guido crosetto machete

“IL GOVERNO HA IL DIRITTO DI LAVORARE CON CHI RITIENE PIÙ ADATTO” – IL MINISTRO DELLA DIFESA, GUIDO CROSETTO, GRAN CIAMBELLANO DELLO SPOILS SYSTEM CHE SI APPRESTA A VARARE IL GOVERNO, IMBRACCIA IL MACHETE E DIFENDE LA SPARTIZIONE DELLE POLTRONE: “APPLICARE CIÒ CHE LA NORMATIVA PREVEDE SU POCHE DECINE DI POSIZIONI NON SIGNIFICA OCCUPARE NULLA, MA ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ DI SCEGLIERSI I COLLABORATORI" - "MELONI PIGLIATUTTO? DOPO CHE IL PD HA STIPATO DI SUOI ELETTI, EX ELETTI O FUNZIONARI TUTTE LE ISTITUZIONI DELLA REPUBBLICA, NOI SAREMMO OBBLIGATI A TENERCELI? IN PRATICA QUALSIASI COSA DECIDANO GLI ITALIANI, AL GOVERNO DOVREBBE RIMANERE SEMPRE IL PD? METTIAMOLO IN COSTITUZIONE E FACCIAMO PRIMA…”

1. SPOILS SYSTEM, CROSETTO: «IL GOVERNO HA DIRITTO DI SCEGLIERE CHI NOMINARE»

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

guido crosetto

Guido Crosetto, ministro della Difesa, evocate «il machete» contro una dirigenza pubblica che non si adegua alle esigenze del governo, volete attuare fino in fondo lo spoils system, ve la prendete con la Bce. Non starete un po’ esagerando?

«Guardi, io sono basito».

 

Potrebbe dirlo anche chi sente annunci roboanti...

«Annunci mai fatti. Ormai le parole di chi sta al governo non contano più, conta solo la rappresentazione che se ne dà. La verità è che se non modernizziamo il Paese, se non facciamo una “rivoluzione” che lo renda efficiente, come i tempi della competizione ovunque richiedono, perché le famiglie, le imprese, le singole strutture statali possano funzionare e competere, affondiamo tutti, non un governo, ma la Nazione.

 

guido crosetto machete meme

Rischiamo, per esempio, di perdere i benefici del Pnrr. Noi vorremmo creare le condizioni perché tutti i governi, anche quelli che verranno dopo il nostro, siano in condizione di operare bene. Le opposizioni dovrebbero smetterla di attaccare e basta, ma collaborare in questo percorso».

 

Lei però parlando di machete non rasserena.

«Potevo dire fiamma ossidrica o forbici, visto che parlavo di lacci e catene, è vero. Se basta per poter avere un confronto serio, correggo il termine. Ma il tema resta. Qui non c’entra lo spoils system, c’entra la non funzionalità di un sistema i cui i tempi, le cui procedure, i cui vincoli, rendono infinitamente più difficile per tutti operare, a ogni livello, rispetto a qualsiasi altro paese moderno.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti guido crosetto

 Il Pnrr ci concede miliardi da spendere in opere pubbliche. Sa quanto ci vuole in Italia mediamente per rendere finale un’opera da oltre 100 milioni? Oltre 17 anni! E sa quanti anni prevedeva il Pnrr per la realizzazione finale di un progetto? Cinque anni che ora sono diventati quattro».

 

Quindi che si fa?

«Si devono creare meccanismi, procedure, percorsi burocratici più efficienti, più veloci. Non per andare contro chi lavora seriamente nella burocrazia, ma alleandosi con loro, oppure non andiamo da nessuna parte».

 

guido crosetto

Per questo volete modificare la legge Bassanini, dando più poteri ai ministri?

«Non ai ministri, ma a tutti i decisori politici, il che vuol dire anche ai sindaci. È necessario perché oggi a funzionari che guadagnano poco vengono affidate responsabilità enormi che invece dovrebbero ricadere anche su chi governa e ha il ruolo, il potere e la forza per assumerle».

 

 Questo significa anche occupare tutti i ruoli di responsabilità nelle amministrazioni? Si parla di «Meloni-pigliatutto» e della volontà di sostituire fra gli altri il direttore generale del Tesoro Rivera contro il parere di Giorgetti.

ALESSANDRO RIVERA

«Scusi ma parla sul serio? Meloni pigliatutto perché a ruolo di commissario per la ricostruzione post terremoto non abbiamo confermato l’esponente del Pd Legnini? Cioè dopo che il Pd ha stipato di suoi eletti, ex eletti o funzionari tutte le istituzioni della repubblica, noi saremmo obbligati a tenerceli? In pratica qualsiasi cosa decidano gli italiani, al governo dovrebbe rimanere sempre il Pd? Mettiamolo in Costituzione e facciamo prima: articolo 1, “la sovranità appartiene al Pd”».

 

Quindi tutto al governo?

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

«Il governo ha il diritto di lavorare, a norma di legge, con chi ritiene più adatto per raggiungere gli obiettivi che si è dato. E l’Italia nella quale la sinistra fa quello che vuole e gli altri devono fare quello che dice la sinistra è finita. Applicare ciò che la normativa prevede su poche decine di posizioni apicali non significa occupare nulla, ma assumersi la responsabilità di scegliersi i collaboratori.

