“IL VOTO SU ROUSSEAU SU SALVINI FERISCE IL PARLAMENTO” - GIANCARLO CASELLI, GIA’ IDOLO DEI GRILLINI, RANDELLA IL M5S: “NON SI PUÒ, SU UNA QUESTIONE COSÌ COMPLESSA, DELEGARE UNA SCELTA DEL GENERE A QUALCHE MIGLIAIO DI PERSONE CHE TRA L'ALTRO, NON AVENDO LETTO LE CARTE, NON SONO NEANCHE INFORMATE - CREANDO PROBLEMI ALLA FUNZIONE LEGISLATIVA E QUELLA GIUDIZIARIA, QUESTO POPULISMO PUÒ RAPPRESENTARE OGGI UNA SFIDA ALLA DEMOCRAZIA…”

Tommaso Labate per “il Corriere della Sera”

 

Dottor Caselli, il M5S ha delegato agli iscritti alla piattaforma Rousseau la scelta di decidere sull'autorizzazione al processo contro Salvini. Se l' aspettava?

GIANCARLO CASELLI

«Non sono un politologo né tantomeno un esperto delle dinamiche interne ai M5S.

Quello che è avvenuto, però, mi è sembrato una ferita inferta alla funzione legislativa del Parlamento. Oltre che una sfida al potere giudiziario. Non si può, su una questione così complessa, delegare una scelta del genere a qualche migliaio di persone che tra l'altro, non avendo letto le carte, non sono neanche adeguatamente informate. E non si può risolverla con un quiz a risposta secca, sì o no».

 

rousseau il sistema operativo

Nel suo blog lei ha citato Ponzio Pilato, «che non sapeva che pesci pigliare».

«Si potrebbe citare anche Don Abbondio. Il coraggio, quando non ce l' hai, nessuno te lo può dare. Una decisione come questa, dei parlamentari, non potevano delegarla ad altri attraverso la piattaforma Rousseau, di cui oltretutto non si conosce bene il funzionamento e di cui si dice abbia anche molti limiti. L'ho considerato l' ennesimo episodio di svuotamento delle funzioni del Parlamento».

 

Gli altri quali sarebbero?

«Si ricorda com' è stata approvata la legge di bilancio, arrivata al voto finale senza che nessuno avesse la possibilità di discutere il testo prima? Per non parlare di quello che potrebbe succedere sul tema delle autonomie delle Regioni. Dai referendum consultivi al governo, senza passare dal Parlamento. Che pure, sulle materie che riguardano l' unità nazionale, ha sicuramente voce in capitolo».

 

rousseau voto sul processo a salvini 4

M5S e Lega potrebbero risponderle che due forze «populiste» si rivolgono direttamente al popolo.

«Citando Gianfranco Pasquino le rispondo che una "striscia di populismo", in democrazia, è quasi fisiologica. Ma quando questa striscia aumenta a dismisura, allora finisce per sfidarla, la democrazia».

 

La striscia di populismo del M5S s'è allargata a dismisura?

«Diciamo che da fisiologica rischia di diventare patologica».

 

Può diventare un pericolo per la democrazia stessa?

«Creando problemi alla funzione legislativa e quella giudiziaria, questo populismo può rappresentare oggi una sfida alla democrazia. E in questo caso sì, "sfida" e "pericolo" sono quasi sinonimi».

 

Lei, nel 2013, venne inserito dai M5S nella lista dei loro candidati alla presidenza della Repubblica. Tornando indietro, accetterebbe?

rousseau voto sul processo a salvini 3

«Non avevo detto nulla all' epoca, non direi nulla oggi, non nascondo però che rimasi piacevolmente sorpreso. Quelli erano tempi dei Cinquestelle "ruspanti". Si trattava di un sondaggio di opinione libero, non "indirizzato", l'indice di gradimento su una serie di personalità che secondo il Movimento avrebbero potuto ricoprire la carica di presidente della Repubblica. Folklore senza conseguenze oltre il perimetro dei M5S, che allora erano all' opposizione. Oggi invece si è trattato di un atto di portata chiaramente istituzionale, la cui decisione è stata però delegata ad altri».

 

Che cosa rischia il M5S?

«Ripeto, non sono un politologo. Ma la "cannibalizzazione" dei M5S a vantaggio della Lega mi sembra un dato sotto gli occhi di tutti».

rousseau

 

L'arresto dei genitori di Renzi ha riacceso il cortocircuito politica-giustizia.

«Si può arrivare a comprendere umanamente la reazione di chi si ritrova con gli anziani genitori agli arresti domiciliari. L'esercizio della giurisdizione si può criticare anche duramente. Altra cosa però è l'anomalia tutta italiana di una politica che accusa di "politicizzazione" la magistratura tutte le volte che prende provvedimenti che non le vanno bene. Non accettare la giurisdizione, evocare complotti tipo "giustizia a orologeria", sono storture che in Italia ci portiamo appresso da tempo. Berlusconi ha fatto scuola, altri hanno imparato bene».

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