luigi marroni consip

LE GIRAVOLTE DI FERRARA – L’EX PRESIDENTE CONSIP TORNA ALL’ANTICO E CONFERMA CHE DEL SETTE (COMANDANTE DEI CARABINIERI) GLI FECE CAPIRE DELL’INDAGINE DI NAPOLI SULLA CENTRALE ACQUISTI – SCAFARTO VUOLE CAMBIARE TRIBUNALE – OGGI, ULTIMO GIORNO DI LAVORO PER MARRONI. PADOAN INDICA IL SOSTITUTO

 

 

Giacomo Amadori per La Verità

 

luigi ferrara consipluigi ferrara consip

L' inchiesta Consip non finisce mai di riservare colpi di scena. Chi pensava che, almeno rispetto alle accuse di rivelazione dei segreti d' ufficio, il Giglio magico l' avesse fatta franca, si sbagliava. Il 16 giugno scorso il presidente dimissionario di Consip Luigi Ferrara, l' uomo che avrebbe ricevuto notizie sensibili sull' inchiesta dal comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette, sembrava avere ritrattato le accuse. Ma sabato 24 giugno è stato risentito.

 

Questa volta è stato convocato come indagato per false informazioni ai pm e, di fatto, ha fatto marcia indietro sulla marcia indietro. Sul conto di Ferrara, interrogato dai carabinieri del Noe il 20 dicembre scorso, l' ex amministratore delegato di Consip Luigi Marroni aveva fatto mettere a verbale: «Luigi Ferrara mi ha notiziato di essere intercettato lui stesso e che anche la mia utenza era sotto controllo per averlo appreso direttamente dal comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette; questa notizia l' ho appresa dal Ferrara, non ricordo con precisione, ma la notizia la colloco tra luglio e settembre 2016 e comunque non ad agosto in quanto ero in ferie».

angelino alfano saluta luigi marroni della consipangelino alfano saluta luigi marroni della consip

 

Nella serata del 20 dicembre aveva ripetuto queste importanti rivelazioni anche davanti ai magistrati di Roma, Paolo Ielo e Mario Palazzi: «Confermo che anche il presidente Ferrara mi disse di aver appreso, in particolare dal Comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette, che c' erano indagini dell' autorità giudiziaria che riguardavano Alfredo Romeo, dicendogli di stare attento».

 

Poco prima di Natale, Ferrara aveva accreditato questa ricostruzione, mentre Del Sette l' aveva negata; sei mesi dopo Ferrara era diventato più cauto e aveva provato a sostenere di avere ricevuto solo un generico monito a stare attento a Romeo dal generale Del Sette. Ma avrebbe negato di aver sentito parlare di indagini giudiziarie.

DEL SETTEDEL SETTE

 

Agli inquirenti la sua nuova versione era sembrata una smentita delle precedenti dichiarazioni. Per questo è stato iscritto sul registro degli indagati e sabato scorso è stato risentito con l' assistenza dell' avvocato di fiducia Filippo Dinacci. Il quale spiega alla Verità: «C' è stato un equivoco comunicativo che ritengo sia stato chiarito. Non voleva dire cosa diversa da quanto già dichiarato; Ferrara non ricordava esattamente se Del Sette gli avesse detto dell' esistenza di un' indagine in corso, ma ricordava che dalle parole del generale aveva capito che vi erano delle indagini in corso, tutto qui».

 

scafartoscafarto

Dunque Ferrara con il nuovo verbale ha sostanzialmente confermato l' interrogatorio reso davanti ai pm di Napoli prima di Natale e ha chiarito come non intendesse cambiare versione, anzi ha sottoscritto le sue parole dicembrine, precisando semplicemente di non avere (adesso) l' esatto ricordo di quelle usate da Del Sette. In questo modo l' ex presidente di Consip ha riposizionato le sue dichiarazioni sul piatto della bilancia che pende dalla parte dell' accusa sulle fughe di notizie che sarebbero state messe in moto dai vertici dei carabinieri e dal ministro dello Sport Luca Lotti e che avrebbero favorito non solo i vertici Consip, ma anche Tiziano Renzi, il babbo dell' ex premier Matteo.

