big foto trump papa

LA GUERRA DEI MURI - IL PAPA SU TRUMP: “NON È UN CRISTIANO CHI PENSA A COSTRUIRE MURI”- LA REPLICA: “PER UN LEADER RELIGIOSO METTERE IN DUBBIO LA FEDE DI UNA PERSONA È VERGOGNOSO” - ANCHE RUBIO E BUSH PRENDONO LE DISTANZE DAL PONTEFICE - OGGI TRUMP SMORZA: “NON VOGLIO LITIGARE, LUI È FANTASTICO, MA IN VATICANO HA GRANDI MURA”

1 - UN MURO TRA TRUMP E IL PAPA. SU TWITTER VA #TEARDOWNVATICANWALL: "PERCHÈ NON COMINCIA DAL VATICANO?"  19 FEBBRAIO 2016

 

www.rainews.it

 

trump trump

 "Il Papa è una persona fantastica: non mi piace scontrarmi con il Papa". Donald Trump ha ammorbidito i toni nei confronti del pontefice durante l'incontro elettorale con i cittadini organizzato da Cnn, ma non senza una stoccata finale.

 

"Lui ha grandi mura in Vaticano", ha dichiarato, dopo aver definito "vergognosi" i commenti del capo della Chiesa cattolica che considera "non cristiano" chi pensa "solo a costruire muri e non ponti". La questione è immediatamente approdata sui social: in poco tempo l'hashtag #teardownvaticanwalls si è popolato di foto raffiguranti le mura vaticane e di commenti sulla querelle.

TRUMP CONTRO PAPA BERGOGLIOTRUMP CONTRO PAPA BERGOGLIO

 

Il candidato repubblicano alla presidenza Usa ha poi smorzato i toni della polemica accusando i media di aver pompato ad arte l'attacco nei suoi confronti: "Il Papa è stato più morbido rispetto a quanto non sia stato riportato , certo non è stata una bella cosa da dire perché noi dobbiamo avere una frontiera.

 

Al momento non ne abbiamo una. Dobbiamo costruire un muro e lo faremo. Abbiamo bisogno di sicurezza". L'aspirante inquilino della Casa Bianca ha ribadito che il Papa è stato influenzato dal governo messicano durante la sua visita.

trump vince in new hampshire con figlia e moglietrump vince in new hampshire con figlia e moglie

 

Durante il volo di ritorno a Roma dopo il viaggio di sei giorni in Messico, il Pontefice aveva risposto a una domanda sulle intenzioni di Trump di costruire un muro lungo il confine tra Usa e Messico per fermare l'immigrazione illegale dicendo che "una persona che pensa solo a fare muri e non ponti, non è cristiana".

 

L'aspirante presidente americano chiamato in causa aveva subito attaccato Bergoglio: è "vergognoso" che un leader religioso come il Pontefice metta in discussione la fede di un'altra persona.

TRUMPTRUMP

 

E ancora: "Tutti sanno che il Vaticano è l'ultimo trofeo a cui punta l'Isis". Probabilmente preoccupato di potersi alienare le simpatie dell'elettorato religioso in vista delle ormai imminenti primarie, Trump aveva poi detto: "Sono orgoglioso di essere cristiano e da presidente non permetterò alla cristianità di essere costantemente attaccata e indebolita, come sta succedendo ora, con il nostro attuale presidente" Barack Obama

 

 

 

2- L' IRA DEL MAGNATE CHE SFIDA FRANCESCO «SE L' ISIS LO ATTACCA, CAMBIERÀ IDEA»

«METTE IN DUBBIO LA MIA FEDE? VERGOGNOSO». DA RUBIO A BUSH: LO RISPETTIAMO, MA NON CI CAPISCE

 

G.Sar. per il “Corriere della Sera”

DONALD    TRUMPDONALD TRUMP

 

Donald Trump non cambia tono neanche con il Papa. Dal palchetto di Kiawah Island nel South Carolina, il miliardario newyorkese risponde a Francesco, come se stesse litigando con Ted Cruz o Marco Rubio. «Non è un cristiano chi pensa a costruire muri e non ponti» dice il Papa.

 

Pochi minuti dopo Trump si presenta con un foglietto. Legge parole irridenti: «Se e quando il Vaticano venisse attaccato dall' Isis, che come tutti sanno è il massimo trofeo che i terroristi vorrebbero avere, vi posso garantire che il Papa si metterebbe a pregare perché Donald Trump fosse il presidente.

 

TRUMP DONALDTRUMP DONALD

 Il governo messicano mi ha denigrato con il Papa perché vuole continuare a farsi beffe degli Stati Uniti ai confini, nei commerci. Ma sanno che io me ne sono accorto.

Francesco ha ascoltato solo una parte della storia.

 

Non ha visto il crimine, il traffico di droga. Non vede come la leadership messicana si stia muovendo con furbizia». Subito dopo, abbandonata la paginetta degli appunti, il candidato capolista dei repubblicani prosegue con il dito alzato: «Papa Francesco dice che Donald Trump non è una brava persona. Ma io sono una brava persona, davvero una brava persona. E sono un buon cristiano, orgoglioso di esserlo.

Per un leader religioso mettere in dubbio la fede di una persona è vergognoso. Se diventerò presidente difenderò il cristianesimo, non come accade ora con questo presidente».

 

Lo scontro Francesco-Trump, inevitabilmente, ha monopolizzato l' attenzione di televisioni e siti di informazione. Si vedrà presto, già con le primarie di sabato in South Carolina, se ci sarà un impatto diretto anche sulla campagna elettorale. Nei sondaggi nazionali, per la prima volta, Trump è stato superato da Ted Cruz.

papa francesco strattonato in messico  3papa francesco strattonato in messico 3

 

In realtà quello che è successo ieri non giunge del tutto inaspettato. Venerdì 12 febbraio il tycoon aveva già puntato Francesco, nel corso di un' intervista a Fox business : «Credo che il Papa sia una persona molto politicizzata e non penso che papa Francesco capisca quale sia il pericolo che corriamo con il confine aperto con il Messico».

 

PAPA FRANCESCOPAPA FRANCESCO

Tra gli altri candidati repubblicani Jeb Bush commenta un po' imbarazzato: «Rispetto l' opinione del Papa, ma noi dobbiamo trovare il modo di controllare i nostri confini».

Più netto Marco Rubio: «Nutro enorme ammirazione per il Papa. Detto questo il Vaticano ha il diritto di controllare i suoi confini e lo stesso diritto lo hanno gli Stati Uniti».

 

Bastano queste parole per comprendere quali siano gli umori dominanti nel partito repubblicano. Sia Bush che Rubio, in corsa per rappresentare l' ortodossia conservatrice, non possono permettersi di regalare altro spazio politico a Trump.

 

Ciò significa una cosa molto semplice: anche il centrodestra più moderato pensa che il vero estremista sia il Papa e non l' outsider di New York.

papa francesco fra la follapapa francesco fra la folla

Solo il 24 settembre scorso Francesco si presentò così al Congresso degli Usa: «Noi, gente di questo continente, non abbiamo paura degli stranieri, perché molti di noi una volta eravamo stranieri».

 

Applaudirono anche i deputati e i senatori repubblicani. Ma in politica, specie se c' è di mezzo una campagna elettorale, le parole che non servono più si dimenticano in fretta.

 

 

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)