cattolici americani burch jd vance dolan

“MAKE CATHOLICISM GREAT AGAIN” – I CATTOLICI AMERICANI, DA SEMPRE OSTILI A PAPA FRANCESCO, SI SALDANO CON IL MONDO TRUMPIANO SU ABORTO, GENDER E CLIMA – BRIAN BURCH, SCHIERATO SU POSIZIONI ANTI-BERGOGLIO, È ORA AMBASCIATORE STATUNITENSE PRESSO LA SANTA SEDE - GLI ULTRA-CONSERVATORI AMERICANI, MOLTO RICCHI E INFLUENTI, NON HANNO MAI ACCETTATO BERGOGLIO, DANDO VITA A UNO "SCISMA LIQUIDO": NEGLI STATI UNITI E' AUMENTATO IL CULTO TRADIZIONALISTA, E' STATA RISCOPERTA LA MESSA TRIDENTINA E IL VELO PER LE DONNE...

Alberto Simoni per www.lastampa.it

 

brian burch

Per capire i movimenti nella galassia cattolica americana bisogna riannodare i fili della cronaca e andare a Milwaukee. Luglio 2024, Convention del partito repubblicano, fra le personalità di spicco c’è Brian Burch.

 

È l’animatore di un’organizzazione cattolica conservatrice, CatholicVote, che nell’ultima tornata elettorale ha speso 10 milioni di dollari per affossare le chance elettorali di Kamala Harris negli Stati chiave.

 

In un evento Burch elogiò JD Vance, ponendo in lui il sigillo di una rinascita dello spirito cattolico.

 

Burch, la cui nomea di anti-Bergoglio è assai nota, è ora l’ambasciatore statunitense presso la Santa Sede ed è uno dei rappresentanti dell’ondata conservatrice che da qualche anno ha pervaso la galassia cattolica Usa.

 

jd vance papa francesco

(...) Donald Trump nel 2024 ha preso il 55% del voto cattolico. In certi rivoli del mondo cattolico si respira uno spirito Maga. 

(...)

 

Il fatto che un cattolico come JD Vance sia stato scelto come vicepresidente in un partito, come quello repubblicano, tradizionalmente più scettico verso i “discepoli” della chiesa di Roma segna una inversione di rotta.

 

Il Wall Street Journal ha raccontato come attorno all’ostilità per il magistero di Bergoglio si siano formate comunità e correnti di pensiero (con tanto di college e università ben finanziate) di cattolici ultraconservatori. Massimo Faggioli, professore della Villanova University, sempre citato dal quotidiano parla addirittura di rischio di uno «scisma liquido» fra Usa e Vaticano.

 

jd vance

La realtà è che parte del mondo cattolico statunitense non ha mai accettato Francesco sul soglio di Pietro. Nei 12 anni in cui il Papa argentino ha guidato la Chiesa, l’America ha visto l’aumento del culto tradizionalista, la riscoperta della Messa Tridentina, la richiesta del velo per le donne. Niente di dominante, i numeri sono risicati fra i 53 milioni di cattolici Usa, ma non il peso specifico, visti soldi e potere mediatico e politico che il fronte ultraconservatore detiene.

 

I numeri spiegano come la galassia cattolica abbia connotati meno in linea con Bergoglio: anzitutto la popolarità del Papa è andata diminuendo, piaceva al 78% dei cattolici Usa, cifra alta ma pur sempre di 15 punti inferiore al 2015. Uno studio della fine del 2022 inoltre alimentava l’immagine che le nuove generazioni di sacerdoti avessero una visione conservatrice/ortodossa più forte rispetto ai preti più anziani. L’influenza di alcuni pensatori come Rod Dreher (un americano trasferitosi a Budapest, autore del best seller The Benedict Option e amicissimo di Vance) è disseminata in moltissime scuole e college cattolici del Paese. E il matrimonio valoriale con la corrente Maga su alcuni temi – aborto, gender e clima – è indissolubile tanto che Faggioli parla di «Make Catholicism Great Again».

JD Vance Brian Burch papa francesco

 

Qualche settimana fa in un colloquio con La Stampa, il vescovo (rimosso) texano Joseph Strickland disse: «Papa Francesco ha apertamente detto di voler cambiare la Verità. Non lo accetterò mai, poiché quella dipende dalla Scritture». L’immagine di un Papa che mette a soqquadro la dottrina ha trovato seguito negli Usa sino a portare all’attuale saldatura fra Maga e cattolicesimo radicale attorno a Burch, Vance e una miriade di intellettuali e attivisti.

sacerdoti usa

 

Ci spiega David Gibson, direttore del Center on Religion and Culture della Fordham University: «Ci sono cattolici americani che sostengono di essere depositari della vera fede e che quella del Papa non lo è. In un certo senso il pontificato di Francesco qui è terminato ben prima della sua scomparsa». Il blocco conservatore non è omogeneo. Ci sono almeno tre correnti. Così le sintetizza Gibson: la prima è quella dei conservatori politici che non amavano Francesco per le posizioni sulla giustizia economica e sociale; poi i conservatori dottrinali, legati alla tradizione e infine i “conservatori sociali” concentrati su temi come genere, sesso, controllo delle nascite e gay. Tre blocchi distinti ma alleati nell’antagonismo a ogni lettura liberal della realtà. E con le mani salde sulle leve del potere.

JD VANCE E DONALD TRUMP IN VATICANO FOTO CREATA CON L'AI timothy dolantimothy dolan donald trumptimothy dolan

Brian Burch

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…