carlo calenda giorgia meloni

GLI AMMICAMENTI TRA CALENDA E MELONI AGITANO LA MAGGIORANZA – FORZA ITALIA RESPINGE AL MITTENTE LA PROPOSTA DEL LEADER DI AZIONE DI METTERE INSIEME LE FORZE MODERATE (E DARE A FDI UN'ALTERNATIVA ALLA LEGA): “NON ROMPEREMO MAI IL CENTRODESTRA FONDATO DA BERLUSCONI, SE QUALCUNO VUOLE AGGIUNGERSI BEN VENGA…” – DIETRO ALL’INTESA TRA LA DUCETTA E IL “CHURCILL DEI PARIOLI” CI SAREBBE UN ACCORDO SULLA FUTURA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE, CHE FAREBBE IL GIOCO DI UN TERZO POLO – CALENDA CONTRO CONTE: “VOGLIAMO CANCELLARE IL TUO MODO DI FARE POLITICA FONDATO SUL TRASFORMISMO E POPULISMO…” – FOTO: DA GENTILONI A CROSETTO, CHI C'ERA AL CONGRESSO DI AZIONE

1. FI, NO A PROPOSTA DI CALENDA, NON ROMPIAMO IL CENTRODESTRA

carlo calenda paolo gentiloni mario monti pina picierno (4)

(ANSA) - ROMA, 31 MAR - "Forza Italia è fondatrice del centrodestra. Se qualcuno vuole aggiungersi ben venga ma noi non romperemo mai il centrodestra. E' una proposta di Calenda ma la nostra linea è chiarissima: siamo la parte liberale della coalizione di centrodestra e la risposta alla proposta di Calenda è assolutamente no".

 

Così il portavoce nazionale di FI Raffaele Nevi risponde sull'appello di Carlo Calenda a mettere insieme Azione, Forza Italia e una parte, quella moderata, del Partito Democratico, intervistato da Affari Italiani. "Non romperemo mai il centrodestra, ripeto, che è stato fondato da Silvio Berlusconi", aggiunge.

 

2. CALENDA A CONTE, VOGLIAMO CANCELLARE IL TUO MODO DI FARE POLITICA

giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda

(ANSA) - "Giuseppe, hai firmato per l'aumento al 2% delle spese per la difesa e adesso fai finta di nulla. Abusi della parola pace sostenendo di fatto le ragioni di Putin sulla pelle degli ucraini che difendono la loro libertà. Hai distrutto i conti pubblici facendo rifare seconde case e ville a spese di infermieri, insegnanti e poliziotti". Così su il X il leader di Azione Carlo Calenda.

 

"Urli voglio una Ue che ci dia soldi sulla sanità e non sulle armi e hai rifiutato 38 miliardi di prestito europeo sulla sanità. Hai governato con Salvini sorridendo mentre presentavi i decreti sicurezza. Hai flirtato con Trump, Putin, Maduro e la Cina. Di liberale non hai neppure la pochette. Nessuno ti vuole cancellare per legge, quello lo farebbero i tuoi amici Putin e Maduro. Vogliamo cancellare il vostro modo di fare politica fondato sul trasformismo, populismo e prese in giro degli elettori. Buona strada", conclude.

 

3. IL «DIALOGO» GIORGIA-CARLO L’IDEA DI UN’INTESA SUL SISTEMA PROPORZIONALE

Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda paolo gentiloni

Il «bipolarismo tripolare» è un horror linguistico. La «rinascita della Democrazia cristiana» è un’espressione che almeno si può sentire senza brividi. Ma il piano attribuito a Giorgia Meloni, con l’aiuto di Carlo Calenda, dai detrattori è definito appunto con espressioni del genere.

 

Gli applausi per la premier al congresso di Azione. Gli abbracci di Calenda con Crosetto. Il rapporto personale tra la premier e il leader di Azione molto cresciuto negli ultimi mesi, al punto da indispettire i renziani. Sono tutti certamente degli indizi. Secondo i minimalisti annunciano semplicemente un accordo per le Regionali. Con Giovanni Donzelli, da Fratelli d’Italia, che ieri ha detto a chiare lettere che — quanto meno per le Marche — è nell’aria.

