meloni pozzolo bignami joe formaggio

FIAMMA TRAGICA (E UN PO’ FRACICA) – CAZZULLO SI CUCINA LA MELONI: “HA AVUTO IL DEMERITO DI NON LIBERARSI DI QUALCHE VECCHIO ARNESE E DI QUALCHE GIOVANE ESALTATO” – SULLA CLASSE "DIGERENTE" DI FDI "LA LISTA DEGLI EPISODI È TALMENTE LUNGA DA CREARE IMBARAZZO. IL SOTTOSEGRETARIO VESTITO DA NAZISTA. IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DELLA REGIONE LAZIO CHE DIFENDE IL COGNATO CONDANNATO PER LA STRAGE DI BOLOGNA, IL TRANSFUGA LEGHISTA JOE FORMAGGIO VERSIONE RAMBO. IL DEPUTATO CHE SPARA E FERISCE A CAPODANNO, COME NEI PEGGIORI QUARTIERI MALAVITOSI, È L’ULTIMO ESEMPIO…"

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

GIORGIA MELONI PISTOLERA - FOTOMONTAGGIO

Il partito. «Questo incredibile strumento del potere che da un giorno all’altro ti innalza ai vertici dello Stato, ti dà poteri economici decisionali anche se fino a ieri hai scritto libri di nessun valore, anche se sei un economista di cui nelle università dei Paesi avanzati riderebbero... E l’Italia laica stupita, umiliata dovette ascoltare per anni le banalità di Fanfani, le elucubrazioni di Aldo Moro, le melanconie di Antonio Segni, le divagazioni avventuristiche di Giovanni Gronchi...».

 

Giorgio Bocca stimava De Gasperi, ma aveva un giudizio molto severo sulla classe dirigente democristiana.

 

Scriveva: «Gente di scarse o nulle letture, che abita in case modeste e di cattivo gusto, che non ha la minima dimestichezza con letterati, artisti, che conosce poco o niente del mondo industriale; ma imbattibile a manovrare nei corridoi di un congresso, a organizzare la clientela, a tener buono il clero protettore».

galeazzo bignami

Forse la severità di Bocca era eccessiva. Rispetto alla classe politica di oggi, un uomo come Fanfani — uno che ha fatto, certo non da solo, il piano case, il centrosinistra, la scuola media unica, la nazionalizzazione dell’energia elettrica, la Rai — appare un gigante, nonostante la bassa statura.

 

I paragoni con la Prima Repubblica sono impossibili. I partiti non hanno più scuole, giornali. La selezione della classe dirigente si è fatta più lasca, e del tutto sottratta alla scelta dei cittadini, da quando — dal lontano 2006 — le liste elettorali sono compilate dalle segreterie di partito. Questo tuttavia non dovrebbe rendere più elastici ma semmai più severi i criteri di selezione dei parlamentari e dei componenti del governo.

 

La maggioranza relativa degli italiani ha fatto un grande investimento politico e financo emotivo su Giorgia Meloni.

delmastro meloni

La sua leadership è ancora forte, al di là dei risultati del governo. Il suo partito ha avuto un ottimo risultato alle elezioni politiche del 2022, e tutto lascia credere che lo confermerà alle europee del 2024. Eppure i voti sono una condizione necessaria ma non sufficiente a costruire una vera, grande forza conservatrice di stampo europeo.

 

La lista degli episodi è talmente lunga da creare imbarazzo. Qualcuno sarebbe financo divertente, in un Paese in buona salute; nell’Italia di oggi, e con due guerre alle frontiere d’Europa, diventano inquietanti. Il deputato che spara e ferisce a Capodanno, come nei peggiori quartieri malavitosi, è soltanto l’ultimo esempio. Per restare alle armi, l’eurodeputato Pietro Fiocchi ha festeggiato il Santo Natale con un albero addobbato, anziché con le palline colorate, con cartucce e bossoli di fucile. Fratelli d’Italia ha accolto il transfuga leghista Joe Formaggio, già sindaco di Albettone, Vicenza, che con il fucile pattugliava le strade a caccia di rom, e ora da consigliere regionale del Veneto si fa fotografare con un mitra come Rambo.

joe formaggio

 

E poi il sottosegretario vestito da nazista. Il capo della comunicazione della Regione Lazio che difende il cognato condannato per la strage di Bologna.

 

E qui ci fermiamo, perché tra festeggiamenti dell’anniversario della marcia su Roma, citazioni del Duce — «spezzeremo le reni» piace in particolare a Delmastro, nonostante l’esito infausto della campagna di Grecia — e giudizi lusinghieri sul ventennio si rischia di perdere il conto. Tutte cose che, prese una per una, magari non spostano un voto; ma che si riproporranno tutte insieme, quando i tanti nodi dell’economia italiana verranno al pettine.

 

Non si tratta di ripetere abiure già fatte, o di pretenderne altre, magari insincere. Si tratta di fare quel che i dirigenti di Fratelli d’Italia hanno sempre detto di voler fare: andare oltre. Come ha scritto il direttore del Corriere Luciano Fontana, l’angolo da cui con queste mosse «improvvisate e ideologiche» i dirigenti locali e nazionali vorrebbero uscire non esiste più. Esistono semmai le difficoltà di un Paese che da troppo tempo cresce troppo poco e offre poche opportunità ai suoi giovani. Un Paese che ha assoluto bisogno di un’Europa amica che garantisca il suo crescente debito pubblico.

EMANUELE POZZOLO PISTOLERO MEME

 

Il centrodestra ha riserve di voti certo più vaste di quelle del centrosinistra, che nel 2022 ha subìto la più umiliante di tante sconfitte elettorali e non dà ancora segni di ripresa. Tuttavia i temi identitari della destra post-missina possono garantire audience sui social, ma non sono la priorità dei moderati, dei cattolici — all’epoca di Papa Francesco, poi — e neppure dei conservatori italiani. Tanto meno i temi ideologici.

 

(…) Se Bocca scriveva quelle cose di Fanfani, chissà cosa scriverebbe oggi dell’onorevole Pozzolo, il pistolero di Capodanno. Il partito di Giorgia Meloni si è trovato a passare dal 4% a quasi il 30. Ha ancora nel simbolo la fiamma del Msi di Almirante. Ha avuto il merito di riportare in Parlamento liberali di esperienza come Tremonti e Pera; ha avuto il demerito di non liberarsi di qualche vecchio arnese e di qualche giovane esaltato. Il cammino verso la costruzione di un grande partito conservatore è ancora lungo. Purtroppo i tempi della politica italiana, come si è visto, sono rapidi; e la situazione internazionale non aspetta. La debolezza e le divisioni degli oppositori possono essere un palliativo; non la soluzione .

MEME SU EMANUELE POZZOLO BY OSHOi politici di destra e le armi - matteo salvini - isabella rauti - joe formaggio - pietro fiocchiGIOVANNI DONZELLI - GIORGIA MELONI - EMANUELE POZZOLO giorgia meloni emanuele pozzolo.

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...