emmanuel macron michel barnier marine le pen

LA FRANCIA RISCHIA DI FINIRE GAMBE ALL’ARIA – MARINE LE PEN E' PRONTA A SFIDUCIARE IL GOVERNO BARNIER: LA "ZARINA SOVRANISTA", SOTTO PROCESSO PER L’AFFARE DEGLI ASSISTENTI PARLAMENTARI (RISCHIA CINQUE ANNI DI CARCERE E L’INELEGGIBILITÀ), VOTERA’ INSIEME A MELENCHON PER FAR CADERE L’ESECUTIVO CHE SI REGGE SULL’ASTENSIONE DEL "FRONT NATIONAL" - LA LEGGE DI BILANCIO PRESENTATA DA BARNIER, CHE PUNTA A RISOLLEVARE LE FINANZE DISASTRATE DELLA FRANCIA, CONTENEVA ALCUNE MISURE CHE LE PEN GIUDICA INACCETTABILI - LA CRISI DI GOVERNO ARRIVA NEL PIENO DELLA TEMPESTA STELLANTIS E COMPLICA I PIANI DI MACRON CHE SOGNA UNA FUSIONE CON RENAULT - IL PRESIDENTE FRANCESE E' IN VISITA DI STATO IN ARABIA SAUDITA...

Da ansa.it

 

marine le pen

Dopo l'annuncio del premier Michel Barnier, di ricorrere all'articolo 49.3 della costituzione per adottare il bilancio sul welfare, la France Insoumise (Lfi) di Jean Luc Mélenchon ha annunciato come previsto una 'mozione di censura' (sfiducia) contro il governo.

 

A stretto giro di posta, il Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen ha confermato che voterà insieme alla sinistra per far cadere il governo.

  

''Voteremo la censura'', ha riferito su X il gruppo del Rassemblement National (Rn) che dispone del maggior numero di deputati all'Assemblea Nazionale di Parigi, confermando così di essere pronto a unire i suoi voti a quelli della gauche per approvare la mozione di censura (sfiducia) presentata dalla France Insoumise (Lfi) di Jean-Luc Mélenchon a nome del cartello di sinistra Nouveau Front Populaire. Con l'apporto dell'estrema destra lepenista, la mozione della gauche potrebbe così raccogliere oltre 300 voti, consentendo la sua adozione (fissata a 288 voti) e l'inesorabile caduta del governo Barnier, ad appena due mesi dal suo insediamento.

Michel Barnier

 

LA CRISI IN FRANCIA

Anais Ginori per repubblica.it
 
Sono ore decisive per il governo Barnier. “Salvo miracolo, voteremo la sfiducia” aveva già detto Jordan Bardella, delfino di Le Pen e presidente del Rassemblement National, e così ha confermato oggi pomeriggio: l'estrema destra francese vuole far cadere l’esecutivo di minoranza nato appena due mesi fa nel pieno dell’approvazione della Finanziaria. Barnier ha appena annunciato che userà l'articolo costituzionale 49.3 per varare la legge di bilancio della Sécurité Sociale, il welfare francese per farla passare nonostante l’opposizione del Rn.
 

Jean-Luc Melenchon

(...) Il governo avrebbe potuto ancora modificare la sua bozza di legge fino all'ultimo minuto, ma non lo ha fatto. La presidente dell'Assemblée Nationale, Yael Braun-Pivet, aveva esortato Barnier a farlo, ma dal canto suo, il premier aveva già fatto molte concessioni. Anche la sinistra del Nuovo Fronte Popolare ha annunciato la sfiducia, “di fronte a questa ennesima violazione della democrazia”.
 
Una mozione di sfiducia potrebbe arrivare in Parlamento già mercoledì. Se Barnier cadesse sarebbe uno shock per la Francia, paese che non è abituato all’instabilità politica da quando il generale De Gaulle ha instaurato il sistema semi-presidenziale della Quinta Repubblica. Non è mai successo negli ultimi decenni che un esecutivo sia caduto nel mezzo all’approvazione della Finanziaria.
 

marine le pen emmanuel macron

Per gli analisti, la caduta del governo Barnier aumenterebbe il premio di rischio sul debito pubblico della Francia che ha già uno spread arrivato ai livelli più alti dalla crisi finanziaria del 2012. In caso di sfiducia, il governo Barnier potrà comunque restare in carica per “affari correnti”.
 
L’unico modo per garantire il funzionamento dello Stato sarà far votare al Parlamento la legge di bilancio del 2024, con le stesse entrate e uscite dell’anno in corso, in attesa di trovare un nuovo governo. Ma senza garanzia di riuscirci in un Parlamento diviso in tre blocchi con l’esito del voto di luglio, dove non emerge nessuna maggioranza. Nel frattempo il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato in Arabia Saudita per una visita di Stato di tre giorni che prevede anche un colloquio in giornata con il principe ereditario Mohammed bin Salman.

 

 

MARINE LE PEN - JORDAN BARDELLA - EMMANUEL MACRON - MEME BY EDOARDO BARALDI Michel Barnieremmanuel macron Michel Barnier - foto lapressele pen bardella

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA