LA GRECIA È ALLA CANNA DEL GAS - NELLE CASSE DI ATENE SONO RIMASTI SOLO 800 MILIONI, BASTANO FINO A LUGLIO - MERKEL E HOLLANDE VOGLIONO UN EUROGRUPPO STRAORDINARIO A FINE MESE PER DARE NUOVI AIUTI A TSIPRAS E EVITARE IL DEFAULT GRECO

tsipras draghi merkeltsipras draghi merkel

Alberto d’Argenio per “la Repubblica”

 

Le casse di Atene sono ormai vuote. Nel giorno in cui i leader europei incontrano a Riga i sei colleghi del partenariato orientale, dall’Ucraina alla Bielorussia, sono ancora una volta Angela Merkel e Francois Hollande dover prendere in mano il dossier greco in un incontro d’emergenza con Alexis Tsipras: si cerca di organizzare un Eurogruppo straordinario entro fine mese per tamponare la crisi. Al governo greco restano solo 800 milioni di liquidità, cifra non sufficiente ad arrivare a luglio.

 

YANNIS DRAGASAKIS E TSIPRASYANNIS DRAGASAKIS E TSIPRAS

Non una sorpresa visto che Atene è a secco da un paio di mesi e nonostante gli ultimatum sulla necessità di trovare un nuovo accordo sulle riforme in cambio di soldi è arrivata fin qui recuperando in modo creativo i fondi per allungare il negoziato e spuntare condizioni migliori sui nuovi prestiti. Ma il ministro delle Finanze tedesche, Wolfgang Schaeuble, gela Atene: ora il default non può essere escluso.

 

Dalla vittoria elettorale Tsipras non è riuscito a trovare l’accordo con l’Europa su un nuovo piano di riforme che avrebbe sbloccato gli ultimi 7,2 miliardi di aiuti e avrebbe consentito di rinegoziare un nuovo programma, il terzo, per rimettere la Grecia in carreggiata. In questi mesi Atene ha bruciato i sacrifici degli scorsi anni e la crescita che iniziava ad affacciarsi dopo un lustro di recessione.

merkel tsipras merkel tsipras

 

Così a Riga tornano i timori di molti leader che Tsipras sia ostaggio della parte più estremista di Syriza e dell’alleato di destra Anel, contrari alle richieste di Fmi, Ue e Bce in cambio dei nuovi aiuti. Atene ha già minacciato di non pagare i 305 milioni che deve restituire all’Fmi il 15 giugno e comunque il prossimo mese non riuscirà a versare stipendi e pensioni.

 

Così indiscrezioni rilanciate dalla Suddeutsche Zeitung parlano di un accordo parziale in arrivo: i creditori darebbero 4 miliardi a Tsipras per evitare il crack e il governo approverebbe la riforma dell’Iva per reperirne altri 5. La riforma del lavoro e della previdenza verrebbero invece rinviate a dopo l’estate con un prolungamento del secondo piano di salvataggio in scadenza il 20 giugno.

 

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Yanis Varoufakis ha definito questa ipotesi «fantascienza ». Bruxelles non ha commentato. Se dalla Commissione europea emerge che il dossier greco è ormai in mano al presidente Juncker, uno dei suoi vice, Valdis Dombrovskis, sottolinea che «è importante accelerare i negoziati, c’è ancora tanto da fare e la questione liquidità è piuttosto complicata».

 

Poi la doccia fredda di Schaeuble, che non condivide il recente ottimismo del governo greco: «Non c’è niente di sostanziale negli annunci su un accordo vicino, si tratta solo di apparenza». E a chi chiede lumi sul rischio di insolvenza, risponde: «Non escludo niente».

 

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Quindi indica che la prossima settimana il caso greco sarà al centro del G7 di Dresda. Nella notte a Riga Merkel e Hollande vedono Tsipras per un ennesimo, drammatico incontro d’emergenza alla ricerca di una soluzione. Sbarcando nella capitale lettone Hollande spiega che l’obiettivo è «organizzare un Eurogruppo tra la fine di maggio e inizio giugno» per chiudere almeno temporaneamente la partita.

 

 

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