meloni mantovano lo voi rizzi

“UN CONFLITTO ISTITUZIONALE INAUDITO DEGNO DEL VENEZUELA, NON DI UNA DEMOCRAZIA IN SALUTE” – FITTIPALDI SUL “DOMANI”: “CON UNA MOSSA CHE NON HA PRECEDENTI, IL DIS, CIOÈ PALAZZO CHIGI, HA DENUNCIATO CON UN ESPOSTO IL MAGISTRATO LO VOI ALLA PROCURA DI PERUGIA. MAI SI ERA VISTO UN GOVERNO CHE UTILIZZA I SUOI SERVIZI SEGRETI PER DENUNCIARE UN PROCURATORE CHE HA ISCRITTO PER REATI GRAVI GLI STESSI MEMBRI APICALI DI QUEL GOVERNO" - "IL CASO ALMASRI E IL PASTICCIO DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE NON SONO LE UNICHE VICENDE CHE IMBARAZZANO MELONI. IL TERREMOTO DENTRO I NOSTRI SERVIZI SEGRETI, CHE DIPENDONO DAGLI UFFICI DELLA PREMIER E DA QUELLI DEL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO, È UN EVENTO TELLURICO CHE RISCHIA DI..." - COMINCERÀ ALL'INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA IL LAVORO DELLA PROCURA DI PERUGIA SULL'ESPOSTO PRESENTATO DAL DIS

Da repubblica.it

 

vittorio rizzi

Comincerà all'inizio della prossima settimana il lavoro della Procura di Perugia sull'esposto presentato dal Dis per la pubblicazione di informative d'intelligence sul Domani.

 

Il fascicolo sarà infatti iscritto lunedì.

 

 

Nell'esposto è stata segnalata l'ipotesi di violazione dell'articolo 42 comma 8 della legge 124 del 2007, in quanto la procura di Roma in qualità di destinataria delle informative riservate avrebbe dovuto adottare le necessarie cautele per evitarne l'indebita diffusione. Il riferimento è all'informativa sul caso di Gaetano Caputi, capo di Gabinetto della premier Giorgia Meloni.

 

 

UN CONFLITTO DEGNO DEL VENEZUELA

Emiliano Fittipaldi per editorialedomani.it - Estratti

giorgia meloni 2

 

 

Quando Giorgia Meloni è volata in fretta e furia a Mar-a Lago per chiedere a Donald Trump appoggio politico e riportare a casa la giornalista Cecilia Sala, in molti si sono chiesti – a fronte della restituzione dell’imprenditore Abedini, ricercato dagli Usa per terrorismo, all’Iran – che cosa avesse chiesto in cambio il presidente Maga per i suoi buoni uffici.

 

Ieri abbiamo avuto una prima, plastica risposta. L’Italia è stato l’unico paese europeo a non aver firmato una dichiarazione contro le vergognose sanzioni imposte da Trump contro la Corte penale internazionale. Insieme a noi, solo la Repubblica Ceca e l’Ungheria di Viktor Orbán.

 

Un auto-isolamento che mette il nostro paese fuori dal consesso delle democrazie liberali che si battono per la difesa del diritto internazionale. Sulla mancata firma alla dichiarazione congiunta pesano anche le tensioni tra Roma e l’Aia sullo scandalo Almasri, con i ministri Nordio e Tajani che – invece di spiegare i motivi per cui il governo ha liberato e restituito un criminale di guerra ai libici – hanno violentemente attaccato la Corte. Ma in realtà la scelta appare come la prima delle cambiali che Meloni pagherà a Trump, il quale spera che la premier italiana («lei mi piace molto») possa essere il suo cavallo di Troia per spaccare e indebolire l’Unione europea.

gaetano caputi

 

(…)

 

 

Il piano di Meloni e dell’estrema destra italiana è quello di provare a creare una special relationship con il magnate, strappando qualche vantaggio politico per l’Italia e per loro stessi. Ovviamente si sbagliano: Trump non vuole compagni di viaggio, ma solo ossequiosi vassalli che eseguono i suoi ordini quando più gli serve. L’interesse nazionale degli altri Stati è solo un impiccio.

ALFREDO MANTOVANO. - GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - MATTEO PIANTEDOSI - FOTO LAPRESSE

 

Il caso Almasri e il pasticcio della Cpi in cui si è infilato il governo non è l’unica vicenda che imbarazza Meloni in questi giorni. Il terremoto dentro i nostri servizi segreti, che dipendono direttamente dagli uffici della premier e da quelli del sottosegretario Alfredo Mantovano, è evento tellurico che rischia – nelle prossime settimane – di esplodere, con conseguenze gravi e pesanti ricadute politiche.

 

LO SPIONAGGIO SUI GIORNALISTI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Due casi su tutti: il primo è quello del probabile spionaggio di Stato avvenuto contro giornalisti e ong “ostili” al governo. Lo spyware – come segnala l’inchiesta di Stefano Vergine – è stato con ogni probabilità venduto dalla società israeliana Paragon al nostro Dis (il dipartimento di Palazzo Chigi che coordina le due agenzie di intelligence) e poi messo a disposizione di Aise e Aisi. Il governo ha negato che il trojan sia mai stato utilizzato dai servizi contro cronisti e volontari: se venisse dimostrato il contrario per l’esecutivo si aprirebbe una partita complicatissima da gestire.

 

 

francesco lo voi

Al netto della vicenda la nostra intelligence – Aisi in primis – è squarciata da tempo da guerre intestine e da modus operandi che ricordano da vicino i tempi bui del Sifar e dei dossier di Pio Pompa. Le cronache del nostro giornale stanno lì a dimostrarlo. Il secondo caso è il rapporto segreto dell’Aisi pubblicato giorni fa da Domani: ha dimostrato come il capo di gabinetto di Meloni venisse regolarmente spiato dai servizi interni guidati da Mario Parente e dall’attuale vicedirettore del Dis Giuseppe Del Deo, operazione a cui ha partecipato anche un agente un tempo candidato per FdI.

 

 

Se Mantovano non ha finora spiegato i motivi dello spionaggio, il governo ha sfruttato la pubblicazione delle carte per denunciare Francesco Lo Voi, reo di aver depositato le carte riservate e averne di fatto consentito la discovery.

giorgia meloni alfredo mantovano

 

Ieri, con una mossa che non ha precedenti, il Dis – cioè Palazzo Chigi, che da pochi giorni ha nominato come nuovo direttore Vittorio Rizzi – ha denunciato con un esposto il magistrato alla procura di Perugia. Al netto delle scelte di Lo Voi, mai si era visto un governo che utilizza i suoi servizi segreti per denunciare un procuratore che ha iscritto per reati gravi gli stessi membri apicali di quel governo.

 

Un conflitto istituzionale inaudito, una mossa degna del Venezuela, certamente non di una democrazia in salute. Mala tempora currunt, e il futuro prossimo venturo rischia di essere anche peggiore.

emiliano fittipaldi

indagine dei servizi su gaetano caputi documento dell aisi pubblicato da domani 9indagine dei servizi su gaetano caputi documento dell aisi pubblicato da domani 4indagine dei servizi su gaetano caputi documento dell aisi pubblicato da domani 5indagine dei servizi su gaetano caputi documento dell aisi pubblicato da domani 7indagine dei servizi su gaetano caputi documento dell aisi pubblicato da domani 8

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…