hong kong

È SUONATO IL GONG PER HONG KONG – L’ESPERTO DI STRATEGIA MILITARE ZACK COOPER: “LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE NON PUÒ SALVARE HONG KONG. PER IL PARTITO COMUNISTA È QUESTIONE DI VITA O DI MORTE, NE VA DELLA SUA PRESA SULLA SOCIETÀ CINESE. NON SAREI SORPRESO SE LE COSE CAMBIASSERO DA DOMANI. NON ESCLUDO UNA MOSSA PREVENTIVA DI PECHINO” – “TAIWAN È DIVERSA, SE LA CINA LA INVADESSE DOMANI CI SAREBBE…”

Francesco Bechis per www.formiche.net

 

zack cooper

Oggi Hong Kong, domani chissà. Una sola cosa è certa dei piani di Pechino, spiega a Formiche.net Zack Cooper, esperto di strategia militare dell’American Enterprise Institute (Aei) con un trascorso al Pentagono e al National security council (Nsc): con l’approvazione definitiva della nuova Legge sulla sicurezza nazionale e l’imminente apertura della agenzia di sicurezza del governo cinese, il Porto Profumato ha perso la sua autonomia e non c’è (quasi) niente che la comunità internazionale possa fare.

 

Cooper, ora i manifestanti a Hong Kong hanno paura.

Hanno ragione. È con ogni probabilità la peggiore crisi a Hong Kong fin dalla cessione nel 1997. La legge sulla sicurezza nazionale, di cui peraltro sappiamo poco e nulla, è solo un tassello. Pechino vuole sbarazzarsi della divisione dei sistemi giudiziari, e accelerare il già rapido soffocamento dei diritti e delle libertà civili.

 

Quanto tempo c’è?

xi jinping vota la nuova legge sulla sicurezza nazionale di hong kong

Non sarei sorpreso se le cose cambiassero da domani. Il primo luglio cade l’anniversario degli accordi del ’97, come ogni anno ci saranno enormi proteste di piazza. Quest’anno le autorità le hanno vietate con il pretesto del virus. Non escludo una mossa preventiva di Pechino.

 

Quale?

Usare le manifestazioni di questo mercoledì per dare il colpo di grazia al movimento di protesta, arrestare i leader, le figure più mediatiche nel giro di un paio di settimane. E poi inaugurare il nuovo sistema giudiziario. Ovvero non processarli a Hong Kong, ma direttamente nella Mainland China. È un approdo ormai inevitabile.

arresti e scontri a hong kong 2

 

Ci sono precedenti?

C’è stato qualche caso, come un venditore di libri arrestato a Hong Kong e processato nella Cina continentale, ma parliamo di casi isolati, che hanno suscitato un grande clamore mediatico. Adesso c’è il serio rischio che diventi la norma. Anche perché con la nuova legge diventeranno reati gesti che non dovrebbero esserlo, come la non meglio definita “sovversione”, o anche solo le critiche al governo cinese.

 

commemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong arresti

La comunità internazionale ha fatto troppo poco?

La verità è che non poteva e non può salvare Hong Kong. Per il Partito comunista cinese (Pcc) è questione di vita o di morte, ne va della sua presa sulla società cinese. Pechino non vuole correre il rischio. Questo ovviamente non significa che la comunità internazionale non dovrebbe fare qualcosa.

 

Cosa?

XI JINPING

Alzare la voce, ad esempio. Non cambierà le carte in tavola, ma tiene i riflettori accesi sulle violazioni dei diritti umani. Se le proteste dei prossimi giorni saranno represse con la forza, speriamo che qualcuna delle democrazie occidentali coinvolte negli accordi del ’97 così come altri Paesi asiatici vogliano dire la loro.

 

Dopo Hong Kong è il turno di Taiwan?

 

bandiera coloniale britannica in un centro commerciale di hong kong 1

Hong Kong e Taiwan sono due realtà completamente differenti. Lo sono senz’altro dal punto di vista strategico americano. Quando Hong Kong è passata in mano cinese nel 1997 nessuno, né gli Usa né il Regno Unito, ha pensato di mettere in conto un intervento militare nel caso in cui i patti fossero violati. Se la Cina invadesse domani Taiwan, ci sarebbe una reazione molto forte e immediata da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi della regione.

 

A proposito, le insofferenze verso la Cina aumentano fra le potenze della regione. C’è la possibilità che uniscano le forze?

Temo che questa sia un’idea figlia di una percezione europea della politica estera e di sicurezza. La Nato è nata come baluardo contro l’Urss, oggi non ci sono le condizioni per una “Nato anticinese” nel Pacifico.

proteste a hong kong per la legge sulla sicurezza nazionale 3

 

Ci spieghi meglio.

