità, relativo alla procedura aperta per la conclusione di un accordo quadro su questo tema. L’avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 18 maggio, a cura della società di via di Vigna Murata. Fino a quando non ci saranno i nuovi impianti sarà bene attraversare le strade con estrema attenzione, per non finire investiti da un’automobile.

VIRGINIA RAGGI CON I TACCHI SUL TETTO DEL CAMPIDOGLIOVIRGINIA RAGGI CON LA MASCHERINA

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?