francesco giubilei, alessandro amorese ed emanuele merlino

I CERVELLI SONO IN FUGA, LORO SO' RIMASTI - FRANCESCO GIUBILEI, ALESSANDRO AMORESE ED EMANUELE MERLINO, SONO GLI "STRATEGHI" DELLA BATTAGLIA CULTURALE DELLA DESTRA (ANNAMO BENE!) - I TRE SONO SCESI IN CAMPO PER COMBATTERE “L’EGEMONIA DELLA SINISTRA”. COME? ATTRAVERSO LE LORO FONDAZIONI E LE CASE EDITRICI CONSERVATRICI (CHE MENTRE FANNO LA GUERRA CULTURALE, INCASSANO)  

Estratto dell’articolo di Stefania Parmeggiani per “il Venerdì di Repubblica”

 

FRANCESCO GIUBILEI, ALESSANDRO AMORESE ED EMANUELE MERLINO 3

Li chiamano "i tre moschettieri della destra" perché sono scesi in campo contro "l'egemonia culturale della sinistra", agitando non il moschetto, ma l'intero arsenale a disposizione: case editrici, fondazioni, centri studi e associazioni in linea con il nuovo spirito del tempo, il pensiero conservatore.

 

Francesco Giubilei, Alessandro Amorese ed Emanuele Merlino, gli strateghi della battaglia culturale di Giorgia Meloni. I primi due sono editori, giacca e cravatta, aplomb di governo. Il terzo è un divulgatore storico vicino alla galassia editoriale nera più radicale.

FRANCESCO GIUBILEI, ALESSANDRO AMORESE ED EMANUELE MERLINO 2

 

Si conoscono da tempo e perseguono lo stesso obiettivo: creare una squadra di intellettuali che sfidi la cultura progressista. È stato Antonio Gramsci a suggerirglielo, o meglio la lettura del filosofo comunista che viene fatta nei salotti delle destre americane ed europee per teorizzare la necessità di un contropotere culturale che diffonda le loro idee nella società civile. «La lotta è prima ideologica che politica», dicono riuniti allo stesso tavolo dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

 

Giubilei è suo consigliere, Amorese è capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Cultura alla Camera, Merlino è capo della segreteria tecnica del ministro. Ruolo che ha destato un certo scalpore perché è figlio di Mario, esponente di Avanguardia nazionale, indicato nelle prime indagini su Piazza Fontana come neofascista infiltrato, poi assolto con formula definitiva.

 

FRANCESCO GIUBILEI, ALESSANDRO AMORESE ED EMANUELE MERLINO 1

Qualche settimana fa, in un hotel romano, sono entrati in azione organizzando gli "Stati generali della cultura nazionale", una strana adunata definita dal Manifesto una riunione di famiglia postmissina e dal Foglio «Dieci ore di pipe e bastoni». Loro se lo aspettavano ed erano stati attentissimi a scegliere le parole. […]

 

Alessandro Amorese, deputato toscano, militante politico fin da giovanissimo, già consigliere comunale a Massa, è la figura più in ombra tra i suoi colleghi. Eppure, ha un ruolo chiave. Dopo avere fondato Eclettica, casa editrice che ha in catalogo saggi sul Msi, titoli sullo squadrismo e romanzi sulle imprese aeree di Ettore Muti […]

FRANCESCO GIUBILEI GENNARO SANGIULIANO

 

È lui a firmare Controegemonia, il bollettino editoriale di Fratelli d'Italia che dà precise indicazioni ai militanti per organizzare festival e rassegne in grado di conquistare le teste e le pance degli elettori.

 

In quella pubblicazione, già due anni fa, Merlino ribadiva l'importanza degli intellettuali d'area, «che creano suggestioni, vengono intervistati e possono rappresentare il partito, o le idee a noi vicine». Ma per farlo «devono acquisire una visibilità che i media mainstream non concedono».

 

Quarantaquattro anni, lavora per questo fuori e dentro il partito: responsabile delle attività culturali per biblioteche e centri culturali di Roma Capitale, autore e consulente per programmi Rai, ghostwriter per la vicepresidenza del Senato, ricercatore e divulgatore storico. […]

 

Se Merlino è il moschettiere che difende il passato, quello che ricorda chi sono e da dove vengono i Fratelli d'Italia, in grado di parlare anche con il variegato arcipelago della destra extraparlamentare, Francesco Giubilei è quello che guarda al futuro, l'intellettuale d'area più funzionale al progetto del grande partito dei conservatori che Giorgia Meloni sogna di costruire per avere in mano il Paese e ridurre all'irrilevanza Salvini e Forza Italia.

gennaro sangiuliano foto di bacco (2)

 

Trentuno anni, originario di Cesena, famiglia di medici, Longanesi come stella polare, non ha tessere di partito in tasca. Dice che non gli interessa, preferisce i think thank, le fondazioni, le tribune televisive, i giornali e naturalmente le case editrici. Da giovanissimo (aveva sedici anni, coinvolse la nonna) fonda il marchio Historica e poi le edizioni Giubilei-Regnani. […]

 

Non solo: presiede Nazione Futura, il movimento di idee che sostiene i conservatori italiani e che, in occasione degli Stati generali della cultura, ha pubblicato una mappa delle «anime del pensiero nazionale». […]

 

GENNARO SANGIULIANO A CHE TEMPO CHE FA

E così Federico Mollicone, presidente della commissione cultura alla Camera, ha promesso un rinnovamento delle commissioni ministeriali che gestiscono i fondi pubblici. Basta feudi rossi, così come basta manager stranieri. Al regista Luciano Cannito che ha attaccato la governance dei grandi enti lirici italiani, tutti occupati da manager stranieri, «un caso unico di colonialismo in Europa», ha fatto eco il sottosegretario con delega allo spettacolo Gian Carlo Mazza: «Come se non esistessero italiani capaci di rivestire quel ruolo».

 

federico mollicone foto di bacco (1)

«Dobbiamo essere eretici» concludeva ai microfoni Merlino, mentre Giubilei mostrava l'antologia di Gramsci sull'egemonia culturale da lui pubblicata. Più in disparte, Amorese stringeva mani e ripeteva a tutti che ciò che manca a destra non è il pensiero, ma la sua comunicazione, una politica efficace che si può fare e sarà fatta partendo da qui, dalla rete che si sta creando.

 

Uno per tutti, tutti per uno. La conquista della macchina culturale è entrata in una nuova fase. «...un fronte culturale [è ] necessario accanto a quelli meramente economici e meramente politici» dai Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci francesco giubilei, alessandro amorese, emanuele merlino studiano come costruire il nuovo "immaginario" dell'italia di destra. […]

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....