mario sechi giorgia meloni lorenzo guerini artem uss

“NON E' STATA COLPA DEL GOVERNO, MA DI UN ALTRO ORGANO DELLO STATO” – IL GIALLO DELLE PAROLE DI GIORGIA MELONI IN AUDIZIONE AL COPASIR, SUL CASO ARTEM USS: UN LANCIO DELL’AGI (AGENZIA DIRETTA FINO A UN MESE E MEZZO FA DAL CAPO UFFICIO STAMPA DI PALAZZO CHIGI, MARIO SECHI) LE ATTRIBUISCE UNA DICHIARAZIONE CHE SA DI SCARICABARILE VERSO I MAGISTRATI. MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE, GUERINI, SMENTISCE: “FRASI MAI PRONUNCIATE E PRIVE DI FONDAMENTO…”. DA DOVE È USCITO QUEL VIRGOLETTATO, VISTO CHE I LAVORI SONO SECRETATI? – IL DAGOREPORT: IL CAPO DEL DIS (ELISABETTA BELLONI) NON PUÒ NON OCCUPARSI DI UNA SPIA RUSSA, CON UNA GUERRA IN CORSO E UNA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE DELL'INTELLIGENCE USA - VIDEO 

 

 

DAGOREPORT - LA MAGISTRATURA POTREBBE ESSERE STATA NEGLIGENTE SULLA VIGILANZA. MA IL CAPO DEL DIS, RISPETTO A UNA SPIA RUSSA, CON UNA GUERRA IN CORSO E UNA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE DELL’INTELLIGENCE USA, NON PUÒ NON OCCUPARSENE... - GIORGIA MELONI: "NON E' STATA COLPA DEL GOVERNO MA DI UN ALTRO ORGANO DELLO STATO"

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/servizi-amp-servizietti-ndash-nbsp-responsabilita-349727.htm

 

giorgia meloni lorenzo guerini audizione al copasir

1. COPASIR, OLTRE DUE ORE DI AUDIZIONE PER LA PREMIER MELONI

(askanews) - La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha lasciato palazzo San Macuto al termine dell'audizione al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), durata oltre due ore.

 

All' audizione hanno partecipato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi Alfredo Mantovano e la Direttrice generale del Dis Elisabetta Belloni. Meloni sta rientrando a Palazzo Chigi per incontrare per un saluto il presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno Nechirvan Barzani.Poi, alle 19, la premier incontrerà il commissario Ue al mercato interno Thierry Breton.

 

L ARRIVO DI GIORGIA MELONI A PALAZZO SAN MACUTO - SEDE DEL COPASIR

2. COPASIR: MELONI SU EVASIONE USS, NON COLPA GOVERNO

(AGI) - "Non e' stata colpa del Governo, ma di un altro organo dello Stato". Lo avrebbe affermato la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Copasir sull'evasione di Artem Uss, l'uomo di affari russo che era ai domiciliari a Basiglio. La linea di Meloni e' stata riferita da diversi esponenti del Copasir.

 

Secondo quanto ricostruito dalla procura di Milano, Uss e' riuscito a lasciare l'Italia in poche ore in macchina il 22 marzo, cambiando piu' auto e con documenti falsi, attraverso il confine triestino ed e' entrato in Slovenia. Da li' e' arrivato in Serbia, da dove avrebbe preso un volo per la Russia.

 

Investigatori e inquirenti hanno appurato che il 40enne, figlio del governatore di una regione siberiana molto vicino a Putin, sarebbe stato aiutato nell'evasione da un gruppo operativo composto da meno di dieci persone, pare 6 o 7 in tutto, dell'Est Europa, alcune gia' indagate e altre da identificare. La procura sta indagando pure su un "secondo livello", probabilmente uomini dei servizi segreti russi, che avrebbero organizzato il blitz.

 

Primi indagati nell'inchiesta sull'evasione di Artem Uss, l'uomo d'affari russo evaso dai domiciliari a Basiglio, il 22 marzo, il giorno dopo che la Corte d'Appello aveva dato il via libera alla sua estradizione negli Usa. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Milano, Uss e' riuscito a lasciare l'Italia in poche ore in macchina, cambiando piu' auto e con documenti falsi, attraverso il confine triestino ed e' entrato in Slovenia.

 

audizione giorgia meloni al copasir

Da li' e' arrivato in Serbia, da dove avrebbe preso un volo per la Russia. Investigatori e inquirenti hanno appurato che il 40enne, figlio del governatore di una regione siberiana molto vicino a Putin, sarebbe stato aiutato nell'evasione da un gruppo operativo composto da meno di dieci persone, pare 6 o 7 in tutto, dell'Est Europa, alcune gia' indagate e altre da identificare. La procura sta indagando pure su un "secondo livello", probabilmente uomini dei servizi segreti russi, che avrebbero organizzato il blitz.

