ursula von der leyen donald trump

VUOI VEDERE CHE I DAZI FINIRANNO NEL CULO SOLO ALL’EUROPA? – URSULA VON DER LEYEN ANNUNCIA PUGNACE: “RISPONDEREMO CON FERMEZZA  A MISURE INGIUSTE DEGLI STATI UNITI”. MA LA VERITÀ È CHE L’EUROPA NON RIESCE A UNIRSI NEMMENO DI FRONTE ALLA GUERRA COMMERCIALE DEL PRINCIPALE ALLEATO – MENTRE TRUMP CI DÀ DEGLI “ABUSATORI”, A BRUXELLES VA IN SCENA IL SOLITO PSICODRAMMA: MACRON SI OPPONE AL POSSIBILE AUMENTO DI IMPORTAZIONI DI GAS, AUTO E ARMI USA PER TRANQUILLIZZARE IL TYCOON. E IL TEDESCO SCHOLZ È CONTRARIO AGLI EUROBOND PER LA DIFESA…

1. TRUMP RIDISEGNA IL MONDO

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

DONALD TRUMP - DAZI COMMERCIALI

[…] La linea sul Messico e il Canada, e il pressing dello scorso fine settimana sulla Colombia, mostrano quanto per Trump la leva dei dazi sia uno strumento negoziale formidabile. Lo brandisce anche con gli europei, «che sono totalmente fuori linea» e per «loro le sanzioni arriveranno».

 

Deficit commerciale, «350 milioni di dollari», minore impegno finanziario sul fronte ucraino, spese militari in ambito Nato basse. The Donald mette tutto insieme in un grande calderone nel quale gli europei sono «degli abusatori e vogliono però un accordo».

 

donald trump

Benissimo, «basta che sia equo», dice. Vorrebbe che l'Europa almeno pareggiasse i conti con gli Usa. Disturba al presidente che «sulle strade delle città europee non ci siano Chevrolet e auto americane». Mentre in America, «è pieno di Bmw, Mercedes e Volkswagen». Dalla raffica di tariffe - secondo il Daily Telegraph saranno lineari su tutti i prodotti e al 10% - esenti gli inglesi.

 

Nella visione di Trump sembra che tutto abbia un prezzo, anche l'Ucraina. A cui lancia un'offerta: «Kiev garantisce agli Usa la consegna di terre rare e avrà gli aiuti». Mentre sugli organismi internazionali continua la sua ritirata, con l'ipotesi di uscire dal Consiglio per i diritti umani dell'Onu. […]

 

2. VON DER LEYEN: “FERMEZZA CON GLI USA FLESSIBILI SULLA DIFESA”

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2025/02/04/news/von_der_leyen_consiglio_europeo_fermezza_con_trump-423980205/

 

DONALD TRUMP CONTRO L EUROPA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

«Dobbiamo evitare liti con Trump, ma è Trump ad aver annunciato di voler litigare con noi». Nessun nome esplicito, nessun riferimento diretto, però questa frase che il presidente francese, Emmanuel Macron, ha fatto scivolare durante il Consiglio europeo informale è stata letta da tutti i presenti come un messaggio ai “colleghi” che hanno i rapporti migliori con il nuovo presidente americano. Tra i quali Giorgia Meloni e Viktor Orban.

 

La riunione straordinaria convocata a Bruxelles, infatti, aveva come unico punto all’ordine del giorno la Difesa. Come migliorare e incrementare la capacità di sicurezza dell’Unione dinanzi al pericolo russo. Ma inevitabilmente l’agenda è stata stravolta dalla minaccia trumpiana di imporre dazi al Vecchio Continente.

 

DONALD TRUMP

«Risponderemo con fermezza — ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, senza lasciare dubbi sulla linea — a misure ingiuste ». Una sfida che potrebbe rappresentare una mannaia sulla crescita economica dell’Ue e che viene vissuta tra i 27 in maniera molto diversa.

