raggi

IN ATTESA DI RITORNARE A FARE LE FOTOCOPIE, LA RAGGI STRIZZA L’OCCHIO AI NO VAX - “I BIMBI NON VACCINATI RESTINO A SCUOLA”, LA SINDACA DI ROMA SCRIVE AL GOVERNO CRITICANDO LE SANZIONI - IL PD: "FA PROPAGANDA SULLA PELLE DEI PIÙ PICCOLI"

Maria Egizia Fiaschetti per il Corriere della Sera

virginia raggi

 

Difende il diritto alla «continuità didattica», la sindaca di Roma Virginia Raggi.

 

Forte della mozione approvata nei giorni scorsi in Campidoglio, scrive alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin, alla responsabile dell' Istruzione Valeria Fedeli, al governatore del Lazio Nicola Zingaretti e al presidente dell' Anci Nicola Decaro per chiedere che i bambini non ancora vaccinati entro il 10 marzo, come previsto dal decreto legge, non siano lasciati fuori.

 

«L' intera assemblea capitolina - sottolinea la prima cittadina - ha ritenuto la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo del percorso educativo, considerando quest' ultimo una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza e assoluta equità». Da avvocata, Raggi contesta l' aspetto sanzionatorio della norma entrata in vigore nel luglio scorso, che a suo avviso prevarrebbe sulla preoccupazione principale, ovvero «prevenire il contagio».

 

Le opposizioni in consiglio comunale, che hanno votato il documento solo dopo averne ottenuto la modifica, ritengono l' iniziativa della sindaca «un' operazione propagandistica che crea falsi allarmismi sulla pelle dei bambini». La discussione, con relativa richiesta di inserire alcuni emendamenti, era servita proprio a questo: a ribadire che non si può eludere la norma di carattere nazionale ricordando che quanti non hanno ancora adempiuto all' obbligo vaccinale entro il 10 marzo non rischiano nulla. In sintesi: se i genitori si sono prenotati nelle strutture sanitarie o hanno presentato l' autocertificazione, i bambini potranno continuare a frequentare asili nido e scuole dell' infanzia. Tanto rumore per nulla?

virginia raggi (1)

 

«Dobbiamo rispettare la gerarchia delle fonti - spiegava l' assessora capitolina alla Scuola, Maria Teresa Zotta, prima del dibattito in aula - . Dai municipi ci risulta che le Asl siano indietro con le vaccinazioni: vorremo evitare che i bambini, specialmente i più piccoli, debbano subire il trauma di interrompere l' attività didattica». Se non fosse che il decreto prevede sanzioni solo per i genitori dei ragazzi nella fascia di età tra i 6 i 16 anni che non hanno effettuato una delle vaccinazioni obbligatorie: saranno convocati per un colloquio informativo, con funzione di moral suasion , mentre gli alunni potranno continuare a frequentare le lezioni.

 

virginia raggi metro c

«Dai dati forniti dal dipartimento Scuola - ribadisce Laura Baglio, consigliera dem in Campidoglio - a settembre solo 300 bambini, tra nidi e materne, erano senza certificazione perché i genitori non avevano provveduto per motivi ideologici. Alcuni nel frattempo sono stati contattati dalle Asl, dunque la percentuale è diminuita». Perché, allora, intestardirsi sulla mozione? «La sindaca vuole cavalcare la propaganda, ma fa disinformazione. Piuttosto, spieghi perché dall' entrata in vigore della legge i suoi delegati alla Sanità non si sono attivati per una programmazione adeguata».

virginia raggi in metro

 

Luciano Nobili, responsabile Aree metropolitane del Pd, critica l' inquilina di Palazzo Senatorio: «È senza vergogna. Dietro la scusa della continuità didattica strizza l' occhio ai no vax, dando copertura istituzionale alle loro posizioni». Dal ministero della Salute, nella tarda serata di ieri, facevano sapere «di non aver ancora visto alcuna documentazione formale». Per rispondere, si aspetta di conoscere il contenuto della lettera che, già oggi, potrebbe fornire nuovi spunti polemici alla «guerra sui vaccini», entrata a pieno titolo tra i temi della campagna elettorale.

 

raggi opera

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?