 

ARTEM USS

"Sono in Russia! In questi ultimi giorni specialmente difficili persone forti e affidabili mi sono state vicine. Grazie a loro!", aveva fatto sapere lo stesso Uss il 4 aprile scorso dalla Russia. E suo padre, Alexander Uss, in un video non piu' disponibile a causa delle polemiche suscitate in Russia, ha espresso la sua riconoscenza nei confronti di Vladimir Putin. "Ci sono molte versioni su come sia andata, ma non faro' commenti. Sono solo contento che mio figlio Artem sia tornato a casa. E per questo ringrazio Vladimir Putin: non e' solo il nostro presidente, e' soprattutto un uomo con un cuore grande e generoso"

 

Il Pd ha attaccato duramente il Governo sull'evasione di Uss. Il responsabile Esteri del Pd, Giuseppe Provenzano, aveva affermato nei giorni scorsi: "Sul caso Artem Uss il silenzio del Governo era inquietante, ora e' intollerabile.

audizione giorgia meloni al copasir 3

 

Oggi il padre ringrazia Putin e 'amici' stranieri per l'evasione milanese. Il Pd depositera' un'interrogazione. Spieghino cosa e' successo. Ne va della credibilita' internazionale dell'Italia".

 

Lia Quartapelle aveva aggiunto: "Il governo deve chiarire: come e' possibile che una persona su cui pendevano 12 capi di accusa gravi (da riciclaggio a traffici internazionali) in attesa di estradizione evada senza che ci sia impegno a fare piena luce su cosa e' accaduto?". Enrico Borghi, uno dei rappresentanti del Pd al Copasir, tiene la bocca cucita con i cronisti all'uscita da palazzo San Macuto: "Io non parlo sul Copasir. Potete seguirmi anche per un chilometro".

 

LA STRUTTURA DOVE ARTEM USS ERA AI DOMICILIARI

Giovanni Donzelli (Fdi) e' categorico: "Non parlo". Ettore Rosato (Italia viva) si limita ad affermare: "La relazione di Giorgia Meloni e' stata soddisfacente e ha riguardato tutto l'universo mondo". Licia Ronzulli, rappresentante di Forza Italia al Copasir, afferma: "Io non parlo. La notte voglio dormire tranquilla". Claudio Borghi (Lega), uscito insieme a Donzelli, sceglie la linea di non fare alcuna dichiarazione.

 

3. LA PREMIER AL COPASIR ALLUDE AI MAGISTRATI. NORDIO ORDINA ACCERTAMENTI

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo e Andrea Siravo per “La Stampa”

 

ARTEM USS

Di chi è la responsabilità della fuga di Artem Uss? Davanti al Copasir Giorgia Meloni avrebbe respinto ogni responsabilità del governo sull'evasione dell'uomo di affari russo, fuggito il 22 marzo dagli arresti domiciliari per approdare in Russia.

 

Sulle parole della premier si è generato un giallo ieri: i lavori della commissione parlamentare di controllo sui servizi sono secretati, ma secondo un'indiscrezione pubblicata dall'agenzia Agi, Meloni avrebbe detto «non è colpa del governo, ma di un altro organo dello Stato».

 

Parole interpretate come un attacco alla magistratura, che aveva il compito di vigilare il presunto trafficante di armi e petrolio, sollevando dalle responsabilità i servizi e quindi di fatto Palazzo Chigi. La premier era accompagata dalla responsabile del Dis Elisabetta Belloni e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

 

L ARRIVO DI GIORGIA MELONI A PALAZZO SAN MACUTO - SEDE DEL COPASIR

Il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, ha smentito: «Tali frasi non sono mai state pronunciate in seduta e pertanto sono prive di fondamento». Claudio Borghi, membro leghista del Copasir, si meraviglia: «È l'unico argomento di cui non si è parlato».

 

C'è però un altro elemento che è emerso: poco prima di Pasqua, il Guardasigilli ha avviato un'azione ispettiva nei confronti del palazzaccio di Milano chiedendo che il presidente della Corte d'Appello e il procuratore generale scrivano delle relazioni su quanto accaduto.

 

LA VERA FOTO DI ARTEM USS

[…] L'attenzione è puntata in particolare sulla Corte d'Appello di Milano, che nell'attesa di decidere sull'estradizione richiesta dagli Usa […] aveva concesso al sospettato trafficante di armi e petrolio […] gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico. Misure che evidentemente a poco sono servite per impedire una fuga che i dettagli successivi hanno rivelato essere stata studiata minuziosamente e aiutata dall'intelligence russa.

 

Il governo italiano era però perfettamente informato della situazione, tanto che il 29 novembre scorso l'ambasciata americana aveva inoltrato una lettera al Ministero di Grazia e Giustizia chiedendo che la sorveglianza di Uss fosse aumentata, anzi che all'uomo non venissero concessi gli arresti domiciliari.  […]

audizione giorgia meloni al copasir lorenzo gueriniCLAUDIO DESCALZI E GIORGIA MELONIaudizione giorgia meloni al copasir 1alfredo mantovano giorgia meloni lorenzo guerini audizione al copasiralfredo mantovano giorgia meloni lorenzo guerini audizione al copasir 1

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?