
FRANCESCA ALBANESE E “I TERRORISTI DI HAMAS CHE STANNO ANIMANDO UNA RIVOLUZIONE GLOBALE” - "REPUBBLICA" INFILZA LA RELATRICE SPECIALE DELL’ONU PER LA PALESTINA DOPO I FISCHI DI REGGIO EMILIA E LE CONTESTAZIONI DELLA ALBANESE AL SINDACO MASSARI “REO” DI AVER PARLATO DEGLI OSTAGGI ISRAELIANI IN MANO AD HAMAS – “C’È UNA QUOTA DI PRO PAL PER I QUALI IL 7 OTTOBRE È IL 25 APRILE DEI PALESTINESI. GINEVRA BOMPIANI, GIÀ IMPEGNATA NEI MESI SCORSI A SOSTENERE LE RAGIONI DELL’INVASIONE RUSSA IN UCRAINA, ASSOCIA HAMAS A SANDRO PERTINI. PER QUESTO PEZZO DI OPINIONE PUBBLICA FUNZIONA COSÌ: SE I MILIZIANI DI HAMAS UCCIDONO E STUPRANO INERMI CIVILI, BAMBINI COMPRESI, FANNO RESISTENZA. SE GLI UCRAINI SI BATTONO CONTRO UN INVASORE STRANIERO, SONO NAZISTI AL SERVIZIO DELL’IMPERIALISMO OCCIDENTALE..."
Stefano Cappellini per repubblica.it - Estratti
C’è un filmato nel quale qualcuno chiede a Francesca Albanese, Relatrice speciale dell’Onu per la Palestina, se Israele ha diritto di esistere. Albanese risponde: “Che senso ha la domanda se Israele ha diritto di esistere? Israele esiste”. Non dice: sì, ha diritto. Non lo direbbe mai. Non dice: no, non ha diritto. Sarebbe troppo scoperto. Dice: esiste. C’è toccata così.
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Tutte le cause giuste – e la difesa dei civili palestinesi di Gaza in questo momento lo è in cima a tutte – trovano degli avvocati, seppure in senso lato. Albanese è diventata il simbolo della mobilitazione italiana contro la pulizia etnica in corso a Gaza anche se lei, come molti, considera una diminutio o peggio un indizio di complicità qualsiasi descrizione degli orrori in corso a Gaza che non preveda l’uso della parola “genocidio”. Molti comuni italiani corrono a consegnarle le chiavi per certificare il proprio impegno per Gaza.
francesca albanese marco massari
L’altra sera, insignita del riconoscimento dal sindaco di Reggio Emilia, la Relatrice Speciale si è resa protagonista di una scena della quale si è già detto e scritto in questi giorni. Nel discorso di consegna del premio il sindaco ha invocato la fine del genocidio e il rilascio degli ostaggi israeliani.
Albanese lo ha fulminato: “Dobbiamo ogni volta parlare del 7 ottobre? E parlare degli ostaggi e non dei diecimila palestinesi rinchiusi a languire nelle carceri israeliane?”.
Non ha detto: non c’è più alcun legame tra il 7 ottobre e i massacri di civili. Quello lo ha detto per primo David Grossman. Ha detto: il 7 ottobre è nulla, parlare degli ostaggi è sbagliato. Casomai, se proprio bisogna parlarne, del 7 ottobre per Albanese bisogna parlar bene: “I terroristi – ha detto – hanno rimesso la questione della Palestina al centro della discussione, stanno animando una rivoluzione globale”.
La tua rivoluzione è anche la mia, citazione da una prof di Filosofia che ora è candidata di Avs alle regionali in Calabria. Quindi, in un grottesco delirio narcisistico, al sindaco ha concesso l’assoluzione: “Io non giudico il sindaco, lo perdono. Però… però sindaco, mi deve promettere, mi deve promettere che questa cosa non la dice più”.
La questione non è tanto il fatto che Albanese dia un giudizio benevolo sul 7 ottobre, quella è un'evidenza, come l’esistenza di Israele e delle zanzare. Il problema è che l’orribile siparietto di Reggio Emilia è sorto perché il pubblico accorso ad assistere alla consegna del premio alla Relatrice è insorto di suo quando ha sentito il sindaco pronunciare la parola “ostaggi” e ha cominciato a fischiarlo e insultarlo. Albanese ne ha solo rappresentato gli umori, anzi a suo modo li ha persino arginati salvando il primo cittadino dal linciaggio: piccino, mi hai dato il premio quindi meriti indulgenza, ma non lo fare mai più o ti darò in pasto alla folla.
francesca albanese marco massari
La solidarietà e il sostegno ai palestinesi di Gaza, la condanna per quanto sta facendo Israele, non dovrebbero impedire di riconoscere che c’è una quota di pro Pal per i quali il 7 ottobre è il 25 aprile dei palestinesi.
A Ginevra Bompiani, già impegnata nei mesi scorsi a sostenere le ragioni dell’invasione russa in Ucraina, è stato chiesto nel corso di un programma radiofonico: “Che cosa le viene in mente se le dico Hamas?”.
Bompiani ha risposto: “Sandro Pertini”. Per questo pezzo di opinione pubblica funziona così: se i miliziani di Hamas uccidono e stuprano inermi civili, bambini compresi, fanno resistenza.
greta thunberg francesca albanese
Se gli ucraini si battono contro un invasore straniero, sono nazisti al servizio dell’imperialismo occidentale. Durante un talk tv Albanese ha litigato con un parlamentare perché, arringava lei, non è vero che quelli di Hamas hanno bruciato i bambini nei forni.
C’è gente che si sente rassicurata nelle proprie convinzioni all’idea che i bambini ebrei siano stati solo sgozzati o falciati dalle raffiche di mitra. L’importante è che non si dica che siano stati bruciati. Non si rendono nemmeno conto di essere l’opposto speculare di quelli che contestano le cifre dello sterminio a Gaza: “Non è vero che sono 70 mila palestinesi uccisi come dice Hamas, sono solo 40 mila!”. Allora tutto a posto.
Un po’ di giorni prima dei fatti di Reggio Emilia, mentre Elly Schlein parlava dal palco della festa del Fatto quotidiano a Roma, stava dicendo questo: “Il popolo ucraino ha subìto, e su questo siamo tutti d’accordo, un’invasione criminale”. Dalla platea è partita una bordata di fischi e ululati. Non siamo tutti d’accordo.
Quelli che fischiano al sentire la parola “ostaggi”, quelli che sbottano se sentono parlare di invasione russa o di civili ucraini, da tre anni uccisi ogni giorno senza manifestazioni di piazza in loro sostegno, sono animati dalla convinzione di essere i Giusti. Sono in mezzo a noi, ma si sentono meglio. Ma talvolta è difficile resistere alla sensazione che siamo noi in mezzo a loro, circondati dall’apologia di terrorismo in forma di ricatto morale.
PROTESTE CONTRO HAMAS NELLA STRISCIA DI GAZA
francesca albanese marco massari
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GINEVRA BOMPIANI
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