 

Al punto di trasformare il confronto di ieri in un dibattito, definito «franco» da chi ha potuto assistere alla riunione. Insomma un certo grado di sfiducia e i timori reciproci sono comparsi ripetutamente.

 

URSULA VON DER LEYEN CON IL CROATO ANDREJ PLENKOVIC

Per fare un esempio queste sono state le parole del sovranista ungherese Orban: «Il tornado Trump si è abbattuto su Bruxelles e ha messo tutto sottosopra. Qui a Bruxelles regna il caos, serve un cambiamento. Dobbiamo occupare Bruxelles».

 

La paura che l’Europa si possa dividere nella risposta a Washington ha quindi accompagnato l’intero summit. Il mantra ripetuto da quasi tutti è stato: «Restiamo uniti». Andare in ordine sparso anche di fronte all’ipotesi che il Tycoon adotti sanzioni diverse tra i partner d’oltreoceano dividendo tra “buoni” e “cattivi” è lo spauracchio più assillante.

 

DONALD TRUMP VS URSULA VON DER LEYEN - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK

«A tutti i colleghi qui a Bruxelles — è stato il suggerimento del premier polacco Donald Tusk — consiglio di mantenere durante i nostri eventuali colloqui con gli amici americani la consapevolezza dei nostri interessi. Non possiamo perdere noi stessi, il nostro rispetto per l’Europa e la fiducia in noi stessi». Un messaggio nemmeno tanto oscuro a chi sta organizzando incontri con l’inquilino dellaCasa Bianca.

 

E Macron è stato ancora più esplicito: «Se l’Europa sarà attaccata da un punto di vista commerciale, dovrà farsi rispettare e reagire. Dovremo essere più uniti e più concreti». È evidente che esiste una potenziale frattura politica nell’Ue anche su questo. Il dubbio di unatrattativa nazionale e non comunitaria con Washington costituisce una spina nel fianco.

trump meloni

 

«Una cosa è chiara — ha osservato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz — in quanto area economica forte, possiamo gestire autonomamente i nostri affari e rispondere ai dazi con dazi». [...]

 

E anche sulla Difesa il Consiglio straordinario ha fatto emergere le differenze. La Commissione europea aveva informalmente proposto di aumentare le importazioni dagli Usa di gas, auto e armi per tranquillizzare il presidente statunitense. Ma, ad esempio, il primo a rispondere negativamente a questa opzione è stato di nuovo proprio il capo dell’Eliseo.

 

Per Macron, infatti, irrobustire la difesa europea non può significare l’indebolimento del sistema industriale dell’Ue. Ma il nodo più stretto si stringe su come finanziare la spesa maggiore. La presenza al vertice del Segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha ricordato a tutti che il traguardo del 2% di Pil da impiegare in questo campo è ormai il minimo.

 

Olaf Scholz Emmanuel Macron e Pedro Sanchez

Sul tavolo c’è la possibilità di ricorrere, come per il Recovery Fund, al debito comune. Ma lo sbarramento di molti degli Stati cosiddetti “frugali” è alto. «L’Ue — ha ammonito Scholz che si trova pure nel mezzo della campagna elettorale — non ha alcuna prospettiva di contrarre debito comune».

 

L’altra possibilità è ricorrere ai fondi della Bei o di assegnare più flessibilità ai singoli stati membri. Una soluzione si concentra su una sorta di sospensione parziale del patto di Stabilità solo per le spese in questo settore. «La Commissione — ha confermato il presidente del consiglio europeo Costa — ha annunciato che avrebbe esaminato le flessibilità all’interno delle nuove regole di governance economica».

donald trump e i dazi contro la cina

 

«Per tempi straordinari — ha spiegato von der Leyen — è possibile avere misure straordinarie. E penso che viviamo tempi straordinari». Ma i termini di questa flessibilità sono ancora tutti da discutere.

EMMANUEL MACRON - OLAF SCHOLZ - PEDRO SANCHEZ - DONALD TUSK DAZIFASCISMO - MEME BY EMILIANO CARLI

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…