ursula von der leyen nucleare green deal

EUROPA VERDE. ANZI, AL VERDE – IL GRANDE PIANO DI URSULA PER IL “GREEN DEAL” EUROPEO NON È PIACIUTO MOLTO ALLA FRANCIA E AI PAESI DELL’EST. IL NODO DEL CONTENDERE È IL NUCLEARE: MACRON VUOLE CHE SIA INSERITO TRA I SETTORI GREEN, IN QUANTO “AIUTA A RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2” – DITE A CONTE CHE NON CI SARÀ LO SCORPORO DAL DEFICIT DEGLI INVESTIMENTI VERDI… – VIDEO

 

 

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

charles michel ursula von der leyen david sassoli christine lagarde come le ragazze di porta venezia

«Bisogna aumentare gli investimenti verdi». «Vanno incentivati gli investimenti verdi». «È necessario scorporare gli investimenti verdi». Sì, ma quali sono gli investimenti verdi? Da mesi i governi e le istituzioni europee stanno lavorando per rispondere alla domanda e definire una lista di settori «green», una sorta di classificazione per il settore finanziario in modo da favorire investimenti veramente eco-sostenibili.

 

ursula von der leyen 6emmanuel macron

Nei giorni scorsi i negoziatori del Consiglio Ue e dell' Europarlamento hanno finalmente trovato un accordo, ma ieri mattina alcuni governi hanno fatto saltare l' intesa. Lo stop è arrivato proprio nel giorno in cui la Commissione europea ha lanciato il suo Green Deal, il maxi-piano che punta far raggiungere all' Europa l' obiettivo della neutralità climatica (zero emissioni nette) entro il 2050 («Sarà il nostro uomo sulla Luna», dice Ursula von der Leyen).

 

andrej babis

A bloccare il tutto c' è stata un' inedita alleanza tra i Paesi dell' Est (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Romania e Bulgaria), il Regno Unito e soprattutto la Francia. Parigi è stata l' ago della bilancia, visto che è stato proprio il «no» francese ad aver fatto venire meno la maggioranza necessaria. Il vero nodo della questione è il nucleare. L' intesa raggiunta tra le istituzioni Ue di fatto lo escluderebbe dalla lista dei settori «green», disincentivandone di conseguenza gli investimenti. «Ma il nucleare - sostengono fonti francesi - aiuta a ridurre le emissioni di anidride carbonica».

 

Obiettivo 2050 a rischio

centrale nucleare francese

La questione è certamente controversa. In teoria il compromesso raggiunto con l' Europarlamento sulla cosiddetta «tassonomia» non esclude in modo esplicito il nucleare e dalla lista dei settori «green», ma fissa parametri e condizioni particolarmente restrittivi che di fatto non consentono di considerarlo come eco-sostenibile. E dunque ne mettono a rischio i finanziamenti, tagliando fuori il settore dall' emissione di «green bond». In difesa della posizione franco-britannica si è speso apertamente il premier ceco Andrej Babis.

 

MACRON PIFFERAIOcentrale nucleare

«L' Ue deve riconoscere il nucleare come fonte a emissioni zero - ha detto ieri il capo del governo di Praga -. Alcuni Stati sono ancora contrari e dobbiamo convincerli. Senza nucleare non possiamo raggiungere la neutralità climatica». La Repubblica Ceca - insieme con Polonia e Ungheria - è uno dei Paesi che più frena sulla necessità di fissare al 2050 l' obiettivo zero-emissioni, che Ursula von der Leyen vuole adottare attraverso una legge europea. Il tema sarà al centro della discussione di questo pomeriggio al Consiglio europeo, ma l' esito è tutt' altro che scontato.

ursula von der leyen

 

Lo scorporo dal deficit

centrale nucleare di flamanville in normandia

Nell' ultima bozza di conclusioni del summit si fa un riferimento alla necessità di adeguare la normativa Ue sugli aiuti di Stato per consentire una maggiore flessibilità nei settori «green». Non c' è invece un riferimento esplicito alla possibilità di allentare i vincoli del Patto di Stabilità per consentire lo scorporo dal deficit degli investimenti verdi, come richiesto dall' Italia. La Commissione affronterà la questione all' inizio del prossimo anno, ma anche a Roma le aspettative si stanno notevolmente ridimensionando.

 

paolo gentiloni ursula von der leyenANDREJ BABIS

Nelle scorse settimane era stata la stessa Ursula von der Leyen a frenare su questa ipotesi e ieri è arrivata una doccia gelata da Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione con delega al Green Deal. «Sarò aperto a discutere - ha detto il socialista olandese -, ma non sono ingenuo. La discussione potrebbe essere usata come pretesto per non osservare il Patto di Stabilità. E questo non sarebbe saggio».

droni sulla centrale nuclearecentrale nucleare francese centrale nucleare francese centrale nucleare di flamanville in normandiacentrale nucleare di flamanville in normandia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)