i manifesti di giorgia meloni

GIORGIA CI METTE LA FACCIA: MA NON E’ LA SUA! - I MANIFESTI ELETTORALI DELLA MELONI SONO UN INNO ALLE INFINITE POSSIBILITÀ DI PHOTOSHOP, UN PANEGIRICO AI FILTRI, UN’ODE AI PENNELLI CORRETTIVI. RISULTATO? COMICO: IL SUO VOLTO E’ DIVERSO DA FOTO A FOTO

Leonardo Bianchi per “http://www.vice.com/

 

Se si va in giro per Roma in questo periodo, è pressoché automatico imbattersi nei manifesti dei vari candidati. Tutta la città ne è letteralmente tappezzata, dal centro storico fino alle consolari—e spesso e volentieri, in una maniera non esattamente regolare.

parodia dei manifesti di giorgia meloni parodia dei manifesti di giorgia meloni

 

Ogni volta che esco di casa, ad esempio, mi imbatto in Mario Adinolfi che sovrasta il logo del Popolo della famiglia, e dopo due passi i manifesti di "Nessuno tocchi il mio popolo"—una sigla di estrema destra—mi informano che bisogna fermare l'"invasione aliena" che minaccia Roma.

 

La cosa più curiosa è che quelli appena menzionati non sono nemmeno i migliori che mi sia capitato di vedere. Prima che abbandonasse mestamente una delle campagne più grottesche di tutti i tempi, la silhoutte di Guido Bertolaso svettava su enormi cartelloni insieme allo slogan "Roma forte, sicura, libera!"—uno slogan che, visto il pedigree dell'ex candidato, non era esattamente il massimo della credibilità.

 

i manifesti di giorgia melonii manifesti di giorgia meloni

L'imprenditore Alfio Marchini detiene invece lo scettro di manifesto retroattivamente più imbarazzante: quello in cui si proclamava "libero dai partiti," in perfetto stile gentista, salvo poi essere sostenuto da Forza Italia.

 

Ma tutto ciò non è davvero nulla in confronto a chi ha un rapporto del tutto particolare con i manifesti elettorali e i programmi di grafica. Sto parlando di Fratelli d'Italia—un partito che sul punto ha recentemente inanellato una serie di incredibili figuracce—e in particolare di Giorgia Meloni.

 

Candidatasi per cercare di portare ordine nel caos più totale in cui versa il centrodestra a Roma, Meloni ha iniziato subito una campagna piuttosto aggressiva e capillare, sfruttando la notorietà del suo volto in televisione, sui social e chiaramente per strada.

 

i manifesti di giorgia meloni  4i manifesti di giorgia meloni 4

Non è raro, infatti, trovare i cartelloni della leader di FdI. Solo che—come dire?—secondo un sacco di gente c'è qualcosa che proprio non torna. Più che a un manifesto elettorale, infatti, siamo di fronte ad un inno alle infinite possibilità di Photoshop, un panegirico ai filtri, un'ode ai pennelli correttivi.

 

Sulla pagina Facebook di Giorgia Meloni si possono apprezzare diversi manifesti della leader di FdI, e negli ultimi giorni molti dei commenti non si sono concentrati tanto sugli slogan (per quanto anch'essi meritevoli di attenzione, come evidente da questi meme) o sulla campagna quanto sulle immagini.

 

Anche qui infatti c'è qualcosa di stonato: il volto della candidata è sempre diverso da foto a foto. Si parte, ad esempio, da un ritratto angelico che è quasi simile a quello del manifesto principale di cui sopra.

i manifesti di giorgia meloni  3i manifesti di giorgia meloni 3

 

Si passa poi attraverso uno stadio intermedio, dove all'abbozzo di sorriso corrisponde una prima modifica dei connotati. In un altro manifesto il sorriso si apre del tutto, così come la correzione cromatica e la luminosità sulla pelle, e regala una Meloni in versione "bagnina di Baywatch."

 

Infine—girando leggermente il volto e impostando un'espressione più seria—si ottiene ancora una volta un'altra Giorgia Meloni, che questa volta sembra uscita da un procedural drama alla CSI. Visto che dubito fortemente che la leader di FdI abbia una schiera di sosia alla Saddam Hussein, è probabile che a qualche grafico di Fratelli d'Italia la situazione sia decisamente sfuggita di mano.

 

i manifesti di giorgia meloni  i manifesti di giorgia meloni

L'aspetto interessante è che non sarebbe nemmeno la prima volta, vista la stoica recidività sul punto dei "grafici" di Fratelli d'Italia. Da anni, infatti, la Giorgia Meloni dei manifesti vive di vita propria, e quella di questi ultimi giorni ne è solo l'ultima evoluzione. Tant'è che già nel 2013 si potevano leggere articoli con esortazioni di questo tipo: " Dai Giorgia, basta col Photoshop."

 

Da parte mia, spero che Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni non smettano per niente al mondo di usare Photoshop in questo modo. Molto semplicemente, credo che alla fine sia molto meglio così: è meglio farsi una risata su manifesti così maldestri e ridicoli e passare oltre, piuttosto che prendere sul serio le proposte politiche del partito e della sua leader.

i manifesti di giorgia meloni  5i manifesti di giorgia meloni 5

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…