giorgia meloni 6

L’AGENDA “DRAGONI” – GIORGIA MELONI NON ANDRÀ A LONDRA: IN COMPENSO DOMANI ARRIVA A CERNOBBIO E DAL PALCO DEL FORUM AMBROSETTI MANDERÀ L’ENNESIMO MESSAGGIO RASSICURANTE: LA “DRAGHETTA” SA CHE L’AUTUNNO SARÀ MOLTO CALDO, TRA INFLAZIONE ALLE STELLE E CRISI ECONOMICA ALLE PORTE. PER QUESTO, CERCA DI PLACARE I DUE CABALLEROS SALVINI E BERLUSCONI E SI SCHIERA CONTRO LO SCOSTAMENTO DI BILANCIO – VERDERAMI: “LE POSIZIONI DI DESTRA DI MELONI NON SONO CAMBIATE, SOLO CHE OGGI..."

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 6

A Londra Meloni andrà dopo le elezioni, se le vincerà. A Cernobbio invece andrà domani e da candidata a palazzo Chigi «rilancerà l'agenda Draghi», che detta così sembrerebbe una provocazione se non fosse uno dei maggiori dirigenti di FdI a sostenerlo.

Il paradosso è usato per spiegare la parola d'ordine del leader della destra, che è «rassicurare».

 

E quanto dirà agli imprenditori italiani spera di ripeterlo da premier agli investitori londinesi. Perché c'è un motivo se a Meloni «tremano le vene ai polsi»: i resoconti dei frequenti colloqui con il presidente del Consiglio, con membri del board della Bce, con grandi banchieri nazionali, con manager delle aziende pubbliche e con il capo di Confindustria le appaiono «bollettini di guerra».

 

giorgia meloni by istituto lupe

La situazione disegna in prospettiva un drammatico scenario per il Paese, «senza precedenti nella storia repubblicana». E la battuta con cui prova a esorcizzare il momento - «abbiamo avuto la sfiga di beccare questa fase proprio quando possiamo vincere» - le serve a prender fiato tra una conversazione e l'altra.

 

«Nero è lo scenario globale», secondo l'ex ministro Tremonti che corre con FdI: «Quanto all'Italia gli attriti sociali non si sono ancora visti». Il riferimento è ai gravi affanni del sistema produttivo, ai timori di un massiccio ricorso alla cassa integrazione, all'inflazione che porrà in agenda il problema del recupero di potere d'acquisto dei lavoratori.

 

GIULIO TREMONTI GIORGIA MELONI

Perciò nei primi giorni di campagna elettorale Meloni non la prese bene quando i suoi alleati iniziarono a darci dentro con le promesse: «Lo so che l'Italia rischia il default e non sarò io a farla precipitare dentro. Piuttosto preferisco ritirarmi».

 

Non l'ha fatto e ovviamente non lo farà, ma nei suoi comizi nazional-popolari - tra una battuta contro i media e un'altra contro i poteri che chiama «loro» - avvisa che «diremo la verità e se dovremo prendere misure impopolari le spiegheremo».

 

Per «rassicurare» i mercati si è messa in linea con Draghi, esprimendosi contro la richiesta di un nuovo scostamento di bilancio. Per «rassicurare» i partner del Vecchio continente ha fatto inserire nel programma della coalizione la «piena condivisione del processo di integrazione europea».

manifesti di giorgia meloni per le elezioni politiche 1

 

Per «rassicurare» l'alleato americano continua a sostenere la difesa dell'Ucraina. E certo poi non è che le manda a dire sulle contraddizioni dell'Occidente e dell'Unione. Sull'appoggio a Kiev, «gli Stati Uniti devono capire che difendere i valori comuni significa condividere onori e oneri». Sulla necessità di rilanciare l'Europa, «la leale collaborazione non può far venire meno la tutela degli interessi nazionali, come fanno Germania e Francia. E se l'Olanda - in pieno clima di sanzioni - ci guadagna con il prezzo del gas, per gli altri servono compensazioni».

 

Le posizioni di destra di Meloni non sono cambiate, solo che oggi sono collocate dentro uno schema più istituzionale. Mentre nel partito ha rafforzato la regola del capo, dando «ordini tassativi» - racconta uno dei nuovi arrivati - sulla linea di comunicazione, «soprattutto in politica estera». Ieri ha apprezzato la dichiarazione priva di pregiudizio rilasciata sul suo conto da Hillary Clinton al Corriere . L'altro giorno si è compiaciuta per le parole di apprezzamento del presidente del Ppe Manfred Weber.

GIORGIA MELONI MARIO DRAGHI BY DE MARCO

 

«Non ci sono ostacoli ideologici internazionali», dice una fonte autorevole di FdI: «Il resto dipenderà da noi». «Ma anche da altri», ha spiegato Meloni al suo gruppo dirigente. E per altri intende anzitutto l'Europa: o capirà che serve una svolta a fronte dei nuovi scenari economici e geopolitici o sarà condannata al declino. Può sembrare una dichiarazione ostile, in realtà la leader sovranista si aggrappa all'Ue per aggrapparci l'Italia.

 

comizio di giorgia meloni dopo il voto al senato su draghi 3

Un Paese da «rivoltare come un calzino» e che però va sostenuto nel rilancio: «Il Pnrr era stato progettato ai tempi della pandemia. Ma le aziende che dovrebbero varare le infrastrutture, con i costi odierni, come possono portare a compimento gli appalti?». La scommessa politica di Meloni si giocherà nel Palazzo, fuori avrà bisogno delle imprese. È a loro che si appella e non a caso nei sondaggi su base regionale FdI ha le migliori percentuali nel Nord produttivo, a partire dal Veneto. A Cernobbio andrà domani, per Londra ha sconvocato il volo di mercoledì: motivi di agenda elettorale, è la versione ufficiale.

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 8il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)