juncker merkel tsipras grecia austerity grexit

FIGLI DI TROIKA - LA GRECIA ESCE DAL PIANO DI SALVATAGGIO EUROPEO, MA NON DALL’AUSTERITÀ: DOVRÀ ANCORA SUBIRE CONTROLLI PERIODICI E MANTENERE I CONTI PUBBLICI IN AVANZO PRIMARIO - IL PIL DI ATENE CRESCE PIÙ DI QUELLO ITALIANO E ORA IL PAESE POTRÀ TORNARE A FINANZIARSI SUL MERCATO - TUTTO BENE QUEL CHE FINISCE BENE? NO, I GRECI SONO MOLTO PIÙ POVERI DI OTTO ANNI FA...

Franco Bruni per “la Stampa”

 

tsipras copia

Oggi finisce il "terzo programma di aggiustamento economico" della Grecia, avviato nell' agosto del 2015, a fronte dell' assistenza finanziaria concessa al Paese. Le "istituzioni" (si è deciso di non usare più il brutto termine "troika") che hanno presieduto al programma, imponendo al governo e al Parlamento greco dettagliati provvedimenti da adottare in molti diversi settori, sono la Commissione Europea, la Bce, il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) e il Fondo Monetario Internazionale.

 

La politica del rigore

La Grecia non esce dalla cosiddetta austerità, anzi: dovrà subire severi controlli periodici (a cominciare dal prossimo autunno) circa l' effettiva implementazione dei provvedimenti di aggiustamento concordati con le "istituzioni" e ancora per molti anni dovrà mantenere un avanzo primario nei conti pubblici che molti giudicano eccessivo fino a risultare insostenibile.

 

dijsselbloem tsipras merkel juncker schaeuble

L' economia greca è in ripresa - il Pil cresce più che da noi - con particolare riguardo alle esportazioni e al turismo; ma è ancora molto più povera di quando la sua crisi fu ufficializzata, più di otto anni fa.

 

La svolta positiva forse più rilevante che è ora attesa è il ritorno della Grecia ai mercati finanziari internazionali privati sui quali da tempo non ha accesso per finanziarsi. La differenza fra i tassi di interesse pagati dalla Grecia e quelli pagati dall' Italia è molto diminuita (in un modo che dovrebbe preoccuparci visto il rapido aumento in corso dei nostri tassi) anche se i suoi titoli sono considerati ancora peggiori dei nostri e inclusi nelle categorie a rischio sostanzialmente incalcolabile.

 

Dieci anni di crisi

TSIPRAS LEGGE IL MANIFESTO

Durante quasi un decennio di gravissima crisi la Grecia ha ricevuto in forme diverse assistenza finanziaria per cifre che possono calcolarsi in molti modi ma sono nell' ordine delle centinaia di miliardi di euro. Per l' Ue il caso greco, ancor più di quelli degli altri Paesi "salvati" (Irlanda, Spagna, Portogallo e Cipro), è stato un laboratorio per fare evolvere i meccanismi di solidarietà finanziaria.

 

All' inizio si trattava di prestiti bilaterali improvvisati e più artigianali mentre oggi abbiamo un meccanismo intergovernativo chiaramente istituzionalizzato tramite il Mes, al quale anche l' Italia partecipa con somme rilevanti.

 

CIPRO - TROIKA GO HOME

La massiccia assistenza ricevuta ha consentito alla Grecia di mettere un po' di ordine nel comportamento della sua finanza pubblica; ha permesso di ricapitalizzare le sue banche che oggi sono in discrete condizioni e in grado di fare almeno un poco il loro mestiere a favore dell' economia greca; ha guidato l' impostazione di una vasta gamma di riforme strutturali nei settori più diversi, dal sistema giudiziario a quello pensionistico, dalla tassazione alla regolazione della distribuzione commerciale: un vero e proprio processo di modernizzazione.

 

Ci sono ragioni per pensare che senza l' assistenza e il condizionamento dei finanziatori esterni la Grecia sarebbe precipitata in un caos di svalutazione, inflazione e deterioramento politico. Anche per questo ha poco senso discutere se sarebbe stato opportuno un suo abbandono dell' euro o dell' Ue.

 

Gli errori

tsipras merkel

È vero però che la gestione della crisi greca da parte delle istituzioni che hanno provveduto ai finanziamenti e dettato le politiche di aggiustamento ha avuto limiti e difetti, oggi riconosciuti più o meno ufficialmente dalle stesse istituzioni.

 

Sarebbe stato opportuno riconoscere più chiaramente che il debito greco non verrà mai rimborsato interamente e ridurne ufficialmente l' ammontare. Ciò equivale a riconoscere con più schiettezza che la crisi greca è anche colpa della spregiudicata imprudenza di chi ha prestato alla Grecia. Oggi però questo riconoscimento è più difficile perché il creditore principale della Grecia è diventata la Bce.

 

merkel

A ciò si collega un altro limite dell' aiuto erogato dalle istituzioni: una gran parte di quell' aiuto è stata usata per rimborsare le banche (soprattutto tedesche e francesi) che avevano in modo incauto e speculativo inserito titoli e prestiti greci in portafoglio.

 

Fra coloro che spesso sottolineano questo limite non manca però chi dimentica che la stabilità di quelle banche era un patrimonio da difendere nell' interesse di tutta l' Europa e non solo.

 

MERKEL TSIPRAS

L' eccesso di severità di alcune delle condizioni imposte alla Grecia, compreso l' impegno del 3,5% di avanzo primario che oggi si fa finta di aver ottenuto dalla Grecia per tanti anni a venire, avrebbe potuto essere minore se il default greco fosse stato riconosciuto subito, già nei primi anni di crisi, per quel che era, cioè una perdita secca per chi aveva prestato alla Grecia.

 

Forse anche le condizioni imposte dai "podestà stranieri" in cambio del salvataggio avrebbero così potuto essere meno invasive, più discrete, più rispettose di alcune fondamentali priorità sociali, come l' assistenza sanitaria e quella alla povertà più grave, che solo negli ultimi tempi le istituzioni finanziatrici hanno saputo riconoscere.

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?