virginia raggi e le pecore tosa erba

CHIACCHIERE TANTE, GOVERNO POCO - FILIPPO CECCARELLI: “A ROMA C'È QUALCOSA CHE NON TORNA. QUALCOSA CHE CONSUMA TEMPO, ENERGIE ED IMPONE DI APPROVARE DELIBERE, STUDIARE BANDI E PUBBLICARLI SU NOTIZIARI RAI E SITI. SI COLLOCA AI PRIMI POSTI, NEL NUTRITO CATALOGO DEI MISTERI, L'INIZIATIVA DELLE PECORE 'TAGLIA-ERBA'. FU UNO DEI BIGLIETTI DA VISITA DELLA SINDACA RAGGI. A RIGUARDARLA A DISTANZA DI TEMPO SI CAPISCE CHE…”

virginia raggi 4

Filippo Ceccarelli per www.repubblica.it

 

Boh. Che fine avrà fatto l'atto approvato quasi all'unanimità dal Consiglio comunale ormai diversi anni fa per sostenere, valorizzare e promuovere “la tradizione della cucina romanesca”?

 

Boh. E a quali conseguenze ha portato la riabilitazione postuma del poeta Ovidio, anch'essa plebiscitariamente decretata nell'aula Giulio Cesare del Campidoglio in era pre-Covid e in complesso gemellaggio con la città di Sulmona, patria dell'illustre concittadino esiliato senza un regolare processo duemila e più anni orsono?

LE DIECI BICICLETTE RICICLATE DALLA RAGGI PER I VIGILI DI ROMA

 

Boh. Si colloca poi ai primi posti, nel nutrito catalogo dei misteri, l'iniziativa delle pecore – qualcuno disse anche delle capre - “taglia-erba”. Fu uno dei biglietti da visita della sindaca Raggi.

 

A riguardarla a distanza di tempo – non si dirà nemmeno col senno di poi – si capisce che la fiabesca soluzione degli animali giardinieri ha lasciato dietro di sé vane giustificazioni esterofile, perché pare che in diverse capitali del mondo si faccia qualcosa del genere, e una gran messe di spiritosaggini social.

 

pecore alla caffarella

Di recente qualcosa di nuovo è accaduto al disastratissimo e anche non proprio ben frequentato Servizio Giardini della Capitale, forse qualche assunzione e l'acquisto di qualche mezzo, ma di pecore o capre nulla più si è saputo.

 

Per cui, ancora: boh. Dall'eco pascolo l'incertezza monosillabica, tipica dello scetticismo capitolino, si estende anche alla sorte del meno promozionato e ridicolizzato progetto degli “agro asili”, che a occhio avrebbero dovuto coinvolgere i bambini – centinaia? migliaia? boh - in una specie di educazione ambientale, ma appunto, e di nuovo, vai a sapere il destino di quella decisione.

LA PUPA E IL SECCHIONE - I NUOVI CESTINI DELLA RAGGI BY CARLI

 

Le elezioni si avvicinano, ma si resisterà alla tentazione di buttarla in politica. Troppo facile, forse, e insieme troppo stravagante se solo si pensa che l'altro giorno la candidata vicesindaca del centrodestra, Matone, si è lanciata in una campagna contro i monopattini e per la tutela della Vespa.

 

Perché a tutto c'è quasi sempre una spiegazione che trascende gli opposti interessi, i valori, a voler essere generosi, e gli schieramenti; e di solito la sociologia, o la psicologia, o la scienza, o l'astrologia o i tarocchi finiscono per dispiegarla, questa spiegazione, talvolta persino convincente.

pecora tosaerba

 

Ma qui a Roma c'è qualcosa che non torna. Qualcosa di continuo ed eclatante che consuma immaginazione, tempo, energie ed impone di approvare delibere, firmare convenzioni, studiare bandi, approvare progetti di fattibilità tecnica, produrre rendering e pubblicarli su notiziari Rai, siti e piattaforme elettroniche e più su queste ultime si mena scandalo e ne ride, più si insiste e si rilancia questa coazione a ripetere cose che non solo non servono, ma poi non si fanno.

 

funivia casalotti battistini

Il caso più istruttivo è quello della funivia Battistini-Casalotti, che già apparve un costoso miraggio: ebbene, qualche mese fa l'amministrazione ne ha proposta una seconda Eur-Villa Bonelli, e per giunta smontabile. Tutto manca di complessità e profondità, quindi subito evapora e svanisce, e tuttavia in un ecosistema entro cui la politica e anche l'informazione vivamente persistono. Ciò nondimeno, la vocazione all'oblio trova qui a Roma, nel suo basso perenne, nella sua approssimazione e anche nei suoi inesorabili sghignazzi il suo luogo di elezione.

RIGATONI AMATRICIANA

 

Il problema antico, reale, drammatico dei rifiuti, per dire, l'incessante ricerca di un'alternativa alla discarica di Malagrotta, i camion della monnezza della capitale che girano ingloriosamente per l'Italia. Ecco, chi si ricorda che a un certo punto il rimedio contro la puzza che promanava da un certo disgraziato sito prescelto (e poi messi in attesa, quindi perdutosi nella memoria) venne comunque identificato in una salvifica “barriera odorifera”? O che intorno al Tmb del Salario si pensò di far nascere un parco fluviale, ma ci pensò un incendio a incenerire il proposito?

 

DALLA LUPA AI CINGHIALI - LA PARABOLA DI ROMA CON VIRGINIA RAGGI

È come se l'addio alle scale di valori e ai criteri di distinzione e valutazione, la scomparsa delle competenze, lo smarrimento dell'agenda di governo, la fine dei confini tra gli ambiti avessero creato una realtà altra; nella quale, a sua volta, la vita pubblica si è fatta suggestiva e porosa. L'istantaneità, l'abbondanza e l'eccesso alimentano questa arcana fuga nell'Altrove.

 

L'altro giorno, in attesa del Sacro Grab, il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette, sulla Nomentana il Comune ha installato un totem luminescente che registra il numero di biciclette e calcola quante tonnellate di C02 vengono risparmiate. E sarebbe pure una cosa buona, se non rientrasse nelle meraviglie usa e getta del full screen – o forse boh.

IL RAGGI BIS BY OSHO

pecora tosaerba 1

virginia raggi memeRAGGI MEMEVIRGINIA RAGGI MEME

capra

virginia raggi meme VIRGINIA RAGGI MEME

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?