patrick zaki giorgia meloni

“NON MI ASPETTO RICONOSCENZA, ERA GIUSTO LIBERARE PATRICK ZAKI E L’ABBIAMO FATTO” – GIORGIA MELONI INTERVIENE SUL CASO DEL VOLO DI STATO OFFERTO DALL’ITALIA MA RIFIUTATO DAL 32ENNE EGIZIANO – STASERA ZAKI ATTERRERÀ A MILANO CON UN VOLO DI LINEA E POI ANDRÀ A BOLOGNA. E SPIEGA: “LA SCELTA DEL VOLO E DELLA CITTÀ DI ARRIVO SONO UN MESSAGGIO POLITICO” – PADELLARO: “UN ESPONENTE PIDDINO MORMORAVA 'CI HANNO SCIPPATO ANCHE ZAKI', MA CHISSÀ SE AD AL-SISI HANNO DATO IN CAMBIO LA MEMORIA DI GIULIO REGENI

 

1 – ZAKI IN ITALIA: IL RIENTRO A BOLOGNA È UN MESSAGGIO POLITICO

Estratto dell'articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

patrick zaki

«La scelta del volo e della città di arrivo sono un messaggio politico». Ultimi metri per Patrick Zaki prima di salire sull’aereo che oggi lo porterà in Italia. Sono state ore davvero intense, in cui mantenere la lucidità non è stato sempre facile.

 

«I giornali mi hanno attaccato, mi sono arrivate pressioni da tutte le parti», spiega mentre sta preparando i bagagli. Lui però non può fare a meno di essere un attivista. E alla fine ribadisce: «Quella del volo e della città di arrivo sono un messaggio politico».

 

patrick zaki

Il riferimento è alle polemiche nate dopo la decisione di non usufruire del volo di Stato messo a disposizione da Palazzo Chigi. E poi aggiunge: «Ho deciso di non dire più nulla fino a quando non varcherò i confini. Allora chiarirò tutto».

 

A commentare, intanto, è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, al Tg1, spiega: «Per noi era un obiettivo importante, io sono molto contenta di averlo centrato e voglio dire, rispetto al dibattito di questi giorni, che non mi aspetto per questo riconoscenza, non mi interessa. Era giusto farlo e l’abbiamo fatto».

 

Dopo giri di telefonate, consultazioni, pressioni, rinvii e indecisioni, il piano di viaggio è finalmente deciso. C’è stato il rinvio del rientro in Italia per problemi burocratici legati al rilascio del nullaosta a viaggiare all’estero. Ma, finalmente, oggi pomeriggio Zaki atterra a Malpensa.

 

patrick zaki

Poi, in auto, verso Bologna insieme al rettore Giovanni Molari e alla professoressa Rita Monticelli. Saranno loro i primi due volti che il ricercatore vedrà dopo tre anni. Nessuna dichiarazione ai giornalisti verrà fatta in aeroporto, scandisce il comunicato dell’Ateneo. L’appuntamento per la stampa è in serata nella Sala VIII Centenario del rettorato.

 

giorgia meloni

Ad alimentare le polemiche degli ultimi giorni, pure la scelta di Zaki di non passare prima da Roma a incontrare e ringraziare le figure politiche che hanno finalizzato il suo rilascio e il permesso di espatrio.

 

Nessun appuntamento è previsto con esponenti dell’esecutivo per il momento, così come ancora non è programmato il conferimento fisico della cittadinanza onoraria bolognese da parte del Comune. Però nei prossimi giorni ovviamente l’agenda potrebbe cambiare. Anche per la festa ufficiale bisognerà aspettare il 30 luglio. Ma non è assolutamente da escludere che in serata Patrick passerà già stasera ad abbracciare gli amici e i sostenitori nella piazza cantata da Lucio Dalla. [...]

 

2 – ZAKI E I DOVEROSI RINGRAZIAMENTI

Estratto dell'articolo di Antonio Padellaro per “il Fatto Quotidiano”

 

patrick zaki

[…] qualcuno mi salva dalla galera in Egitto io lo ringrazio pubblicamente. Punto. Non è così difficile. In Italia lo è. Chi guarda le cose per quello che sono e si attiene ai fatti (e non al canone, oggi prevalente, del partito del partito preso) prima di commentare l’atteggiamento del ricercatore egiziano farebbe bene, innanzitutto, ad ascoltarlo al suo rientro sul suolo italiano quando sarà.

 

Preso atto che subito dopo la scarcerazione, conseguente la grazia concessa dal presidente egiziano Al-Sisi, Zaki ha ringraziato tra gli altri, anche i “partiti” e le “forze politiche” che “hanno chiesto il rilascio”, nonché “ il governo, il Parlamento, la presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri”. Dunque sarà quella, riteniamo, l’occasione giusta, per spiegare meglio la sua “libera scelta di coerenza con il suo ruolo di difensore dei diritti umani che per natura è indipendente dai governi”, dicono le persone a lui vicine a proposito della sua rinuncia al volo di Stato e al cerimoniale previsto.

 

AL SISI GIORGIA MELONI

Cosa tuttavia che non dovrebbe impedirgli di ribadire il suo grazie a tutti coloro (qualcuno di più) che si sono battuti per la sua liberazione ottenendola. Poi se lo vorrà, potrà approfondire il significato della “coerenza” di cui sopra. Siamo convinti che il suo non sarà quel grazie a denti stretti che è stato in qualche modo sibilato dai partiti d’opposizione quasi che il risultato conseguito dal governo di destra fosse considerato uno smacco, o se si vuole una fortunata interferenza, su una materia, quella dei diritti umani, di cui la sinistra si ritiene unica depositaria.

 

È così ci hanno scippato anche Zaki, mormorava un esponente piddino prima di entrare in uno studio televisivo, commento che, di per sé, non fa una grinza se letto nel contesto del partito preso. Lo stesso che ha scatenato la cagnara di “Libero” e dell’immancabile Gasparri, a colpi di “ingrato”, con l’immediata iscrizione di Patrick nel registro (a loro dire tipicamente sinistrese) del “chiagni e fotti”. È ben noto che nel novero delle battaglie perse in partenza, e perfino stucchevoli (raddrizzare le gambe ai cani, come si diceva una volta), rientra il richiamo alle idee chiare e distinte in politica come metro per valutare azioni e comportamenti di amici e avversari.

 

GIORGIA MELONI AL SISI

[…] Insomma, pur con tutto il male che possiamo dirne, se questo governo ne fa una giusta il riconoscerlo, chiaro e tondo, senza imbarazzati silenzi o cupi sospetti (chissà, è stato scritto, se ad Al-Sisi hanno dato in cambio la memoria di Giulio Regeni) non farebbe altro che accrescere la credibilità e dunque il peso delle giuste critiche? Infine, visto che risulta così complicato dirlo, lo dirò io: grazie a Giorgia Meloni per la liberazione di Patrick Zaki.

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati

IL VOLO DI STATO RIFIUTATO DA PATRICK ZAKI HA MANDATO IN SUBBUGLIO I SERVIZI E LA DIPLOMAZIA...

 

 

 

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO