giorgia meloni strategico strategica

GIORGIA, ‘A STRATEGGICA! – IL DIRETTORE DEL “FOGLIO”, CLAUDIO CERASA: “DAL GIORNO DEL SUO INSEDIAMENTO, GIORGIA MELONI NON FA ALTRO CHE USARE QUESTA PAROLA: STRATEGGICO. NEL MONDO DI MELONI, OGGI, È TUTTO STRATEGICO. QUESTA PAROLA STA ALLA PREMIER, E AI SUOI MINISTRI, PIÙ O MENO COME IL “MA ANCHE” STAVA A WALTER VELTRONI, PIÙ O MENO COME LE “INTERLOCUZIONI CON” STAVANO A GIUSEPPE CONTE, PIÙ O MENO COME IL “YES BECAUSE” STAVA A MATTEO RENZI, PIÙ O MENO COME IL “DICIAMO” STAVA A MASSIMO D’ALEMA…” – VIDEO

 

 

Estratto dell’articolo di Claudio Cerasa per “il Foglio”

 

claudio cerasa foto di bacco (2)

Un tempo era tutto sovrano, oggi è tutto strategico. Nello spassoso vocabolario preso in prestito allegramente dalla maggioranza di centrodestra c’è una parola che negli ultimi mesi ha fatto capolino con una certa frequenza negli interventi dei più importanti ministri del governo.

 

E’ una parola apparentemente neutra, ma dietro la quale si indovina una storia che rappresenta uno dei grandi fili conduttori di questa pazza esperienza di governo. Un tempo era tutto sovrano, oggi è tutto strategico.

 

giorgia meloni e l uso della parola strategico video il foglio 3

Dal giorno del suo insediamento come presidente del Consiglio, Giorgia Meloni non fa altro che usare questa parola: strateggico. La usa con insistenza, la usa in modo reiterato e la usa ormai senza imbarazzi. Nel mondo di Meloni, oggi, è tutto strategico. E l’utilizzo di questa parola – che sta alla premier, e ai suoi ministri, più o meno come il “ma anche” stava a Walter Veltroni, più o meno come le “interlocuzioni con” stavano a Giuseppe Conte, più o meno come il “Yes because” stava a Matteo Renzi, più o meno come il “diciamo” stava a Massimo D’Alema – ha un significato importante, stavamo per scrivere strategico, ed è un significato che risulta autoevidente se si mettono insieme alcuni puntini.

 

Sulla rete unica, […] l’obiettivo del governo resta “il controllo strategico della rete”, qualsiasi cosa voglia dire […]. “Tra Italia e Stati Uniti”, ha detto Meloni dopo la visita alla Casa Bianca, dal democratico Biden, durante la quale i due hanno discusso, come detto da Meloni, degli “interessi strategici comuni”, “vi è una solida alleanza strategica, che è stata ribadita e rafforzata”.

 

Sulle grandi nomine, Meloni ha rivendicato di aver trovato “un giusto equilibrio per posti strategici”, anche per giustificare alcune scelte a sorpresa fatte in continuità con i governi precedenti.

giorgia meloni e l uso della parola strategico video il foglio 2

 

[…] Sull’Europa, è essenziale portare avanti “una strategia a lungo termine di sostegno finanziario alla competitività nella forma di un fondo per la sovranità europea volto a sostenere gli investimenti strategici”, e d’altronde quando devi chiedere all’Europa di fare più debito per sostenere paesi molto indebitati come l’Italia non puoi fare a meno di dire che quella opzione è ovviamente strategica.  E il Piano Mattei, cos’è? Ovviamente “un obiettivo strategico”. […] E le revisioni del Pnrr su che basi vengono fatte? Ovviamente, per “compiere scelte strategiche”.

 

E il rapporto con l’Europa e con la Nato su che basi si andrà a rafforzare? “Sulla base di un partenariato strategico che lega Unione europea e Nato”. E per ottenere maggiore flessibilità sull’Europa qual è la strada? Quella di – e qui siamo di fronte a un piccolo capolavoro – lavorare “a un portale di sovranità che non solo ha come obiettivo semplificare le informazioni e le procedure per i finanziamenti europei, ma concede flessibilità nell’uso dei fondi europei per favorire e finanziare gli investimenti nei settori strategici” (sovranità e strategicità insieme: what else?).

 

giorgia meloni e l uso della parola strategico video il foglio 1

[…] I pensieri strategici permettono a Meloni di identificare delle aree franche dove poter dialogare anche con gli avversari, dandosi un tono, senza sporcarsi le mani, senza dover creare convergenze imbarazzanti, senza dover rimettere in discussione il proprio credo politico. E più l’imbarazzo è forte e più lo strategico fa capolino nel racconto della premier.

 

Prendete il caso della conferenza stampa congiunta fatta con Emmanuel Macron all’Eliseo, qualche mese fa. Per Meloni, trovare punti di contatto con Macron non era semplice, […] e così la premier italiana si è rifugiata lì, nella sua comfort zone.

 

Tutto strategico (e tutto in soli 5 minuti e mezzo). “A Bruxelles, il rapporto con la Francia si consolida attraverso la difesa della sovranità strategica sulla quale spesso ci siamo trovati d’accordo”. Un secondo dopo: “Ci troviamo entrambi esposti nelle nostre produzioni strategiche”.

 

E ancora, un attimo dopo, sul G7 che l’Italia ospiterà: “Per noi sarà strategico in tema di rapporto con Mediterraneo”. E sulle sfide legate al futuro? “La transizione digitale e ambientale sono cruciali per il raggiungimento di una piena autonomia strategica”. E ancora: “Vorrei infine concentrarmi sulla cooperazione nel settore della difesa, un’assoluta eccellenza a livello strategico”.

 

giorgia meloni e l uso della parola strategico video il foglio 5

E infine: “La sfida dell’Eurozona oggi è l’economia strategica della difesa”. E per il domani? “Nella nuova governance europea, gli investimenti sulle materie strategiche non possono essere considerati come tutti gli altri”. E sull’energia? “E’ tempo di raggiungere gli obiettivi senza precludere quello che le nostre aziende strategiche sono in grado di fare”.

 

La proliferazione del pensiero strategico quando non è un’uscita dettata dalla modalità Antani (supercazzolismo strategico)  […] segnala alcune questioni interessanti. Ogni tanto nasconde un imbarazzo. Alcune volte mostra un tentativo di colmare distanze con i propri interlocutori. Altre volte mostra un tentativo di costruire ponti con mondi diversi dal proprio.

 

In qualche occasione mostra uno sforzo da parte della premier di nascondere deviazioni della propria traiettoria politica. Ma più in generale, nel vocabolario del perfetto sovranista, prestare attenzione al numero di volte che viene utilizzata l’espressione strategica/o può essere utile a misurare quante volte il sovranista, di fronte all’azione di governo, è costretto a prendere atto, in modo strategico e con qualche imbarazzo, delle numerose e poco strategiche fesserie dette nel recente passato. In attesa di un pensiero stupendo ci si può accontentare di un pensiero strategico.

giorgia meloni e l uso della parola strategico video il foglio 4

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?