fugatti salvini

FUGATTI PER LA VITTORIA – A TRENTO CENTRODESTRA AVANTI E LEGA PRIMO PARTITO: E' IN CORSO LO SPOGLIO PER LE ELEZIONI DEL PRESIDENTE, IL SOTTOSEGRETARIO DEL CARROCCIO MAURIZIO FUGATTI IN TESTA -  IN ALTO ADIGE EXPLOIT DELL’EX GRILLINO KOELLENSPERGER, SVP IN CALO – LA CRISI DEL PD

Marco Angelucci per corriere.it

 

fugatti

Dopo l’Alto Adige è il momento del Trentino. E’ in corso lo spoglio delle elezioni per il presidente. Quando sono state scrutinate 107 sezioni su 529 Maurizio Fugatti (del centrodestra) è al 44,71%, Giorgio Tonini (del centrosinistra) al 27,06, Ugo Rossi (Lista civica) al 11,04%, Filippo Degasperi (M5S) al 7,54%. La Lega è il primo partito con il 26,04%. Il favorito è Fugatti, il sottosegretario leghista ha riunito intorno a sé un’ampia coalizione con tutto il centrodestra e diverse liste civiche. Già alle Politiche il centrosinistra era risultato perdente in tutti i collegi: ora che si è presentato diviso le chance di vittoria sono ridotte al lumicino sia per il governatore uscente Ugo Rossi, candidato dal Partito autonomista sia per Giorgio Tonini che è sostenuto dal Pd. L’unica domanda è se Fugatti supererà il 40% in modo da ottenere il premio di maggioranza o se dovrà cercarsi alleati.

 

Intanto in Alto Adige traballa la corazzata Svp che scende al 41,9% e cresce ancora la Lega che nei quartieri popolari di Bolzano diventa il primo partito sfiorando il 30% e cancellando sia Forza Italia sia Fratelli d’Italia che qui avevano una delle loro roccaforti. A livello provinciale il Carroccio è il terzo partito con il 11,1%, dietro al movimento fondato dal dissidente grillino Paul Koellensperger al 15,2%. La sua uscita ha dissanguato i pentastellati che scendono al 2,4%. In leggero calo i Verdi che si confermano la prima forza del centrosinistra davanti ad un Pd in caduta libera. I dem si sono fermati al 3,8% e hanno dimezzato i voti dalle politiche.

KOELLENSPERGER

 

Malissimo anche la destra secessionista sudtirolese, segno che la popolazione sudtirolese ha rifiutato chi proponeva uno scenario catalano. In Alto Adige ha votato il 73,9% con un calo del 3% rispetto alle provinciali mentre in Trentino la partecipazione si è fermata al 64%, un dato comunque in crescita rispetto al 2013. Si vota per eleggere, con sistemi elettorali diversi, i due consigli provinciali che poi andranno a formare il consiglio regionale. Il calo dell’affluenza nelle valli ha penalizzato la corazzata Volkspartei che si conferma il primo partito ma in netto calo rispetto al 2013. Esattamente come la Csu bavarese l’Svp perde quasi 10 punti. Cresce ancora la Lega che ha cannibalizzato i voti della destra tradizionale che a Bolzano aveva solide radici. E anche nella città satellite Laives dove la Lega già governa con l’Svp. Ed è proprio Giuliano Vettorato, assessore a Laives, ad essere in pole position per fare il vicepresidente della Provincia.

 

Visto il crollo del Partito democratico, l’Svp dovrà cercarsi nuovi partner e l’alleanza con la Lega è considerata come il male minore. Il presidente uscente Arno Kompatscher lo ha detto chiaramente la settimana scorsa. Anche se i toni antieuropei di Matteo Salvini spaventano la Volkspartei, la Lega è considerata decisamente più affidabile dei grillini. L’unica alternativa è un’alleanza con i verdi che si confermano il partito più forte del centrosinistra doppiando un Pd ormai in caduta libera. Ma i numeri dicono che l’alleanza con la Lega. Sono quasi scomparsi invece i Freiheitlichen, il partito secessionista gemello della Fpoe austriaca di Heinz Christian Strache: evidentemente le forzature sul doppio passaporto sono state poco apprezzate Male il Movimento Cinque Stelle che paga le incertezze del governo su questioni chiave come il tunnel del Brennero ma soprattutto l’uscita di Koellensperger.

SALVINI 99

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...