METTETE FLORES (D’ARCAIS) NEI VOSTRI CANNONI - SOCIETÀ CIVILE UN PAIO DE PALLE: “COSA HANNO A CHE FARE CON LA SOCIETÀ CIVILE, MONTEZEMOLO, DELLA VALLE, MARCEGAGLIA, E I TANTI ALTRI CHE SI CANDIDERANNO ALLA FASE GATTOPARDESCA DEL DOPO BERLUSCONI?” - IL RISCHIO È CHE DOPO AVER SCOSSO L’ALBERO, AD APPROPRIARSI DEI FRUTTI SIA QUALCUNO CHE SU QUELL’ALBERO AVEVA GOZZOVIGLIATO DA PARASSITA”…

Paolo Flores d'Arcais per "il Fatto Quotidiano"

Tutti ormai invocano la "società civile", toccasana contro Berlusconi e contro la Casta. Cerchiamo allora di non barare. Perché, se per "società civile" finiamo per intendere anche un qualsiasi imprenditore nababbo che ancora non sia diventato un politico a tutti gli effetti, il prototipo della "società civile" diventerebbe proprio Berlusconi fino al giorno prima di "scendere in campo".

Non scherziamo, perciò. E non permettiamo che, una volta di più, il significato delle parole venga corrotto nel loro contrario. Montezemolo, Della Valle, Marcegaglia, e i tanti altri che si candideranno alla fase gattopardesca del dopo Berlusconi, con la società civile non c'entrano un prospero. Sono l'establishment, che con la società civile ha la stessa affinità degli invitati al ballo di prima classe del Titanic rispetto agli "ospiti" ammassati nella terza.

Ovviamente si possono inanellare dotte citazioni, da Adamo Smith a Hegel allo stesso vecchio Marx, per ricordare come in economia, sociologia, filosofia, "società civile" volesse dire, agli esordi, l'insieme contraddittorio e conflittuale della società borghese in contrapposizione al potere politico tradizionale prima o al cielo della rappresentanza "astratta" poi.

Ma quando parliamo di " società civile" oggi, nel senso delle lotte che almeno da dieci anni si auto-organizzano in Italia contro il regime, in polemica anche con gli acquiescenti partiti di opposizione, stiamo parlando di qualcosa di preciso e riconoscibile: una anti-politica che in realtà vuole innovare radicalmente la politica, riportarla ad avere una dignità che ha conosciuto solo in alcuni momenti storici cruciali (la Resistenza antifascista, in modo specialissimo), proprio perché è anti-establishment, proprio perché considera gattopardesca iattura il berlusconismo senza Berlusconi per il quale si vanno ora spendendo Confindustria e Chiesa (dopo che per quasi vent'anni hanno sostenuto - perinde ac cadaver - le aspirazioni totalitarie del barzellettiere di Arcore).

Del resto, se davvero rappresentassero quanto di "civile" residua ancora nella società italiana, questi convertiti dell'antiberlusconismo in zona cesarini proporrebbero almeno, come abc di inderogabile discontinuità con le macerie cui Berlusconi ha ridotto il paese, l'abrogazione di tutte le leggi ad personam (vere e proprie leggi-vergogna e leggi-canaglia), e della controriforma-Gelmini, e dei condoni di grassazione, e delle depenalizzazioni di fatto dei falsi in bilancio, dell'evasione e di mille altre porcate del regime. Di cui sono corresponsabili o meglio (per essere più onesti con le parole) omertosi complici.

Gli "imprenditori" in Italia in realtà sono sempre stati, tranne eccezioni che ogni volta si contano sulle dita di una mano, "Razza padrona", una metafora che purtroppo si è persa e che sarebbe opportuno rimettere in auge, perché altrettanto rigorosa di "Casta" per i cacicchi dei partiti. Privatizzare i profitti e statalizzare le perdite, grazie al vizioso e vischioso intreccio con il Palazzo e le corruzioni e illegalità della stanza dei bottoni: questa è stata la stella polare dei nostri ridicoli "capitani coraggiosi", pronti a delocalizzare un made in Italy che è tale ormai solo sulle etichette, e a "risparmiare" sulla sicurezza senza patemi d'animo per gli inevitabili "omicidi bianchi".

Al punto di stracciarsi le vesti nell'assemblea di Confindustria, se alla fine un tribunale li considera per quello che sono, omicidi tout court, e per la prima volta fa giustizia mandando in galera (caso Thyssen) il padrone e i suoi scherani.

Vorrei essere certo anche io, come sembrano essere tutti, che questi siano gli ultimi giorni politici di Berlusconi. A parte il fatto che lo saranno davvero solo quando coincideranno con i primi della galera (altrimenti vorrebbe dire che il regime si è garantito una eterna impunità), temo che l'uscita da Palazzo Chigi del puttaniere idraulicamente artefatto si ridurrà a poco più di un giro di valzer (ho detto valzer, non Walter), se come rappresentanti della "società civile" verranno spacciati imprenditori ammanicati, o un seminario a Todi, officiante il cardinal Bagnasco, deciderà se alla Chiesa dello Ior e del no-Ici convenga di più Casini o Passera.

Il regime di Berlusconi non è stato solo il paradiso per le cricche e le mafie, l'eden per i lacchè in posa da giornalisti, lo giulebbe per i grandi evasori e per i corrotti di ogni appalto, il grembo materno per le P3, P4... Pn con relativi magistrati e carabinieri e finanzieri spergiuri, è stato anche lo strumento per la più disgustosa esplosione di diseguaglianza dell'Italia da quasi un secolo (neppure durante il fascismo si è accresciuta con tali ritmi).

Valletta (http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Valletta ) guadagnava 20 volte lo stipendio di un operaio Fiat, Marchionne 435 senza le stock option, e la spudorata esibizione di lusso di infiniti "nullatenenti" può essere verificata dagli orrori cafonal-milionari quotidianamente documentati da Pizzi su Dagospia (http://www.dagospia.com/ ) , o in ogni porticciolo e perfino parcheggio auto sotto casa. Tutto questo mentre non arrivare alla quarta settimana riguarda ormai milioni (a due cifre) di cittadini.

Purtroppo, la società civile vera, che da anni scende in piazza e lotta, rischia una volta di più di aver scosso l'albero, con passione, tenacia, sacrificio, perché ad appropriarsi dei frutti sia poi qualcuno che su quell'albero aveva gozzovigliato da parassita. Oggi il dopo-Berlusconi sembra essere "cosa loro", faccenda che l'ancient régime intende regolare al suo interno tra nascente "partito dei padroni" e sempiterno clero. Sarebbe il caso che anche il "terzo stato", la società civile delle lotte, avanzi le proprie candidature e si organizzi.

 

PAOLO FLORES DARCAIS Luca cordero di Montezemolo DIEGO DELLA VALLE EMMA MARCEGAGLIA CARDINAL BAGNASCO

Ultimi Dagoreport

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?