giorgia meloni con i giornalisti a pompei

I GIORNALISTI DICHIARANO GUERRA A GIORGIA MELONI – LA “LEGGE BAVAGLIO”, CHE VIETA DI PUBBLICARE LE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE, FA INCAZZARE MOLTI CRONISTI DI GIUDIZIARIA - LA FNSI HA INVITATO I GIORNALISTI A DISERTARE LA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO (CI HA PENSATO DIRETTAMENTE LA MELONI A RINVIARLA PER “INFLUENZA”). LA PROTESTA POTREBBE SFOCIARE IN UNO SCIOPERO GENERALE “CONTRO LA CENSURA DI STATO”

VIGNETTA ELLEKAPPA SUL PROVVEDIMENTO DI ENRICO COSTA

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"

 

Niente domande alla premier e poi, contro la «legge bavaglio», proteste fino allo sciopero generale. Si mobilita il mondo del giornalismo contro l’emendamento Costa alla legge di delegazione europea che vieta di pubblicare, anche per stralci, le ordinanze di custodia cautelare. Incluse le intercettazioni telefoniche in esse contenute. Fino al termine delle indagini, o all’udienza preliminare.

 

La giunta esecutiva della Federazione nazionale della Stampa ieri ha invitato i giornalisti a disertare la conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni definita, in una nota, «espressione di una maggioranza che vuole stringere il bavaglio intorno all’informazione».

 

GIORGIA MELONI - ATREJU

Quel giorno ci sarà invece una protesta simbolica «che coinvolgerà i presidenti e i segretari delle Associazioni regionali, i cronisti e giornalisti tutti». […] Non sarà l’unica forma di mobilitazione. Il 3 gennaio sarà convocata la conferenza dei Cdr per individuare un percorso che porterà allo sciopero generale […] «[…] contro la censura di Stato, per rivendicare l’identità e la dignità della nostra professione».

 

Ma Enrico Costa, l’autore dell’emendamento rilancia. Ora, dice, «bisognerà agire sulle sanzioni». A suo giudizio quelle stabilite dall’articolo 684 del codice penale, applicate a questa norma, sono «troppo blande».

 

ENRICO COSTA

«Questo è stato il primo passo. È ovvio che con un’oblazione di 100 euro diventa un divieto piuttosto fragile. Dobbiamo intervenire anche su questo», spiega. Cosa intende? «C’è chi vorrebbe punire i giornalisti. Io su questo non sono d’accordo. Ma ci sono alcuni editori che sulle intercettazioni lucrano. Quindi sarebbe giusto indirizzare a loro le sanzioni», risponde convinto.

 

E lo stesso Costa annuncia che lui stesso individuerà a breve «il veicolo normativo adeguato. Magari nella legge sulla diffamazione, oppure ho già qualche altra idea...».

 

giorgia meloni.

Difende la «legge che vieta di distruggere la vita delle persone prima del processo pubblicando le intercettazioni» Carlo Calenda su X. Che parla di «toni assurdi» usati per attaccare la «norma di civiltà».

 

Già che c’è aggiunge che Azione resterà all’opposizione di un «governo fallimentare anche nella giustizia». […] La Rete NoBavaglio, si unisce alla Fnsi e all’Ordine dei giornalisti nell’appello al presidente Mattarella a non firmare quel provvedimento «liberticida»: «All’opinione pubblica per mesi sarà negato il diritto di essere informata su temi come la lotta alla corruzione e alla mafia», scrive in una nota.

ENRICO COSTA CARLO CALENDA MATTEO RICHETTI

 

Ma non solo: «Non sarà possibile conoscere le accuse e le prove contestate alla persona finita in carcere. E quindi non si saprà se si tratta di una reclusione legittima o eccessiva. Di conseguenza saranno colpite anche le garanzie a tutela del cittadino indagato o arrestato».

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...