Semplice. Perché quello europeo è per gran parte un teatro di terra. La regione fra l’Oceano Pacifico e Indiano è fatta di potenze marittime. Diverse potenze regionali, Corea, Giappone, Vietnam, Taiwan, Malesia, Indonesia, Filippine, India, hanno dispute territoriali aperte con Pechino.

 

Ma ognuno di questi conti in sospeso è diverso dagli altri. Non esiste una situazione simile a quella degli Stati baltici, che condividono tutti il timore per il revisionismo territoriale russo. Un’alleanza regionale è dunque improbabile. Anche perché la leadership cinese si è dimostrata brava a prendere di mira questi Paesi uno alla volta, fino a farli desistere.

scontri a hong kong

 

Gli Usa proveranno comunque a metterla in piedi?

All’interno degli apparati c’è più di una persona convinta di questo. Il problema è che, ora, Washington non è la sede ideale per fare da regia a una simile alleanza. Mettere insieme i Paesi del G7, l’India, l’Australia, la Corea del Sud richiede una leadership di ferro che mal si sposa con la strategia dell’America First di Donald Trump

 

E con Joe Biden?

Con lui le carte sul tavolo possono cambiare. La vocazione democratica è quella di costruire alleanze regionali con un ruolo di primo piano degli Stati Uniti, anche in Asia. Ma fino alle elezioni di novembre queste rimangono idee sulla carta.

Ultimi Dagoreport

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)

meloni prevost

DAGOREPORT - STAVOLTA, LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) L'HA COMBINATA GROSSA - "E' UN'OFFESA ENORME AL SANTO PADRE, OLTRE CHE UN ERRORE DIPLOMATICO GRAVISSIMO", È IL SENTIMENTO DI FORTISSIMA IRRITAZIONE CHE TRAPELA I PALAZZI APOSTOLICI ROMANI - IL BIG BANG IN VATICANO È ESPLOSO IL 22 MAGGIO QUANDO LA DUCETTA HA SBANDIERATO AI QUATTRO VENTI IL CONTENUTO DI UN COLLOQUIO TELEFONICO CON PAPA PREVOST CHE, PRIVO DI UN'AUTORIZZAZIONE DELLA SANTA SEDE, DOVEVA RIMANERE STRETTAMENTE RISERVATO - "ORFANA" DI TRUMP, PER NON FINIRE NEL SECCHIO DELL'IRRILEVANZA, SI BECCA OGGI L'IRONIA DI TRAVAGLIO: “GIÀ PONTE FRA TRUMP E L'EUROPA, ORA LO È FRA IL PAPA E IL PADRETERNO...” - L’INDIGNAZIONE DELLA CURIA NEL VEDER IL VATICANO TRATTATO DA MELONI MANCO FOSSE UNA PROPAGGINE DEL SUO MINISTERO DEGLI ESTERI, AVREBBE SPINTO PAROLIN A PRENDERE CARTA E PENNA PER UNA NOTA DI PROTESTA ALL’AMBASCIATORE ITALIANO PRESSO LA SANTA SEDE. INIZIATIVA CHE, PER ORA, DICONO, GIACE SULLA SCRIVANIA DEL PONTEFICE, PRIVA DI FIRMA... – C'E' ARIA DI REPULISTI ALLA COMUNICAZIONE VATICANA: VIA I BERGOGLIANI RUFFINI-TORNIELLI?

2025candela elisa isoardi incoronata boccia

PER ELISA ISOARDI C’È IL SABATO POMERIGGIO: L’EX FIDANZATA DI SALVINI NON DOVREBBE OTTENERE LO SPAZIO DI “SABATO IN DIRETTA”, CONDOTTO DA EMMA D’AQUINO, MA LA FASCIA DELLE 14, CON UN “PEOPLE SHOW” – FLOP E POLEMICHE: LA RESISTIBILE ASCESA DI INCORONATA BOCCIA, PASSATA DAL TGR SARDEGNA ALLA VICEDIREZIONE DEL TG1 (E INFINE APPRODATA SU RAI3 CON “SPES”, HA TOCCATO L’1,6% DI SHARE) E ORA IN POLE PER DIVENTARE CAPO UFFICIO STAMPA DELLA RAI - X FACTOR, SI CERCA IL SOSTITUTO DI MANUEL AGNELLI - GILETTI DA RAI CULTURA AGLI APPROFONDIMENTI – IL PROGRAMMA, REGISTRATO DA MOLTISSIMI MESI, NON È STATO TRASMESSO: A BLOCCARE TUTTO SAREBBE LA DENUNCIA DI UNA PARTECIPANTE – IL MODELLO E ATTORE PER MANCANZA DI POSE HA “INSCENATO” UN FINTO FLIRT...

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...