FINIS-MECCANICA, LE FORZE DELL’ORDINE IN PUGNO AI MANAGER CORROTTI? - OMBRE SULLA DIA: FUGA DI NOTIZIE SULL’INCHIESTA - LA PROCURA TOLSE L’INDAGINE ALL’ANTIMAFIA E LA PASSO’ ALLA GDF: PERCHE’? - DAI VERBALI DELL’INDAGINE SUL CEN SPUNTANO ANCHE I NOMI DEL COMANDANTE DEI CARABINIERI MARUCCIA E DEL GENERALE DELLA FINANZA RUSSO - INTRECCIO CON LA P4: ALFONSO PAPA PROMETTEVA NOTIZIE RISERVATE AGLI INDAGATI…

Antonio Massari e Valeria Pacelli per il "Fatto quotidiano"

Dopo le ombre sul ministero dell'Interno, quelle sulla Direzione investigativa antimafia, diretta all'epoca da Antonio Girone, che avrebbe divulgato informazioni riservate sull'inchiesta Finmeccanica: gli investigatori stanno indagando per individuare la talpa - o la rete di talpe tra i vertici della Dia - che, tra il 2009 e il 2010, rivelarono i segreti dell'inchiesta condotta dai pm Vincenzo D' Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli, con il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo.

La procura indagava sugli appalti della cittadella della giustizia e, proprio in quel periodo, decise di sottrarre la delega d'indagine alla Dia, per affidarla al nucleo tributario della Guardia di Finanza, e il gip Claudia Picciotti - che ieri ha interrogato l'ex provveditore alle opere pubbliche Mario Mautone e l' "intermediario" Luigi Gentile - negli atti parla chiaramente di "inquietanti fughe di notizie, perpetrate ai più alti livelli investigativi, tanto da aver determinato la sottrazione delle indagini alla Dia per assegnarle alla Gdf".

La vicenda s'intreccia con le indagini sulla P4, che avevano individuato, secondo l'accusa, una rete di "spioni" all'interno della procura: il referente era il parlamentare del Pdl, e magistrato, Alfonso Papa. I pm convocano Lorenzo Borgogni, capo delle relazioni esterni di Finmeccanica, che racconta: "L'imprenditore Alfonso Gallo, dopo che erano già note le vicende Cen a Napoli, venne a dirmi che un suo amico parlamentare, l'onorevole Papa, era in condizione di far conoscere notizie riservate su quella indagine e voleva sapere se fossimo interessati".

Poi aggiunge: "Mi spiegò che Papa, per quelle notizie, pretendeva la corresponsione di ben 35mila euro mensili". E Gallo - che è teste d'accusa nel processo contro Papa - ha dichiarato più volte che Papa affermava di poter "seguire e sistemare la vicenda Finmeccanica e in particolar modo la posizione di Guarguaglini (all'epoca presidente della holding, ndr) e Borgogni e che lui poteva attingere notizie in ambito giudiziario".

Gli atti firmati dal gip Picciotti rivelano un altro dettaglio che riguarda, invece, la strategia difensiva di Finmeccanica: "Guarguaglini aveva dettato, a tutti i 15 amministratori delegati delle principali società controllate dal gruppo, la linea difensiva da tenere in prospettiva di eventuali accuse". Il fatto più inquietante, però, è che Borgogni aveva avvicinato il manager Sabatino Stornelli, ad di Selex Management, preannunciandogli "una prossima convocazione in procura per la questione Cen".

Ed è proprio il centro elettronico nazionale della polizia, l'appalto più corposo (37 milioni di euro) nel mirino degli inquirenti, che hanno indagato i prefetti Nicola Izzo (ex vice capo della polizia) e Giovanna Iurato. Secondo l'accusa, i manager di Finmeccanica, seguivano un "doppio binario", il primo a livello ministeriale, il secondo a livello locale.

E a livello locale agiva il bancarottiere Luigi Gentile - interrogato ieri, s'è avvalso della facoltà di non rispondere - che aveva molti contatti istituzionali, spaziando dall'ex prefetto di Napoli Oscar Fioriolli al vice-questore aggiunto di Pistoia Luigi Canu, dal questore di Treviso Filippo Lapi al prefetto di Roma, nonché già vice direttore generale della pubblica sicurezza e capo dipartimento dei vigili del fuoco, Giuseppe Pecoraro, includendo il generale della GdF Renato Maria Russo, il colonnello dei carabinieri Carmelo Burgio, il comandante dell'Arma Gaetano Maruccia.

Un elenco, che il gip definisce "non esaustivo".
Centrale la posizione di Fioriolli e Mautone, che ieri è stato interrogato per due ore e per il quale, l'avvocato Giovanbattista Vignola, ha chiesto la revoca della misura cautelare. E lo stesso Mautone, in questo intreccio di "asservimento dei pubblici uffici", viene scoperto a favorire l'assunzione di Raffaella Nunziata in un concorso pubblico, a premere su un giudice del tribunale del lavoro, a spingere anche l'assunzione di Domenico Ferraro - figlio di Ennio, preside del Liceo Genovesi di Napoli, frequentato dal figlio di Mautone - alla seconda Università degli Studi di Napoli, chiedendo in cambio, per suo figlio, una mano per gli esami di maturità. Non a caso, la moglie di Mautone, che non è indagata, viene intercettata mentre gli dice: "Una mano lava l'altra".

 

SEDE FINMECCANICA MARIO MAUTONE ALFONSO PAPA Lorenzo Borgogni GUARGUAGLINI large medium OSCAR FIORIOLLI

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."