migranti grecia

GRECIA, IL NOSTRO ANELLO DEBOLE - GERMANIA E AUSTRIA VOGLIONO CHE ATENE CHIEDA AIUTI PER MIGLIORARE IL CONTROLLO DELLA FRONTIERA CON LA TURCHIA E FERMARE LE ONDATE DI MIGRANTI - MA CIRCOLA L’IPOTESI DI METTERE LA GRECIA FUORI DALL’AREA SCHENGEN

la rotta dei migranti dalla turchia alla greciala rotta dei migranti dalla turchia alla grecia

Ivo Caizzi per il “Corriere della Sera”

 

L’Ue sta mettendo sotto pressione la Grecia per convincerla a chiedere gli aiuti comunitari necessari per migliorare il controllo delle sue frontiere con la Turchia, da dove solo quest’anno sarebbero passate molte centinaia di migliaia di migranti diretti in Germania e in altri Stati del Nord Europa.

 

Nel Consiglio dei 28 ministri degli Interni, in programma domani a Bruxelles, alcuni Paesi — qualora risultasse l’impossibilità per Atene di controllare l’esodo dalla costa turca — potrebbero ventilare perfino l’ipotesi di imporre una sospensione della partecipazione al Trattato di Schengen, che consente la libera circolazione dei cittadini tra gli Stati aderenti.

 

orda migranti arriva a kosorda migranti arriva a kos

Fonti diplomatiche hanno attribuito a Germania, Austria, Slovenia e Croazia le posizioni più dure verso Atene. Hanno però escluso che al momento possa essere considerata una traumatica esclusione da Schengen, tra l’altro mai menzionata nei documenti preparatori del Consiglio di domani e del summit dei capi di Stato e di governo del 17 e 18 dicembre prossimi.

 

A Bruxelles in molti prevedono una accelerazione del via libera greco agli aiuti dell’agenzia per il controllo delle frontiere Frontex e di altre entità Ue. In questo modo potrebbero essere attuate le identificazioni dei migranti (nei centri hot spot) e frenati i flussi verso il Nord Europa. Anche perché la situazione ambientale in Grecia, che già deve fare i conti con una pesante crisi economica, sta diventando sempre più preoccupante.

migranti sulle spiagge di kosmigranti sulle spiagge di kos

 

Il commissario Ue per la Salute, il lituano Vytenis Andriukaitis, dopo una missione nell’isola di Lesbo presa d’assalto dai migranti, ha scritto al presidente lussemburghese della Commissione europea Jean-Claude Juncker per riferire scene di disperazione e da catastrofe umanitaria.

 

Al confine tra Grecia e Macedonia, dove sono bloccati tanti immigrati non identificati e privi dei requisiti per chiedere asilo, si susseguono scontri con la polizia macedone determinata a respingerli in ogni modo. In più il presidente polacco del Consiglio Ue Donald Tusk ha proposto di tenere i migranti nei centri di accoglienza per 18 mesi per le verifiche di sicurezza e anti-terrorismo.

migranti in strada fra i turistimigranti in strada fra i turisti

 

Il ministro greco dell’Immigrazione Ioannis Mauzolas ha affermato che «la Grecia è ingiustamente sottoposta a una intensa pressione» da alcuni Paesi membri, che la sospettano di limitarsi ad accompagnare i migranti al confine macedone. Ma ha smentito la minaccia di espulsione da Schengen. «La Grecia è l’inizio del corridoio, ma la porta è la Turchia — ha precisato Mouzalas —. Se i flussi non vengono controllati dalla costa turca, è impossibile controllare i flussi dalla Grecia o da qualsiasi altro Stato membro dell’Ue».

 

migranti giunti a kos con il gommonemigranti giunti a kos con il gommone

I tre miliardi promessi da Bruxelles ad Ankara dovrebbero frenare gli arrivi. Il vicepresidente olandese della Commissione europea Frans Timmermans ha smentito un accordo segreto Ue-Turchia per ricollocare nei Paesi membri altri 400 mila rifugiati, rivelato dal premier ungherese Viktor Orban. I ministri degli Interni domani proveranno a far procedere le ripartizioni fissate da tempo. E ancora non attuate.

 

 

migranti dormono in strada a kosmigranti dormono in strada a kosmigranti a kosmigranti a kosmigranti asciugano panni a kosmigranti asciugano panni a kosmigranti in spiaggia coi turistimigranti in spiaggia coi turisti

 

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