 

 Tra l’altro, conoscendo molto bene sia Meloni che Giorgetti, escludo che la premier voglia scegliere i collaboratori di un ministro o viceversa. Non vedo problemi nel governo. Cosa c’è da scandalizzarsi se questo governo esercita le sue prerogative, facendo quello che tutti i governi fanno?».

 

Ma se c’è chi funziona nel proprio ruolo, perché cambiare per forza?

GIOVANNI LEGNINI LUCA PALAMARA

«Ma infatti non c’è e non ci sarà un governo che decide un “repulisti” a prescindere. Nessuno lo ha mai sostenuto. Nei vari ministeri si valuterà, c’è chi vorrà cambiare e chi no, c’è un “intuitus personae”. E poi, mi spieghi, perché nessuno ha mai criticato gli altri e precedenti governi per aver applicato una legge?».

 

 L’altro caso che si è aperto con le sue parole è sul ruolo della Bce: dà consigli?

«Mai, perché a Bce è autonoma e non spetta a me dare consigli. Io ho detto cose su cui in tanti paesi si discute senza alcuno scandalo, ma è stato fatto passare come un attacco all’indipendenza della Bce solo da parte di alcuni politici italiani, per cercare di farli irritare e farli reagire. Non è un metodo intelligente per fare opposizione perché danneggia solo il nostro Paese.

 

alessandro rivera

Sbaglierò ma ritengo utile farsi domande, ad esempio, sul fatto che si possa continuare a considerare solo l’inflazione come il nodo cruciale sul quale agire e non, ad esempio, anche il tema occupazionale, così come se non si possa essere più graduali nell’interruzione del quantitative easing quando ci possono essere rischi di recessione. Riflessioni normali, legittime e rispettose».

 

E si aspettava che l’opposizione la sostenesse?

«Accetto ragionamenti seri, anche se in dissonanza, come quelli di Monti e Cottarelli, ma Calenda che commenta con parole inutilmente offensive e dà lezioni ritenendosi infallibile, è un po’ troppo...».

 

Ma non sarà che vi lamentate troppo?

ciriani crosetto salvini nordio tajani

«Non ci lamentiamo affatto, anzi. Rispondiamo perché li consideriamo. Ci aspettiamo che l’opposizione faccia l’opposizione, anche loro devono aspettarsi che il governo faccia il governo.

 

È stato un momento difficile per tutti, abbiamo avuto poco tempo per discutere la Finanziaria e questo ha pesato, ora si apre una nuova fase. Cerchiamo il confronto, ma non equivale a bloccare tutto quello che il governo fa. Non per noi, ma perché pensare che si possa tornare a vincere solo augurandosi il fallimento di chi governa non consiste di certo nel fare il bene del Paese».

 

giovanni legnini foto di bacco (2)

2. IL GOVERNO E LE NOMINE, NEL MIRINO L’INPS E IL DIS: «ABBIAMO DIRITTO DI SCEGLIERE. IL PD VUOLE COMANDARE DOPO AVER PERSO?

Estratto da www.open.online

 

Sullo spoils system il governo Meloni tira diritto. E mette nel mirino Alessandro Rivera, direttore generale del Tesoro. Subito dopo potrebbe toccare ad Elisabetta Belloni. La direttrice generale del Dipartimento per le informazioni sulla sicurezza, potrebbe presto lasciare l’incarico.

 

elisabetta belloni foto di bacco (4)

Al suo posto, scrive oggi La Stampa, potrebbe andare Giuseppe Zafarana, comandante generale della Guardia di Finanza. Anche se proprio lei era stata considerata papabile per il Quirinale da Giorgia Meloni.

 

Ma nel frattempo è finita in polemica con Matteo Renzi sul caso Autogrill. Ma soprattutto, l’esecutivo difende il principio delle nomine: «Abbiamo il diritto di scegliere con chi vogliamo lavorare. Basta con l’occupazione del Pd», dice il ministro della Difesa Guido Crosetto. Mentre Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia rincara la dose: «Vogliono comandare dopo aver perso? Noi non li lasceremo nei posti chiave».

 

[…] Donzelli e l’Inps

report incontro mancini renzi 1

Il responsabile organizzativo di Fdi in un’intervista al Giornale è invece più netto: «Ma davvero pensavano che una volta al governo avremmo lasciato gli uomini piazzati dal Pd nei posti chiave? Ma questi pensavano di perdere le elezioni e continuare a decidere tramite i loro uomini? Una roba lunare!».

 

Ma Donzelli annuncia anche la prossima sostituzione in arrivo, parlando dell’Inps e delle critiche sul reddito di cittadinanza: «Cosa vota Tridico mi è del tutto indifferente. I danni che ha fatto all’Inps no. Le scelte che faremo verranno giudicate alla prova dei fatti. Alle persone che indichiamo non chiediamo di mostrarci tessere politiche ma di dare prova della loro competenza e lealtà alla linea politica del governo.

giovanni donzelli foto di bacco (1)

 

La Meloni su questo ci mette la faccia e non vuole avere alibi: quindi vuole le persone migliori nel posto giusto». In bilico, racconta l’agenzia Dire, ci sono anche Marcello Minenna (Agenzia delle Dogane), Alessandra Dal Verme (Demanio) ed Ernesto Maria Ruffini (Entrate). Il primo, nominato dal M5s, è dato in uscita. La seconda in bilico. Il terzo potrebbe avere la riconferma.

guido crosetto giuramento governo

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