HEGSETH NEL CENTRO DEL MIRINO – ANCHE ALLA CASA BIANCA SI SONO ACCORTI CHE IL SEGRETARIO ALLA GUERRA È UNA MINA VAGANTE CHE PUÒ DANNEGGIARE TRUMP, DOPO CHE IL DEPUTATO DEM, SHRI THANEDAR, HA AVVIATO UNA PROCEDURA DI IMPEACHMENT CONTRO IL CAPO DEL PENTAGONO – HEGHSET È NEI GUAI PER AVER ORDINATO IL BOMBARDAMENTO CONTRO DUE NAUFRAGHI DI UN’IMBARCAZIONE DI PRESUNTI NARCOS SALPATA DAL VENEZUELA – LO STESSO PENTAGONO HA PUBBLICATO UN RAPPORTO SUL CASO DEL "SIGNALGATE" NEL QUALE AMMETTE CHE IL SEGRETARIO HA MESSO A RISCHIO LA VITA DEI SOLDATI, CONDIVIDENDO I PIANI PER L'ATTACCO IN YEMEN LO SCORSO MARZO…
1. HEGSETH NELL'ANGOLO LE BOMBE SUI NARCOS FINISCONO AL CONGRESSO
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
Magari non farà molta strada, la procedura per l'impeachment del capo del Pentagono Pete Hegseth, che il deputato democratico Shri Thanedar ha avviato in queste ore. La stessa leadership del suo partito pensa di non poterla portare avanti perché i repubblicani hanno la maggioranza alla Camera […]
Però è un segnale delle tensioni crescenti a Washington riguardo l'ex anchorman di Fox News, che stanno generando dubbi anche fra gli stessi repubblicani, se non alla Casa Bianca, dove secondo il New York Times non manca chi si chiede se a questo punto il segretario non stia diventando una spina nel fianco per Trump.
Ieri i vertici militari, cioè il capo degli Stati Maggiori Riuniti Caine e l'ammiraglio Bradley, sono stati sentiti al Congresso per chiarire la dinamica del bombardamento del 2 settembre contro un'imbarcazione di narcos salpati dal Venezuela, dove poi un secondo attacco ha preso di mira i sopravvissuti.
Sparare contro i naufraghi è un reato, secondo lo stesso manuale del Pentagono, e quindi l'inchiesta aperta dal Parlamento rischia di mettere in seri guai qualcuno, dal presidente in giù.
Bradley si è difeso sostenendo che i sopravvissuti non erano naufragati, ma erano risaliti sul relitto per proseguire la missione di consegnare la droga, e questo li ha resi obiettivi legittimi. Stavano recuperando il carico e potevano chiamare complici per aiutarli. È una giustificazione difficile da sostenere, se è vero che dopo il primo attacco avevano invertito la rotta e non puntavano più verso gli Usa.
[…] I problemi di Hegseth non finiscono qui. Lo stesso Pentagono ha pubblicato il suo rapporto sul caso del "Signalgate", ammettendo che il segretario ha messo a rischio la vita dei propri soldati, condividendo i piani per l'attacco in Yemen.
Basandosi su questi due episodi, Thanedar ha preparato articoli di impeachment che accusano il segretario di «omicidio e cospirazione per commettere omicidio, e gestione irresponsabili e illegale di informazioni segrete». […]
2. HEGSETH NELL’ANGOLO: «MISE IN PERICOLO I SOLDATI USA»
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
donald trump e pete hegseth - gabinetto alla casa bianca
L’ispettore generale del Pentagono ha pubblicato un rapporto di 84 pagine nel quale si legge che l’uso della chat Signal da parte del segretario della Guerra Pete Hegseth per discutere di attacchi imminenti in Yemen a marzo ha rischiato di mettere in pericolo i soldati statunitensi, anche se non ha violato le norme governative sulle informazioni classificate.
I repubblicani lo difendono — il senatore Roger Wicker, che presiede la Commissione Forze armate, dice che Hegseth ha agito «nell’ambito dei suoi poteri» — o come il leader della maggioranza al Senato John Thune riconoscono che ha fatto «un errore» ma sperano che abbia «imparato la lezione».
Un altro caso che sta mettendo in difficoltà Hegseth è la recente rivelazione che il 2 settembre il Pentagono ha ordinato un secondo attacco per uccidere due persone rimaste vive a bordo di una imbarcazione nei Caraibi colpita circa un’ora prima (uccidendone 9) e che — secondo il governo — trasportava droghe.
[…] Ci sono stati 21 attacchi (oltre 80 morti) da quando a settembre il Pentagono ha iniziato a colpire imbarcazioni nei Caraibi per lanciare un messaggio al Venezuela. Sono pochi gli esperti che argomentano che siano legali. Anche alcuni repubblicani al Congresso hanno iniziato a suggerire che in certi casi possano essere stati commessi crimini di guerra.
David Sanger sul New York Times pone tre domande: primo, qual è l’autorità legale in base alla quale sta operando il presidente? L’America è in guerra con il Venezuela? Il Congresso non ha emanato una dichiarazione di guerra. Secondo, le forze armate Usa possono sparare su civili? Anche se si dimostrasse che si tratta di narcotrafficanti, i militari hanno regole: non sparare su civili disarmati, specie se non sono una minaccia diretta.
[…]
Infine: gli Usa hanno commesso crimini di guerra? Hegseth dice che tante decisioni sono state prese nella «nebbia di guerra», ma anche di aver appoggiato la scelta di Bradley. Intanto il Wall Street Journal rivela che a ottobre Hegseth mandò via il capo delle operazioni nei Caraibi, l’ammiraglio Alvin Holsey, contrario agli attacchi contro le «barche della droga».
pere hegseth - macchina della verità






