big candidati m5s

BADA A COME PARLI - I CANDIDATI A SINDACO DEL MOVIMENTO 5 STELLE A MILANO, NAPOLI E BOLOGNA VANNO A SCUOLA DI COMUNICAZIONE A ROMA - RAGGI, CORRADO, BRAMBILLA E BUGANI ASCOLTANO I CONSIGLI SU COME USARE AL MEGLIO MEDIA E SOCIAL NETWORK

Emanuele Buzzi e Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera

 

MATTEO BRAMBILLA MATTEO BRAMBILLA

Tutti a Roma per una full immersion in vista della campagna elettorale imminente. Una lezione corale per chi corre alle Amministrative. All' appello manca solo Chiara Appendino, in corsa a Torino, che ha saltato l' appuntamento solo all' ultimo.

 

I candidati sindaci del Movimento a Bologna (Massimo Bugani), Milano (Gianluca Corrado) e Napoli (Matteo Brambilla) sono volati nella Capitale: una giornata di corsi di comunicazione, giovedì, svolta in più fasi, per mettere a punto comportamenti, accorgimenti e programmi.

 

BRAMBILLA BRAMBILLA

Con loro c' era anche Virginia Raggi, candidata particolarmente sotto i riflettori in questa tornata amministrativa. Molti i temi toccati: presenza in tv, dizione, public speaking e uso dei social media.

 

Non tutti i partecipanti hanno affrontato i diversi aspetti; le lezioni, della durata di un paio d' ore ciascuna, sono state tenute dallo staff della comunicazione «per correggere i difetti e creare maggiore sinergia tra i candidati». «Così bucherete il video» è il mantra.

 

«Ci siamo visti per confrontare i programmi, conoscerci meglio e avere una maggiore coordinazione tra noi», chiarisce Bugani. «In passato ho già avuto modo di confrontarmi con lo staff su alcune tematiche, in questo caso ho partecipato solo alla fase sui social media: si tratta di piccoli accorgimenti per Twitter e Facebook», aggiunge.

MASSIMO BUGANI MOVIMENTO STELLE jpegMASSIMO BUGANI MOVIMENTO STELLE jpeg

 

A sorprendere nel «test» - secondo indiscrezioni - l' atteggiamento di Corrado, giudicato «molto positivo». Il candidato di Milano, che ha speso la giornata di ieri tra banchetti e incontri per strada, è però giudicato inefficace da una parte di attivisti milanesi (che ha anche contestato la modalità di selezione): proprio in questa minoranza sta prendendo quota l' ipotesi di un voto disgiunto già al primo turno.

 

L' idea sarebbe quella di sostenere il Movimento come lista - anche per non precipitare sotto la soglia del 10% - ma indicare sulla scheda il candidato del centrodestra Stefano Parisi come futuro sindaco. Una suggestione che sta viaggiando sotto traccia ma che potrebbe esacerbare ancora di più le tensioni presenti all' interno del gruppo pentastellato lombardo, impegnato ieri in una giornata di incontri sull' amministrazione degli enti locali.

MASSIMO BUGANIMASSIMO BUGANI

 

L' attenzione del Movimento, però, è puntata in gran parte - oltre alla corsa al Campidoglio (a Roma è in preparazione un evento a fine aprile) - sull' indagine in Basilicata e i possibili risvolti sul governo. Desta intanto qualche preoccupazione il caso di Livorno.

 

«Sono sicuro che arriverà un avviso di garanzia su questa cosa»: ha detto qualche giorno fa Filippo Nogarin a Rai News in merito alla discarica del Limoncino. Il sindaco ha aggiunto: «Non vedo per quale motivo dovrei dimettermi. Se me lo dovesse chiedere la base allora la cosa potrebbe entrare nel dibattito complessivo».

GIANLUCA CORRADOGIANLUCA CORRADO

 

Parole che hanno creato dibattito tra i Cinque Stelle, al punto che ieri circolavano voci su incontro tra Luigi Di Maio e Nogarin. In realtà, i due si sono visti davvero a Carrara, in occasione della festa per i dieci anni del meet up locale. Nessuna discussione, però: il vicepresidente della Camera sarà a Livorno tra una settimana per parlare del reddito di cittadinanza comunale (cento famiglie hanno ottenuto 500 euro al mese per sei mesi).

 

Il sindaco, intanto, cerca di ridimensionare il caso: «Non c' è alcun avviso di garanzia nei miei confronti e non può esserci perché ho agito seguendo scrupolosamente la legge.

FILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNOFILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNO

Questa vicenda è soltanto l' ennesima montatura politico-mediatica», ha dichiarato. E ancora:

 

«Si descrive una storia che non c' è, come l' isola di Peter Pan, e poi si cerca il cattivo di turno. Ma stavolta Capitan Uncino non esiste, non è il Comune e tanto meno sono io, il sindaco. Mi si chiede di dire se, in caso di avviso di garanzia, mi dimetterei. Ma come si fa a parlare di una cosa che non esiste?. Mi rifiuto di partecipare a questo gioco inconcludente».

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…