 

giorgia meloni paolo gentiloni

In realtà, molti danno per certo che l’accordo sia già stretto intorno a un tema assai più generale e cruciale: la futura legge elettorale proporzionale. Che darebbe la possibilità a un Terzo polo di crescere non necessariamente guardando a sinistra. Anzi.

 

Ieri Calenda non avrebbe potuto essere più chiaro: «Dobbiamo costruire un’alternativa ai populismi di destra e di sinistra». E farlo con le aree politicamente più omogenee, i «volenterosi»: «Forza Italia, noi, +Europa, una parte del Pd». Quanto a questo, il leader di Azione fa anche i nomi: oltre a Paolo Gentiloni, che vorrebbe «domani di nuovo premier, Pina Picierno, Giorgio Gori, Dario Nardella, Filippo Sensi». Anche se +Europa considera l’uscita di Calenda come «una provocazione».

 

carlo calenda paolo gentiloni

Insomma, un nuovo Terzo polo potrebbe mettere radici e crescere grazie a una legge proporzionale con premio di maggioranza. Per la premier, avrebbe vantaggi teorici evidenti: FdI più libero in campagna elettorale, l’avere pronta una maggioranza alternativa, l’essere meno soggetta ai condizionamenti leghisti, magari anche smorzare l’inluenza della famiglia Berlusconi su Forza Italia.

 

[...]

 

Giorgia Meloni un tempo era contraria al proporzionale: «Chi vota il proporzionale — diceva nel 2022 — sa che farlo è un tentativo di consegnare definitivamente questa nazione alla ingovernabilità». Ma oggi potrebbe aver deciso che il ritorno al proporzionale «avrebbe i vantaggi del vecchio progetto dei Repubblicani, a un costo più basso, senza doversi fare carico degli alleati. Se non quelli di Calenda».

 

giorgia meloni

Anche per questo, l’ipotesi — che porta con sé il fatto che ciascun partito faccia da sé — non piace per nulla a Noi moderati di Maurizio Lupi. Per il Pd, il proporzionale sarebbe tutt’altro che un tabù: «Hanno capito che con i 5 Stelle non andranno mai da nessuna parte» osserva un leghista. Che, così come tutto il partito, vede il progetto come fumo negli occhi e la dice dritto: «Vogliono ammazzarci e, nel caso, sostituirci». E addirittura, «venderemo cara la pelle».

 

Ma è vero che persino nella Lega, ma non solo, si trovano parlamentari convinti che parecchi degli attuali eletti, soprattutto al Sud, sarebbero favorevoli al proporzionale. Insomma, «in Aula, anche al di là delle posizioni di partito, il progetto potrebbe avere i numeri». Un’alternativa possibile è così descritta: «Collegi così piccoli da trasformare il sistema in proporzionale di fatto». [...]

giorgia meloni (2)giorgia meloni (10)carlo calenda paolo gentiloni mario monti pina picierno (3)pina piciernogiovanna botterigiovanni donzelli giorgia meloni (2)paolo gentilonienrico lucci ettore rosatopaolo gentiloni (2)guido crosetto giorgia meloni (2)carlo calenda (3)giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda paolo gentiloni (4)giorgia meloni (3)giovanni donzelli carlo calendamatteo richettimaria latellaroberta pinotti elena bonetti (2)daniela fumarola matteo richetti emanuele orsinipiero fassino (2)giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda (2)piona piciernogiovanni donzelli giorgia meloni (3)emanuele orsini ettore rosato guido crosettocarlo calenda paolo gentiloni mario monti pina picierno (5)carlo calenda paolo gentiloni pina piciernogiorgia meloni mario montigiovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda (3)piero fassino roberta pinottipaolo gentiloni elena bonetticarlo calenda(5)carlo calenda paolo gentiloni mario monti pina piciernoettore rosato guido crosettoguido crosetto giorgia melonipina picierno elena bonettigiovanni donzelli giorgia meloni (5)giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda (5)ettore rosatogiorgia meloni (6)roberta pinotti elena bonettigiovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda (4)giorgia meloni (7)piero fassinopina picierno (2)carlo calenda paolo gentiloni mario monti pina picierno (2)elena bonetti paolo gentilonigiorgia meloni (11)giovanni donzelli giorgia meloni (4)carlo calenda (2)giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda paolo gentiloni (5)

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…