 

Robert GorelickRobert Gorelick

Ieri pomeriggio i magistrati romani hanno contestato al capitano dei carabinieri Gianpaolo Scafarto del Noe (l' investigatore che ha condotto sino a marzo le indagini Consip) altri presunti reati: un nuovo falso e tre presunte fughe di notizie. Il falso riguarderebbe il generale della Guardia di finanza Fabrizio Ferragina, ex Aisi (il servizio segreto interno): il suo nome sarebbe stato collegato da Scafarto alla vicenda della presunta presenza di esponenti dei servizi durante le indagini Consip. Ma Ferragina non c' entrebbe nulla.

 

C' è poi il capitolo fughe di notizie. Il capitano avrebbe inviato documenti riguardanti le indagini a due ex colleghi oggi di stanza ai servizi segreti esteri. Il primo, V.L., è il segretario del colonnello Ultimo, al secolo Sergio De Caprio, ex comandante del Noe e ora in forza all' Aise (i nostro servizio segreto militare). Nell' agosto 2016 Scafarto avrebbe inviato a V.L. alcuni documenti riguardanti pedinamenti dell' inverno precedente, per verificare se i personaggi fotografati appartenessero ai servizi segreti.

 

MATTEO E TIZIANO RENZIMATTEO E TIZIANO RENZI

Scafarto avrebbe inviato a V.L. anche documenti su un alto dirigente dei servizi, emerso nel corso dell' indagine. L' importante 007 avrebbe presentato l' ex capo della Cia in Italia, Robert Gorelick, al braccio destro di Romeo, l' ex parlamentare Italo Bocchino. Il 3 marzo, invece, Scafarto, mentre si stava recando con i pm Henry John Woodcock e Mario Palazzi a fare degli interrogatori a Firenze, avrebbe inviato a un ex collega oggi all' Aise l' informativa consegnata il 9 gennaio agli inquirenti. Il giorno dopo alcuni giornali ne pubblicarono ampli stralci.

John Henry Woodcock John Henry Woodcock

 

La violazione del segreto investigativo è avvenuta davvero in quel modo tortuoso? Ma soprattutto che interesse aveva il segugio, considerato dai suoi detrattori il nemico giurato dei Renzi, ad affossare l' inchiesta con al centro babbo Tiziano? F. C. aveva partecipato alle indagini sino al novembre 2016, mese in cui si trasferì all' Aise. Ieri Scafarto si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo difensore Giovanni Annunziata ha sollevato un' eccezione di competenza territoriale, visto che il falso sarebbe un reato istantaneo e sarebbe stato commesso in Campania.

Alfredo Romeo 3Alfredo Romeo 3

 

In alternativa per la difesa la procura di competenza potrebbe essere considerata Firenze dove Scafarto è stato distaccato nel pieno delle indagini per pedinare e intercettare Tiziano Renzi, in particolare dopo lo scoop di novembre della Verità che annunciava la fuga di notizie a Rignano sull' Arno a favore del babbo dell' ex premier.

 

LUIGI MARRONI YORAM GUTGELD FOTO DE LA VERITALUIGI MARRONI YORAM GUTGELD FOTO DE LA VERITA

Intanto oggi a mezzogiorno è prevista l' assemblea decisa dall' azionista unico di Consip. L' apertura dell' assemblea sarà l' ultimo atto formale dell' amministratore delegato uscente Luigi Marroni, l' uomo che con le sue dichiarazioni sulle fughe di notizie ha inguaiato il ministro Lotti, il presidente dimissionario di Consip Ferrara e due generali dei carabineri, compreso il comandante generale Del Sette.

 

Un rappresentate del ministero dovrebbe consegnare in Consip i nomi dei tre membri del nuovo consiglio d' amministrazione. Poi Marroni potrà chiudere i cartoni e tornare a casa.

 

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