L’ABITO NON FA IL MONACO E NEANCHE IL COMMESSO DELLA CAMERA - I DIPENDENTI DELLA CAMERA NON SI RIDUCONO GLI STIPENDI D’ORO MA SI RIFANNO IL GAURDAROBA - COSTO: 1 MLN E MEZZO €

Paolo Bracalini per "Il Giornale"

 

CAMERA DEI DEPUTATI CAMERA DEI DEPUTATI

Mentre battagliano per difendere i privilegi acquisiti e non farsi ridurre gli stipendi sotto il tetto di miseri 240mila euro l’anno come vorrebbe l’Ufficio di presidenza, i dipendenti della Camera si rifanno il guardaroba. Non è ancora noto quale ditta si sia aggiudicata il ricco bando di gara pubblicato dall’amministrazione di Montecitorio e concluso il 7 luglio scorso, ma i dettagli della gara per la «Fornitura di indumenti, calzature, articoli da viaggio e accessori», quelli sì.

 

soldisoldi

Tre lotti, per coprire tutte le esigenze di vestiario dei 1151 dipendenti della Camera dei deputati, dal livello più basso, uscieri, barbieri e addetti alle pulizie, fino ai consiglieri parlamentari. Per tutti, visto il luogo, è prevista una divisa, giacca e cravatta, camicia, calze, collants per le dipendenti, scarpe. Potranno mica comprarsele da sé, togliendo qualcosa agli ottimi stipendi che Montecitorio gli passa (l’elettricista o il centralinista a fine carriera prende 136mila euro l’anno)? No ci pensa la Camera, e con il bando specifica meglio cosa sta cercando.

 

SOLDI EUROSOLDI EURO

«La procedura articolata in tre lotti - si legge nell’avviso della procedura di gara - ha per oggetto la somministrazione, a discrezione, delle sotto indicate categorie di capi di vestiario, destinati agli assistenti parlamentari e al personale addetto ai reparti della Camera dei deputati». Ed eccolo qui: il primo lotto riguarda le «divise di servizio», il secondo lotto «camicie di cotone per uomo e per donna», il terzo «calze da uomo, collant, maglieria varia, scarpe».

 

commessi cameracommessi camera

Per quanto riguarda le divise, il bando specifica che dovranno essere «confezionate su misura» oppure «con rilevazione di taglie». Le camicie invece dovranno essere «di cotone per uomo e per donna di diverse tipologie». Terza categoria le «calze da uomo e collant, maglieria varia e calzature di diverse tipologie». Quanto stanzia la Camera per il nuovo guardaroba di commessi e consiglieri? «Il valore stimato dell’appalto, al netto dell’iva, è per il lotto 1 di 150.000 euro annui e 750.000 euro quinquennali; per il lotto 2 di 45.000 euro annui e 225.000 euro quinquennali, e per il lotto 3 di 115 euro annui e 575.000 euro quinquennali».

 

Valore totale, per un quinquennio di divise, camicie e calze: 1.550.000 euro, iva esclusa. Si tratta dell’importo massimo, poi tra i criteri di aggiudicazione, visto che è una gara, c’è anche la convenienza dell’offerta a più basso costo. Che comunque non si distaccherà di molto da quella cifra, anche perché si tratta di vestire millecinquecento persone. Ma il decoro estetico, tra saloni e corridoio di un organo costituzionale come la Camera, è importante e necessita di un capitolato apposito nel bilancio di Montecitorio.

camera dei  depcamera dei dep

 

Altri bandi di gara sono aperti alla Camera. L’amministrazione della Camera cerca ad esempio un’azienda per la «fornitura in licenza d’uso illimitata nel tempo di un sistema informatico per il riconoscimento e la trascrizione automatici del parlato spontaneo», un software che permette di riconoscere e scrivere automaticamente su un file digitale quel che dicono i deputati in aula o nelle commissioni.

 

Un sistema che renderebbe quindi obsoleti i famosi stenografi della Camera, anche loro pagati profumatamente, anche 259 mila euro l’anno. All’azienda che si aggiudicherà questo appalto informatico (che comprende anche assistenza e supporto tecnico) Montecitorio è pronta a pagare fino a 1.100.000 euro.

 

Già aggiudicato invece la gara per affidare i servizi fotografici della Camera, la maggior parte dei quali dedicati al cerimoniale della presidenza. Il valore finale è di 420mila euro più iva (per tre anni), e ad aggiudicarselo è stata la Image Communication Net Srl di Roma.

boldrini camera funzionariboldrini camera funzionari

 

Non un nome nuovo tra i fornitori della Camera, visto che il suo titolare, Umberto Battaglia, era il fotografo ufficiale di Pierferdinando Casini presidente della Camera, e con la Camera ha continuato a lavorarci anche sotto i successivi presidenti fino ad oggi. Nel 2013 ha vinto l’appalto di 31.374 euro per «Servizio fotografico avente ad oggetto i deputati della XVII Legislatura». Sicuramente meno eleganti dei dipendenti col guardaroba nuovo fiammante.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…