elly schlein giorgia meloni

A GIORGIA PIACE VINCERE FACILE – LA MELONI SI SCEGLIE UNA RIVALE DI COMODO COME L’ACCHIAPPANUVOLE SCHLEIN, REGINA DELLE SUPERCAZZOLE, PER FARE IL PIENO ALLE EUROPEE (E OSCURARE LO SFIDANTE SALVINI, VERO OPPOSITORE DEL GOVERNO) – LA DUCETTA HA GIÀ FATTO LO STESSO GIOCHINO CON ENRICO LETTA ALLE POLITICHE E LE È ANDATA BENE. LA STRATEGIA CONVIENE ANCHE A ELLY CHE COSI' PUO’ METTERE IN OMBRA CONTE E ACCREDITARSI COME LEADER DELL'OPPOSIZIONE – IL PROSSIMO PASSO? LA CANDIDATURA DELLE DUE REGINETTE ALLE ELEZIONI EUROPEE COME CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI E IL DUELLO TV – I DESTINI DI MELONI E SCHLEIN SEMBRANO INTRECCIATI: SIMUL STABUNT, SIMUL CADENT?

Roberto Gressi per il "Corriere della Sera" - Estratti

 

(...)

ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

Meloni e Schlein, materia e antimateria, nemiche per la pelle, pronte al duello all’ultimo sangue. E che invece, guarda un po’, si cercano, si studiano, si telefonano, si provocano e si corteggiano, si azzannano e si sostengono, e un patto l’hanno già stretto. Si va in scena, solo noi due, puntate i riflettori, che tanto gli altri al massimo sono il gruppo spalla, quelli che strimpellano prima che arrivino le star, e tutti sperano che si tolgano presto dai piedi.

 

Il palco, manco a dirlo, è quello delle elezioni europee.

 

Dove si vota con il proporzionale, e quindi ognuno per sé, non ci sono amici e non si fanno prigionieri. Eccole, sul quadrato: Giorgia, detentrice del titolo, 47 anni, da Roma, un metro e sessantatré per 50 chili, segno del Capricorno.

GIORGIA MELONI VS ELLY SCHLEIN

 

Elly, la sfidante, da Lugano, 38 anni, un metro e sessantacinque per 55 chili, il Toro nello zodiaco. Entrambi i segni, in coppia, sono lucidamente attenti ai bisogni concreti del vivere insieme, tendenti alla simbiosi, votati a una duratura joint venture utile a entrambi. E pure negli slogan si ricorrono: «Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana».

 

E «Io sono Elly, sono una donna, amo un’altra donna, non sono una madre, ma non per questo sono meno donna». Primo risultato: la solitudine dei numeri secondi. Giuseppe Conte, che schiuma di rabbia per il giochino che lo mette nell’ombra e lo costringe a dibattersi nell’acqua bassa per avere visibilità. E Matteo Salvini, che a prendere mazzate dall’alleata un po’ ci si è abituato, e si dimena tra svolte a destra e trattori per venire a galla e respirare un po’.

 

MELONI SCHLEIN 1

A Meloni conviene. Ha già fatto lo stesso giochino con Enrico Letta alle Politiche e le è andata più che bene. Pensa di scegliersi un’avversaria di comodo che certo non può pescare nel suo elettorato, al contrario di quegli ibridi dei Cinque Stelle. Può impostare la partita come se fosse all’opposizione, baluardo contro il rischio che la sinistra che ha bivaccato per anni nelle stanze del potere rialzi la testa. E soprattutto, adesso che c’è una sfidante, non c’è ragione che la costringa a restare nelle retrovie di Palazzo Chigi, affidando la pugna ad altri del suo partito che troppo spesso l’hanno delusa.

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

A Schlein conviene. Forse anche di più. È lei e non altri l’avversaria di una destra pericolosa, forte con i deboli, sorda ai problemi sociali e ai diritti civili, che vuole la donna sola al comando con il premierato. Può mettere in fila le mille anime riottose del suo partito, diviso tra chi spera nel miracolo e chi vuole vederla andare a sbattere. Dalla sua poi ha due risultati su tre: se non sarà travolta nelle urne sarà ancora lei a sfidare Giorgia alle elezioni politiche.

Insomma, almeno sulla carta, che il maligno non fa i coperchi e quindi non si sa mai, sembra per tutte e due una combinazione win-win .

giorgia meloni matteo salvini atreju

 

Ora si avvicina il prossimo passo, lento, ma che pare inesorabile. La candidatura di Giorgia e Elly alle elezioni europee come capoliste in tutte le circoscrizioni. E chi nei rispettivi schieramenti dovesse avere mal di pancia si prenda un Maalox. I sondaggisti sono d’accordo: una sfida tra loro su e giù per l’Italia potrebbe portare più elettori ai seggi. È un altro vantaggio: Meloni sa di aver stravinto, ma con un’affluenza che a stento è arrivata al 64 per cento. Schlein combatte con la tendenza alla fuga dalle urne dei suoi.

 

 

giuseppe conte elly schlein roberto speranza foto di bacco

E poi Giorgia e Elly si possono giocare un grande classico delle elezioni, sempre amato dal grande pubblico: il ritorno in grande stile del duello in televisione. Gli staff si parlano, contrattano, mediano. Qualche luce si comincia a vedere e gli scontri dovrebbero essere due. Uno sulla Rai, con Bruno Vespa maestro di cerimonia, e l’altro sugli schermi di Sky.

 

(...) Occhio, perché Schlein è una secchiona, si studia i dossier fino ai dettagli. Meloni pure, ovviamente, ma già una volta è stata presa di infilata al question time. Pare che la lavata di capo a Fazzolari che l’aveva mal preparata sia stata epocale. Giorgia è più empatica, meno fredda, ha una certa facilità alla battuta tagliente e accattivante. Tutte e due si caricano a palla: «Mi sento sempre come all’esame di maturità», ripete Giorgia.

 

giuseppe conte elly schlein foto di bacco (2)

«Ho l’ansia da prestazione», rimbalza Elly. Meloni si veste un po’ meglio, non che sia determinante, ma certo il triste abito marrone di Achille Occhetto contro Silvio Berlusconi se lo ricordano tutti. C’è anche un po’ di campanile, con Meloni romana e Schlein collocata più al nord.

 

Poi c’è il problema della tenuta, che questi duelli non finiscono mai, Elly rischia di diventare fumosa e Giorgia teme la crisi d’astinenza da nicotina. Comunque le due leader l’hanno architettata bene. Poi certo, c’è sempre il pericolo overdose.

 

GIORGIA MELONI, ELLY SCHLEIN E L ARMOCROMIA - MEME BY USBERGO

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."